Sbeffeggiato da Mara Venier, e smentito dal Vicariato di Roma in diretta tv, il sacerdote ha fatto passare l’immagine (non vera) di una Chiesa non attenta alla salute pubblica
Una gaffe che, per certi versi, è grottesca. Don Mario Pieracci, un prete della diocesi di Roma, invitato alla trasmissione “Domenica In“, si è reso protagonista di uno scivolone plateale, in diretta tv:
«Sono un sacerdote e ho diritto di celebrare messa il governo non può decidere. Io alle 17 celebro la messa, chi vuole venire in chiesa è bene accetto».
Su Rai1, in uno spazio visto da 4 milioni di telespettatori, don Mario ha più volte ribadito di non voler rispettare il decreto governativo in merito al Coronavirus, nel punto in cui vieta assembramenti pubblici.
La reazione di Mara Venier
La conduttrice, Mara Venier, visibilmente infastidita, ha dunque perso la pazienza: «Stai buono, sei un pericolo pubblico. E’ un momento di emergenza, si può essere un cristiano lo stesso». Il sacerdote ha insistito: «E’ un diritto del cristiano quello di ricevere Gesù».
L’intervento del Vicariato
In un clima teso a fare chiarezza il Vicariato di Roma con un intervento telefonico in diretta tv, di un suo portavoce: «Siamo in attesa di un comunicato della Conferenza Episcopale Italiana (poi arrivato ndr). Sappiamo che si atterrà, ed anche la Diocesi di Roma, al decreto notturno. Ci stiamo adoperando per informare che non si potranno più celebrare le sante messe. Non si potranno radunare i fedeli. Quindi le celebrazioni liturgiche, le messe, non saranno più possibili nella Diocesi di Roma per un periodo fino al 3 aprile».
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Don Mario: obbedisco
Solo a quel punto don Mario si è arreso: «Obbedisco al Vicariato di Roma». Eppure, è molto strano che, in uno studio di una trasmissione così popolare, né gli autori, né il prete, si siano documentati anzi tempo sull’approccio che sta tenendo la Chiesa con le celebrazioni liturgiche in tempi di Coronavirus.
Gli autori e quella “strana” scelta
Don Mario è apparso come un prete poco informato, quando invece sono centinaia i preti che trasmettono già da giorni messe e preghiere via Social. L’auspicio è che Mara Venier possa invitare anche uno di questi preti “smart” in trasmissione, così da mostrare al suo pubblico che una larga fetta della Chiesa è ben informata sulla tutela della salute pubblica e capace di evangelizzare, in modo alternativo, anche in tempi di Coronavirus.
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