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Perché bisogna prendere l’abitudine di rimanere da soli davanti all’Eucaristia

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Mari Tere | Shutterstock

Padre Henry Vargas Holguín - pubblicato il 06/11/19

La preghiera personale per un'ora davanti al Santissimo Sacramento, esposto o meno, consiste fondamentalmente in questo

Una delle frasi più forti di Gesù nel Vangelo è la domanda che pone agli apostoli al Getsemani, quando li vede dormire: “Non siete stati capaci di vegliare un’ora sola con me?” In altre parole, Gesù voleva che dedicassero un’ora di riparazione a combattere il momento del male.

La preghiera personale per un’ora davanti al Santissimo Sacramento, esposto o meno, consiste fondamentalmente in questo: accompagnare il Signore nei suoi ultimi istanti con il cuore, cercando di assimilare il suo amore.

È un momento per imparare da Gesù, ringraziare per il suo sacrificio e corrispondere al suo amore. In questo senso, l’adorazione del Santissimo Sacramento è un prolungamento della Messa.

Stare alla presenza del Santissimo è come prendere il sole: come quest’ultimo è una fonte naturale di energia che dà vita, Gesù sacramentato è la fonte soprannaturale di tutto l’amore e della grazia.

Stare alla presenza del Signore genera un’amicizia intima con Lui che ci entusiasma nella vita – una cosa che non si raggiunge, ad esempio, con gli studi teologici. Bisogna conoscere di più Gesù Cristo, saperne di più, e per questo il fatto di trattarlo personalmente è fondamentale. Ricordiamo che nel linguaggio biblico il verbo “conoscere” significa amare.


CANONISATION JOHN PAUL II AND JOHN XXIII

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Nell’adorazione, Gesù ci invita ad avvicinarci a Lui, a parlare con Lui, a chiedergli le cose di cui abbiamo bisogno e a sperimentare la benedizione della sua amicizia.

L’ora di adorazione può essere offerta per varie intenzioni, soprattutto per la conversione dei peccatori.

Non esiste un percorso stabilito dalla Chiesa per fare adorazione; in questo momento, ciascuno può seguire il proprio cuore. Vale però la pena di ricordare la necessità del silenzio interiore e del raccoglimento per stare alla presenza di Dio, come anche l’importanza di compiere un atto di fede e di prendere coscienza della presenza di Dio all’inizio dell’adorazione.

Durante l’adorazione, ci sono alcune devozioni particolarmente valide, come leggere il Vangelo e meditare su quello che si è letto, la Via Crucis, recitare i misteri dolorosi del Rosario, leggere e pregare con qualche testo spirituale, pregare con i salmi…

Di grande aiuto spirituale è anche stare semplicemente alla presenza del Signore, fargli compagnia, identificarsi con Gesù, offrirgli il dolore personale per permettere che la sua consolazione tocchi il cuore e riempia di pace interiore, ricevere la sua ispirazione divina per trovare luce nelle difficoltà.

Ci sono tre raccomandazioni importanti al momento di fare l’adorazione eucaristica:

1. Stare attenti. Non bisogna lasciar spazio alle distrazioni. Ad esempio, si deve spegnere il cellulare.

2. Ricordare che non è un’ora di lettura.

3. Rimanere allertati. Alternare le posizioni: sedersi, inginocchiarsi, rimanere in piedi con rispetto… L’importante è non trovarsi in una situazione così comoda che faccia venir voglia di dormire.

Come abbiamo detto, non esiste un “rituale” da seguire nell’ora di adorazione. Il fedele può però tener conto di questo suggerimento di schema, che pratico io stesso e vorrei condividere:

1. Fare il segno della croce.
2. Preghiera di preparazione (spontanea o già esistente).
3. Lettura spirituale (da scegliere liberamente) e meditazione. Lectio divina.
4. Rosario e/o Via Crucis e/o liturgia delle ore.
5. Preghiera personale. Privilegiare questo momento.
6. Comunione eucaristica spirituale (attraverso una preghiera personale o già esistente).
7. Contemplazione del Santissimo.
8. Lodi di riparazione.
9. Preghiera finale (personale o già esistente).
10. Segno della croce.


ROSARY

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Nella preghiera personale (punto 5), che è il momento centrale, più che parlare con il Signore è importante creare un momento di silenzio, perché il silenzio è capace di aprire uno spazio interiore nel più intimo di noi che permette l’azione di Dio, che fa sì che la sua Parola rimanga in noi, perché l’amore nei Suoi confronti getti radici nella nostra mente e nel nostro cuore e sia fonte di motivazione nella nostra vita.

Nell’adorazione eucaristica, la cosa più importante è lasciarsi amare e abbracciare dal Signore in ogni momento, ovvero entrare nella sua intimità.

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