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È ora di trovare il Santo Graal…di nuovo!

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Robert McTeigue, SJ - pubblicato il 27/11/19
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Cosa potrebbe significare questa icona delle leggende per un credente (o un non credente) del XXI secolo? Molto, in realtàVorreste avere fama e fortuna? Vorreste vendere molti libri e film? Avere un luogo permanente nei social media? Magari conseguire un dottorato o due in molte discipline? Allora dovreste avere sulle labbra queste due parole: “Santo Graal”.

Il Santo Graal ha catturato l’immaginazione della gente per secoli, ispirando poeti, scultori, pittori, storici e cantanti. Perfino l’architettura, la geografia e la geologia hanno avuto un ruolo nell’apparentemente infinita serie di leggende sul Graal.

Ma qual è la sua vera storia?

E questa non potrebbe essere la domanda sbagliata – o almeno la meno importante – da porre?

Ho pensato a tutte queste cose e ad altre ancora mentre finivo di leggere A Catholic Quest for the Holy Grail, di Charles A. Coulombe, che ho avuto la fortuna di intervistare di recente sul testo. Potete trovare l’audio di questa intervista, insieme a un elenco di risorse, qui, e un link all’intervista come file da scaricare qui.

Coulombe inizia il suo testo riconoscendo quanto la questione sia antica, plurisfaccettata e sempre attuale. Intorno a due semplici parole, Santo Graal, ruota uno strano e affascinante caleidoscopio di immagini e pensieri. Da re Artù a Monty Python, da T.S. Eliot a Richard Wagner, ogni epoca almeno dal 1100 ha prodotto storie, canzoni e immagini centrate su questo tema misterioso. Una volta oggetto di ricerche cavalleresche e santi pellegrinaggi, negli ultimi anni è diventato il sacro totem di molti movimenti esoterici e New Age. Ma cos’è realmente? Ha qualche significato per i cattolici del XXI secolo?



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Circa cosa sia realmente, fornisce un insieme ben congegnato di leggende maturate nel corso dei secoli.

Si dice che sia il calice che Nostro Signore usò nell’Ultima Cena. Alcune leggende dicono che venne anche usato per raccogliere il Preziosissimo Sangue che fluì dal suo Sacro Cuore sul Calvario. Coulombe dice anche (posizione sostenuta anche qui) che il Santo Graal (indipendentemente dai suoi presunti spostamenti in Terra Santa e in Europa) si trova ora nella cattedrale di Valencia, in Spagna.

A mio avviso, il fascino e il valore del libro di Coulombe risiedono soprattutto nel modo in cui tratta la seconda domanda: “Ha qualche significato per i cattolici del XXI secolo?”



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Vero romantico, affronta la questione nell’ultimo capitolo del libro: “La Ricerca Soddisfatta… e Ricominciata”. Il Santo Graal non è solo un oggetto o una leggenda, o perfino un capriccio. Per i fedeli cattolici che ritengono che il momento assolutamente decisivo della storia umana sia il sacrificio di sangue del Cristo di Dio sul Calvario, un sacrificio reso nuovamente presente in modo incruento sull’altare durante il Santo Sacrificio della Messa, il Santo Graal e tutto ciò che rappresenta ci interpella. Ci chiede, dice, di “incantare di nuovo” i nostri sensi e la nostra anima, per vedere la bellezza dove sembra oscurata, per amare quando l’amore sembra impossibile e per trovare una via verso la vittoria e la gloria mediante la via dolorosa della sofferenza e della morte.

“Cos’è, in fondo, il Santo Graal? È molte cose, ma soprattutto simboleggia in sé tutto ciò che nella nostra fede è miracoloso, sacramentale, devozionale, reale e cavalleresco – ovvero tutti quegli elementi della religione cattolica che sembrano soprannaturali ma in realtà vanno al di là del potere del chierico o del laico di fare o distruggere, che sopravvivono, immutati e immutabili, attraverso guerre e carestie, eresie e scismi. La vera evangelizzazione viene portata avanti da chi è imbevuto di questo spirito, indipendentemente dal fatto che lo conosca o meno con quel nome”.



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La vita senza tutto ciò che il Santo Graal rappresenta è piatta, incolore e impossibile da sopportare. Una vita del genere potrebbe essere riassunta con queste parole del filosofo Thomas Nagel: “Siamo un episodio tra due oblii”.

Quanta differenza rispetto a un’anima animata dalle glorie eucaristiche rappresentate dal Santo Graal! Questa vita può essere riassunta da Santa Teresa di Lisieux: “Vediamo la vita com’è realmente… un momento tra due eternità”.

Trovate i racconti e le immagini del Santo Graal che preferite. Considerate la generosità che la cavalleria e il pellegrinaggio hanno sempre invocato, e poi leggete gli ultimi cinque capitoli di ciascun Vangelo. Trascorrete infine un’ora davanti al Santissimo Sacramento, e permettete che il Signore del Santo Graal vi chiami al Suo Servizio.

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