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Attenzione agli effetti collaterali dell’adorazione eucaristica

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Ewa Micyk - pubblicato il 22/11/19

Che fare quando si ha il morale sotto ai tacchi? Ci sono ovviamente pletore di tutorial e di libri che prodigano consigli per correre ai ripari, ma c’è in realtà un rimedio tanto semplice quanto efficace: è l’adorazione eucaristica, che procura non soltanto effetti immediati, ma anche alcuni collaterali.

Siatene certi: Gesù – nel Santissimo Sacramento – è un terapeuta disponibile 7/24. Che sia esposto in un ostensorio o nascosto in un tabernacolo, egli è sempre presente, attento e pronto a travolgervi con la sua divina tenerezza. Egli parla d’amore come nessuno e vi dice: «Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò» (Mt 11,28). Con Lui presente, non avrete bisogno di niente. Vi basterà venire a trovarLo, offrirGli tutti i pensieri che costellano la vostra giornata, soprattutto quelli che talvolta sembrano schiaccianti. Con Lui non serve neppure trovare le parole per esprimersi: ci penserà il vostro cuore, meglio di qualunque parola, e del resto Egli lo conosce meglio di quanto lo conosciate voi stessi.


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È sorprendente vedere l’efficacia così rapida del trattamento dell’adorazione eucaristica: pace interiore, sollievo, gratitudine. Per convincersene, nulla di meglio che leggere quanto Giovanni Paolo II scrive nella sua ultima enciclica a proposito della propria personale esperienza di adorazione:

È bello intrattenersi con Lui e, chinati sul suo petto come il discepolo prediletto (cfr Gv 13,25), essere toccati dall’amore infinito del suo cuore. Se il cristianesimo deve distinguersi, nel nostro tempo, soprattutto per l’« arte della preghiera »,48 come non sentire un rinnovato bisogno di trattenersi a lungo, in spirituale conversazione, in adorazione silenziosa, in atteggiamento di amore, davanti a Cristo presente nel Santissimo Sacramento? Quante volte, miei cari fratelli e sorelle, ho fatto questa esperienza, e ne ho tratto forza, consolazione, sostegno!

Giovanni Paolo II, Ecclesia de Eucharistia 25

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In molte città ci sono cappelle dedicate all’adorazione perpetua: potete approfittarne a qualunque ora del giorno e della notte. In numerose chiese, il Santissimo Sacramento è esposto a ore precise e le adorazioni notturne, organizzate su iniziativa dei fedeli, diventano sempre più popolari. Bisogna anche ricordarsi che Gesù stesso è nel tabernacolo, dietro la lucetta che brilla a indicare la presenza adorante della Chiesa di fronte al suo Signore.


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E se invece abitate lontani da una città, se c’è una tempesta di neve e le strade sono tutte ghiacciate, esiste comunque una soluzione: la trasmissione in diretta dell’esposizione del Santissimo Sacramento nelle chiese o nelle cappelle dove si pratica l’adorazione perpetua. Gesù viene così a casa vostra. Certamente, da principio potete sentire dell’imbarazzo nell’inginocchiarvi davanti al vostro schermo. Una cosa è sicura: quando rivolgiamo i nostri cuori e i nostri pensieri verso il Suo cuore, i benefici sono i medesimi, poco importa la via d’accesso.

Effetti collaterali

Come per ogni trattamento, si pone anche qui la questione degli effetti collaterali. Vale la pena esserne avvertiti. Dopo soltanto un quarto d’ora in prossimità del Santissimo Sacramento, potrebbe insorgere un ardente desiderio dell’incontro cuore a cuore. Un bisogno di ritrovare il silenzio, questo momento di adorazione, sempre più spesso. È quel che diceva lo stesso Giovanni Paolo II:

Nell’umile segno del pane e del vino, transustanziati nel suo corpo e nel suo sangue, Cristo cammina con noi, quale nostra forza e nostro viatico, e ci rende per tutti testimoni di speranza. Se di fronte a questo Mistero la ragione sperimenta i suoi limiti, il cuore illuminato dalla grazia dello Spirito Santo intuisce bene come atteggiarsi, inabissandosi nell’adorazione e in un amore senza limiti. 

Giovanni Paolo II, Ecclesia de Eucharistia 62

Sì, esiste un rischio di dipendenza per persone particolarmente sensibili all’amore. E tuttavia, il terapeuta troverà certamente il mezzo per avvertirvi e aiutarvi a tornare ai compiti inerenti al vostro stato di vita e alla vostra vocazione. Con un’energia rinnovata e un approccio positivo.

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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