Fare un esercizio quotidiano di gratitudine non sempre è facile, ma rinvigorisce la nostra salute fisica e spirituale. Guardati attorno e comincia a dire grazie … Di Giuseppe Signorin
Settimana pesante, ho avuto una ricaduta psico-fisica, poi sta cosa del Coronavirus coi focolai in Veneto e Lombardia, dove vivo e dove ho le terapie, insomma con la psicolabilità del periodo l’ho presa bene. Non avevo voglia di trovare la bellezza nel dolore, ma non per questo non c’è stata. Oggi che sono un attimino più in forma ne approfitto per stilare un elenco “gratitudinale” in cui mettere un po’ di bellezza. L’elenco telefonico è uno strumento ormai obsoleto, ma l’elenco “gratitudinale” non dovrebbe mai andare fuori moda, perché ti aiuta a stare in equilibrio più della forza gravitazionale, a cui si ispira. Ricordarsi di essere grati per qualcosa è un esercizio che fa bene alla salute, fisica e spirituale, anche se non sempre si riesce o se ne ha voglia.
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Comunque, ecco quattro/cinque cose da segnare nel mio elenco (in ordine casuale, non di importanza):
la chitarra
Aver preso dieci minuti in mano la chitarra, l’altra mattina, e insieme ad Anita aver suonato qualche canzone dei Mienmiuaif al nostro nipotino passato a trovarci con la nonna. È stato un momento davvero dolce. Normalmente usare la parola “dolce” mi darebbe il diabete, per farvi capire come sto messo. Mi sembra di non essere io, ma fare “Gesù Bambino” chitarra e voce davanti al nipotino che sorrideva è stata una piccola gioia da non lasciare inosservata. Suono peggio di quanto suonassi prima, e non è facile, il che ha reso il mini concerto ancora più punk.
la vita eterna
Una frase che mi è tornata in mente, di Fabrice Hadjadj, filosofo che ho letto parecchio in passato: “Se mi confermassero che nel dicembre 2012 ci sarà la fine del mondo questo non mi impedirebbe di avere un figlio nel novembre 2012, di scrivere poesie e di piantare un albero, perché non faccio queste cose solo per l’avvenire terreno, le faccio perché questo è già partecipare alla vita eterna”. Ecco, la vita eterna. La bellezza ha a che fare con la vita eterna. Come mia moglie, che è più di una poesia e di un albero piantato da Fabrice Hadjadj (questa me la devo ricordare più avanti quando, se Dio vuole, starò meglio e tornerà ad arrabbiarsi con me).
la passeggiata
Una prima mini passeggiata fuori casa in via San Pietro, con annesso capitello di San Pietro, il giorno in cui la Chiesa festeggiava la Cattedra di San Pietro. Cosa che ho scoperto con stupore dopo la passeggiata.
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gli amici
Le tante persone che stanno pregando o hanno pregato per me, che ringrazio davvero di cuore. Sto elemosinando preghiere come non mai, e credo che la cosa mi aiuti in qualche modo con l’umiltà. (E soprattutto ringrazio Dio per i miei parenti e gli amici che mi stanno vicino tantissimo in questo periodo).
le lavagnette
Le lavagnette che ancora non ho capito come appendere in camera ma che in teoria serviranno a me e ad Anita per fissare un po’ di appunti vari durante la giornata – cose fatte, cose da fare, cose da ricordare e chissà… cose di cui essere grati.