Da Adecco al monastero agostiniano. La storia di una giovane lombarda che un giorno ha sentito una “voce”. E ha deciso di cambiare vita
«Era un giorno come tanti altri, e quel giorno lui passò, era un uomo come tutti gli altri, e passando mi chiamò. Come lo sapesse che il mio nome era proprio quello».
Sono le parole di un passo di un canto della meditazione che Elisabetta Lafranconi ha preparato per la serata di adorazione effettuata col suo gruppo di catechismo nella cappella del monastero del Corpus Domini a Seregno (Milano), gremita di fedeli, in cui ha annunciato la volontà di abbracciare la vita religiosa di clausura, iniziata lo scorso 16 novembre, nel monastero agostiniano dei “Santi Quattro Coronati” di Roma.
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La carriera
Elisabetta, 27 anni, è nata a Desio (Monza Brianza) il 5 maggio 1992, ha trascorso parte della sua giovinezza a Mandello del Lario (Lecco) con la famiglia, anche se in città era sempre presente a casa dei nonni prima e poi della zia Maria Teresa.
Laurea triennale in economia a Milano Bicocca e poi la laurea magistrale in management alla Cattolica, col voto di 110 e lode, è entrata subito nel mondo del lavoro. Dapprima alla Accenture, poi ad Adecco. Mondi che non l’hanno soddisfatta (Il Cittadino Lombardo, 12 novembre).
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Business e felicità
Il mondo del business e del lavoro di cui ha fatto brevemente parte, a un certo punto, non le è sembrato più così importante come pensava e così Elisabetta è entrata in crisi. Una crisi superata non immediatamente e che l’ha portata a intraprendere, per un breve periodo, l’esperienza dell’insegnamento nelle scuole.
A volte, però, succede che nonostante il raggiungimento degli obiettivi che speravamo di fare nostri ci si senta incompleti, irrealizzati. Perfino non consapevolmente, talvolta, e quando nella mente si fa finalmente strada il pensiero di desiderare qualcosa di diverso spesso ne rimaniamo sorpresi e spaventati. Talvolta rifiutiamo di accettare la realtà dei fatti e continuiamo a condurre una vita che alla lunga ci renderà infelici.
La scelta del velo
La giovane si è resa presto conto che la forza della preghiera e la presenza di Dio, le stavano indicando la via da seguire: quella che l’avrebbe portata a indossare il velo.
«È successo che il cassetto “Dio”, che prima aprivo e chiudevo come volevo, ad un certo punto si è aperto e non ha più voluto saperne di chiudersi», riporta NewNotizie.it (25 novembre).
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