“Non sono un medico ma…”, di solito dopo questa premessa non c’è quasi mai nulla di buono…Puntuale come un orologio ad ogni momento di crisi o di incertezza si spargono, soprattutto sui social, informazioni ambigue o addirittura fasulle, talvolta in buona fede, a volte pensate per creare panico o danni. La pandemia di Covid-19, il coronavirus che imperversa nel mondo almeno dalla fine di dicembre 2019 ad oggi, non fa eccezione. Ma quali sono le false notizie che lo riguardano? E come facciamo a scoprire a quali notizie dare credito e a quali no?
Proveremo qui a fare un elenco delle più comuni e a dare qualche consiglio su dove reperire informazioni verificate.
Il virus è stato creato in laboratorio!
Questa bufala ha due varianti: quella “è stato Bill Gates per venderci i vaccini!” oppure quella “E’ un incidente di un laboratorio cinese!“. Sono false entrambe perché presuppongono che il virus sia stato creato dall’uomo e non dalla natura, eppure a dirlo sono fior di scienziati a cominciare da Anthony Fauci, immunologo americano di origini italiane, che è a capo della task force voluta da Donald Trump. Fauci è una autorità riconosciuta in materia ha sposato la linea di molti suoi colleghi spiegando che la mutazione del virus nei pipistrelli è compatibile col salto di specie all’uomo. E’ già capitato e ricapiterà in sostanza.
Leggi anche:
Parla il direttore generale dell’AIFA: stiamo sperimentando diversi farmaci
Il 5G provoca il Coronavirus!
Secondo alcuni il 5G, una tecnologia di connessione ultra veloce che rappresenta la prossima generazione di connettività per i cellulari e non solo, avrebbe effetti sul sistema immunitario indebolendolo oppure migliorando le capacità del patogeno Covid-19. Ecco ora anche se lo dice Luc Montagnier non vuol dire che sia vero, anzi alcune delle sue ultime prese di posizione pubbliche sono alquanto allarmanti, come la cura del cancro con la papaya o sulla pericolosità dei vaccini. Vincere un Nobel non è una categoria dello spirito, né un riconoscimento alla carriera, è la certificazione di una singola ricerca. Montagnier ha dato un contributo fondamentale alla ricerca sull’HIV (e anche su questo ha poi detto cose contraddette da migliaia di ricerche). Fine. Ma restiamo alla correlazione: semplicemente non c’è, nessuno l’ha trovata e nessuno ha pubblicato una sola riga a riguardo, neppure Montagnier. Tra chi è incaricato da sempre di occuparsi della pericolosità potenziale delle onde elettromagnetiche c’è l’International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection (Icnirp), che appena il mese scorso, nel pubblicare le sue ultime linee guida sui campi elettromagnetici, dopo uno studio durato sette anni ha reso noto di non aver trovato alcuna prova in tal senso.
Il Covid si cura con…[inserire farmaco o rimedio a piacere], ma non vogliono dircelo!
Una cura non c’è, nel senso che non c’è un farmaco il quale una volta assunto debella la malattia e si torna a casa. L’unico modo per sconfiggere una malattia virale è il vaccino, ma per quello ci vuole tempo, anche nella migliore delle ipotesi e bruciando qualche tappa non si potrà avere prima di 8-9 mesi. E solo se va tutto benone. Nel frattempo – non a caso – non si sta cercando un “farmaco miracoloso” ma si cerca di capire come funziona la malattia e come farmaci già noti (e dunque sicuri!) possono essere usati per far guarire dalla malattia o almeno dalla sua fase acuta. Se ci fosse un farmaco già pronto sarebbe già in commercio, perché in questa fase tutti sarebbero disposti ad acquistarlo. Non vale nemmeno il tema dei rimedi naturali come qualche folle sito americano suggerisce. No qui si parla di polmoni che spesso sono gravati da una infiammazione e rendono difficile la respirazione bisogna agire con cautela. Quando sentite “è ma sarebbe sufficiente l’eparina oppure quel farmaco giapponese” già dovremmo tutti drizzare le antenne: non ci sono prove certe e non c’è un medico che di fronte ad una malattia nuova si fa consigliare da “miocuggino.org“: legge articoli scientifici, si scambia pareri con altri medici, cerca di capire se quel farmaco ha funzionato una volta sola (un caso) o 20-30 volte (magari va bene per alcuni ma non per tutti) o centinaia e centinaia. Ma anche questo ha i suoi tempi e dei protocolli rigidi che servono a tutelare innanzitutto i malati. Seguite l’AIFA non le catene su WhatsApp!
Leggi anche:
Il coronavirus si può “diffondere nell’aria”? Si, ma non c’è da preoccuparsi
Purtroppo il numero di bufale che circolano sono tantissime e non staremo ad elencarle tutte, per approfondire la cosa migliore, SEMPRE, è quella di confrontare più fonti di una certa autorevolezza, ma soprattutto in questo frangente affidarsi ai siti ISTITUZIONALI del Ministero della Salute, dell’AIFA oppure chiamare il proprio medico di famiglia.
Qui alcune risorse pratiche:
altre risorse possono essere i siti di debunking o riviste specializzate: