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Le apparizioni di Santa Teresa d’Avila sono attendibili?

SAINT TERESA OF AVILA
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don Marcello Stanzione - pubblicato il 09/09/19
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Così risponde il suo confessore e biografo Padre RiberaPadre Ribera, confessore e biografo di Santa Teresa d’Avila, scrisse un intero capitolo sulle apparizioni di questa Santa. Riguardo alle sue apparizioni, Ribera scrive: “Furono così numerose” egli dice, “che per riferirle tutte sarebbero necessari molti capitoli, forse un libro intero”.

Suor Caterina

La Santa apparve due volte ad una consorella, Suor Caterina di Gesù; ma costei non osò avvicinarsi, perché temeva d’esser vittima di una allucinazione. Allora la Santa le disse: “Approvo che tu non sia credulona, perché mi fa maggior gioia che nel mio convento si dia più valore alla vera virtù che alle visioni e rivelazioni; ma per constatare che questa visione non è falsa, avvicinati a me”. E così dicendo toccò una ferita di cui Caterina soffriva e che nessuno aveva potuto guarire; mise anche la propria mano in quella di lei e sparì, lasciandola guarita dal suo male, e dopo averle fatto sparire una profonda cicatrice nera che la suora aveva sulla mano. Questo doppio miracolo meravigliò tutti coloro che conoscevano il suo stato precedente, e che ora constatarono la guarigione della suora.


TERESA
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L’attendibilità delle apparizioni

Poi Padre Ribera riferisce altre apparizioni e dice: “Alcuni non potranno far a meno di chiedersi perché debbano esser costretti a prestar fede ai fatti narrati in questo capitolo, mentre sono testimoniati solo da privati, che nel loro amore per Suor Teresa di Gesù avrebbero potuto considerare realtà ciò che era stato soltanto un gioco della loro fantasia”.

TERESA AVILA; CATHOLIC PRAYER

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Santa Teresa D'Avila – SE CADI, RIALZATI «Se qualche volta cadete, non dovete così avvilirvi da lasciare d’andare innanzi. Da quella caduta il Signore saprà cavare del bene»

“Per quanto riguarda me – prosegue – non voglio considerare spassionatamente i motivi a favore della realtà di questi avvenimenti, non esiteranno a riconoscere di esser caduti in errore. Dato che non si può dubitare che vi siano determinate persone che ebbero la grazia di vere visioni, io chiedo quali visioni debbano essere più certe ai nostri occhi di quelle che fecero si che un qualche grande Servo di Dio, che non è più tra i vivi, rafforzasse la fede di costoro? Si dirà che il diavolo ha posto la sua mano? Ma è evidente che non è il caso: costui tenterebbe piuttosto di togliere ogni credito ai Servi di Dio, di estinguere – se potesse – il loro ricordo, per impedire l’adorazione di Dio e la salvezza delle anime. Quanto alla ragione ch’essi adducono per non prestar fede a questi avvenimenti, cioè ch’essi sono convalidati da testimoni la cui devozione per l’uno o l’altro Santo può portarli in errore, chi non vede che, se questa ragione fosse plausibile, si dovrebbero respingere migliaia di fatti simili, che si trovano riportati nelle vite di Santi antichi e recenti?”.


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Gli altri santi

P. Ribera accenna soltanto alle narrazioni di S. Gregorio Magno, nella sua “Vita di S. Benedetto”, del santo Maestro della Chiesa, Bonaventura, il quale parla di numerose apparizioni di S. Francesco d’Assisi, e del Vescovo Cirillo di Gerusalemme, che narra l’apparizione di San Girolamo, ecc. Si potrebbe scrivere un’opera molto voluminosa sulle testimonianze attendibili di Santi scrittori riguardo l’apparizione dei Santi, sia uomini che donne. Com’era nei più antichi tempi del Cristianesimo, così fu nel medio evo ed è ancora oggi.


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