Un ultimo regalo: ti amiamo. Questa protezione materna resta con Harry tutta la vita e lo rende l’unico che può sconfiggere Voldemort. L’amore delle mamme e del papà va oltre la loro presenza fisica, è quel riparo sicuro per i figli lungo tutta la vita.
“COSA E’ DAVVERO PENALIZZANTE? Ieri l’Istat ha pubblicato il report sulla conciliazione tra lavoro e famiglia. In estrema sintesi la ricerca evidenzia che, in presenza di figli piccoli, o genitori da accudire, o ammalati e disabili in famiglia, sono principalmente le donne che vanno a rimodulare il proprio impegno lavorativo (passando da un full time a un part time, riducendo il proprio impegno, scegliendo lo smart working, ecc) per dedicarsi ai propri cari. Oggi tutte le principali testate scrivono che per questo le madri sono penalizzate. La penalizzazione deriva dal fatto che rimodulare al ribasso il proprio impegno lavorativo per dedicarsi alla famiglia è a prescindere (indipendentemente da tutto) penalizzante. Per questo secondo i media il 57% delle mamme è penalizzato perché si ritrova a farlo. Non sembra contemplata l’idea che una madre voglia, desideri e chieda di trascorrere del tempo con i propri figli, non sembra contemplata l’idea che ad ad essere penalizzate siano quel 43 per cento di lavoratrici che non possono in alcun modo modificare il proprio assetto lavorativo per dedicarsi ai figli (per necessità, perché l’azienda non concede il part time, perché il capo non consente un’organizzazione a misura di famiglia, ecc) ma che vorrebbero tantissimo farlo, meno che meno appare contemplata l’idea di aumentare lo stipendio dei papà per consentire alle mamme di ridurre l’impegno lavorativo senza strozzarsi, ma qui siamo ovviamente nella fantascienza. Scrive l’Istat sul suo sito: “Nel 2018, tra le donne da 18 a 64 anni che hanno avuto figli nel corso della vita, le occupate o le ex occupate che hanno interrotto l’attività lavorativa per almeno un mese continuativo allo scopo di prendersi cura dei figli piccoli sono quasi il 50%. La maternità obbligatoria, per chi ha potuto usufruirne, è inclusa in questa fase di interruzione”. La maternità obbligatoria è dunque una “fase di interruzione”, di questo passo sarà considerato penalizzante anche che una donna il giorno del parto non possa recarsi in ufficio. Non so, c’è qualquadra che non cosa“
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E io, nel mio piccolo non posso che affermare che noi, esercito di Lily Potter, non siamo penalizzate, siamo premiate dal ruolo di madri. Siamo coloro che cercano (magari sbagliando, è ovvio) di stare vicino ai nostri bambini, educando loro al buono, al bello, al bene. E al fatto di trasmettere la gioia che c’è nel volersi bene, nel sentirsi amati da Chi lo ha fatto prima di essere concepiti.
Una parentesi su Petunia, la sorella di Lily, che si vede recapitare un Harry piccolissimo e, se pur in modo discutibile, lo protegge, lo nutre, lo cura. Certo, è piuttosto un personaggio pittoresco ed è un po’ il simbolo delle mamme iperprotettive e che fanno più male che bene ai propri figli, ma mantiene fisicamente il ruolo di madre anche per Harry che, comunque, non è traumatizzato. Alla fin fine Harry è vivo anche perché la zia c’è stata, è stata presente. E si ritorna lì con il discorso: c’è stata, non l’ha abbandonato.
Quindi viva le mamme. Quelle che ci sono. Quelle che stanno. Quelle che vengono dileggiate e offese in quanto madri.
Grazie Lily.