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I sacerdoti non hanno un angelo custode… ne hanno due!

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Aleteia - pubblicato il 03/10/19
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Questa e altre 8 informazioni interessanti su questi esseri spirituali che ci aiutano a vivere in DioEcco alcune curiosità sugli angeli custodi, che la Chiesa festeggia il 2 ottobre:

1 – In base alla tradizione della Chiesa, tutti abbiamo un angelo custode – tranne i sacerdoti, che ne hanno… due! È proprio così: oltre all’angelo custode che hanno da quando sono stati concepiti, come tutti, i sacerdoti se ne “guadagnano” un altro quando ricevono il sacramento dell’ordine!

2 – La delicata missione dell’angelo custode è ispirarci nelle buone azioni e intenzioni, illuminarci nella ricerca della verità contro le dottrine ingannevoli, orientarci sulla via delle virtù e dei santi ideali, aiutarci a estendere il Regno di Dio, proteggerci dai pericoli… Insomma, condurci all’eternità con Dio!

3 – Nel “Catechismo della Perfezione Cristiana”, fra’ Antônio Wallenstein, O.F.M., ci ricorda che dobbiamo sempre tenere a mente la presenza del nostro angelo custode, e davanti a lui “non fare mai quello che non faremmo davanti a nostra madre”. Ci esorta anche a invocarlo nel momento del pericolo, sia fisico che spirituale, e ovviamente a seguire le sue ispirazioni.

4 – Lo stesso frate ci propone di salutare l’angelo custode del nostro prossimo, abitudine che ci aiuterà a trattare gli altri in base alla loro dignità di figli di Dio protetti dagli angeli che Egli ha designato come nostri compagni, guide e protettori.

5 – Il grande sacerdote e confessore San Giovanni Maria Vianney ha affermato in un’omelia sugli angeli custodi: “Sono i nostri amici più fedeli, perché sono con noi durante il giorno, di notte, in ogni momento e in ogni luogo. Dio, non contento di averci donato il suo unico Figlio, l’oggetto più tenero della Sua compiacenza, di averlo sacrificato alla morte più crudele […], vuole inviare a ciascuno di noi un angelo per proteggerci tutti i giorni della nostra vita! Questo angelo non deve abbandonarci finché non si presenta con noi davanti al tribunale di Gesù Cristo, per rendergli conto di tutto ciò che abbiamo fatto nella nostra vita”.


PADRE PIO
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6 – Lo stesso San Giovanni Maria Vianney suggerisce una preghiera breve e semplice all’angelo custode da recitare prima di andare a dormire: “Buonanotte, mio angelo custode. Grazie per esserti preso cura di me durante la giornata; dona a Dio tutti i battiti del mio cuore mentre dormo. Amen”.

7 – Secondo San Bernardo, vivere con il nostro compagno invisibile implica tre atteggiamenti: “il rispetto della sua presenza, l’affetto devoto per la sua bontà e la fiducia nella sua protezione”. Per questo è tanto importante rivolgerci al nostro angelo custode ogni volta che è possibile!

8 – Gli angeli custodi non leggono i nostri pensieri. Solo Dio è capace di sapere esattamente ciò che sta accadendo nella nostra mente, perché ha creato e sostiene tutti noi. San Tommaso d’Aquino lo dice chiaramente nella Summa Theologiae: “Ciò che è proprio di Dio non appartiene agli angeli” (I, 57, 4).

9 – Una tradizione popolare afferma che se ci addormentiamo mentre recitiamo il Rosario il nostro angelo custode lo termina per noi. È vero? Vale quello che è stato detto prima: gli angeli custodi non hanno accesso ai nostri pensieri, a meno che non li riveliamo loro intenzionalmente. Se quindi vogliamo che il nostro angelo custode termini il Rosario che stiamo recitando dobbiamo chiederglielo! Ma non è bene abusare di questo aiuto. Gli angeli ci aiuteranno con grande gioia, ma pregare è un’abitudine che ci trasforma e conforma la nostra volontà alla Volontà di Dio. Per questo non dobbiamo abbandonarla solo perché siamo stanchi!


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