Nel rispetto delle restrizioni anti covid. Il santuario, tra Piemonte e valle d’Aosta, è un luogo che richiama pace e misticismo
1620-2020. Le restrizioni per il coronavirus non fermano i festeggiamenti al santuario della Madonna “nera” di Graglia, previsti tra agosto e settembre. Si tratta di una delle manifestazioni più sentite della provincia di Biella.
Tutto avverrà nel rispetto delle norme anti covid già emanate dal Governo e nell’accordo tra la Conferenza Episcopale Italiana e il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.
Tra Biella e la Valle d’Aosta
Il Sacro Monte di Graglia è una località prealpina situata a Graglia, in provincia di Biella, in Piemonte, a pochi chilometri a ovest del capoluogo di provincia. Si trova a valle della più maestosa cima del Mombarone, quasi al confine con la Valle d’Aosta, a 812 metri d’altezza.
“La nuova Gerusalemme”
Nei pressi del monte, nel 1616, si iniziò a costruire la “nuova Gerusalemme di Graglia” (un mai terminato sacro monte dedicato a san Carlo Borromeo).
Il Sacro Monte, doveva comprendere 100 cappelle, tra il paese di Graglia (m 600) ed il Colle San Carlo (m 1020). Si trattava di un progetto missionario di evangelizzazione visiva, che avrebbe dovuto far conoscere e ricordare al pellegrino le principali verità della Rivelazione Cristiana, attraverso la rappresentazione, tramite scene realizzate con gruppi statuari, degli episodi salienti della nostra Fede: dalla creazione, alle varie fasi della vita di Gesù, fino alla gloria di Dio e dei Beati in Cielo (La Stampa, 23 luglio 2019).
La statua della Madonna “nera”
Una di queste cappelle sorgeva proprio a Graglia e al suo interno si venerava la Vergine “nera”.
«La nostra Madonna Lauretana è stata scolpita nel 1620 ed è stata posizionata all’interno della piccola cappella dell’Annunciazione dedicata alla Santa Casa di Loreto – spiega il rettore del Santuario di Graglia, don Eugenio Zampa – A quel tempo le malattie erano tante e gli abitanti del nostro paese avevano l’abitudine di recarsi nella piccola chiesetta a chiedere aiuto. A seguito di alcune importanti guarigioni si decise di realizzare, proprio dove si trovava la cappella, un Santuario. La prima pietra venne posata nel 1659».
Il patrocinio dei Savoia
Tra XVII e XVIII secolo l’edificio venne ampliato e abbellito, grazie anche al patrocinio dei Savoia. L’edificio sacro è a croce greca, maestosamente concluso da una grande cupola (alta 38 metri) sovrastata da cupolino; la facciata è in cotto non completata.
Adiacente alla chiesa sorge un ampio ospizio per i pellegrini. Nei dintorni sono ancora presenti alcune cappelle dell’originale progetto di sacro monte dedicato a Carlo Borromeo (www.santuaricristiani.it).
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