Se vi serve una bella dose di incoraggiamento leggete qui!Chi ha figli piccoli e vivaci sa bene che andare a Messa con loro è una grande sfida.
La maratona inizia già in casa. Ben prima dell’orario della celebrazione bisogna lavarli, preparare i vestiti e la borsa con le cose necessarie, da snack e bevande al giocattolo preferito.
La lotta prosegue in macchina. Mettere il bambino nel seggiolino non è sempre facile, e quando si hanno più figli è ancora più dura.
Il momento più complicato, però, è l’arrivo in chiesa. È incredibile come l’ambiente della Casa del Padre stimoli l’immaginazione dei bambini. La maggior parte di loro non riesce a stare ferma, uno corre di qua, uno di là, senza contare le grida…
E quando vedono il sacerdote? Ad alcuni manca solo di nascondersi sotto la sua veste…
Le difficoltà sono tali che spesso i genitori si scoraggiano. Alcuni smettono anche di andare a Messa tutte le domeniche. Hanno paura degli sguardi di rimprovero degli altri parrocchiani, e molti credono anche di non riuscire a pregare come dovrebbero, perché tutta l’attenzione è rivolta ai piccoli.
Se la pensate così anche voi sappiate che siete in errore. Non si deve mai smettere di andare a Messa per via del rumore o dei capricci dei figli. Bisogna abituarli a rispettare questo precetto cattolico, perché fa parte della formazione religiosa dei bambini.
Su Aleteia potete trovare vari articoli che offrono suggerimenti per andare a Messa con i bambini. C’è anche una lettera ai genitori che continuano a portare i propri figli agitati in chiesa.
Negli ultimi giorni, però, un testo che circola sulle reti sociali e su WhatsApp ha richiamato l’attenzione dei genitori dei bambini piccoli. È una poesia che rappresenta una vera iniezione di incoraggiamento per chi vuole portare i bambini ad assistere all’Eucaristia, un momento unico per noi cattolici.
Ci siamo presi la libertà di riprodurlo. Il testo è attribuito a Fernanda Dias:
Prendi in braccio il bambino e vai.
Metti i tacchi o le scarpe da ginnastica e vai.
Sistemati i capelli o fatti una coda e vai.
Truccata o col viso acqua e sapone e vai.
Il bambino non resta seduto, vai.
Il bambino piange molto, ma vai.
Forse non riuscirai a prestare l’attenzione che vorresti avere a Messa, ma vai.
Le persone si infastidiscono, ma vai.
Non permettere mai che la benedizione che hai chiesto tanto ostacoli la tua gratitudine.
Insegna a tuo figlio che andare alla casa di Dio è un modo per ringraziare.
Questa fase passerà, ma vai, anche se certi giorni sono peggiori degli altri
e a volte vorrai andartene nel bel mezzo dell’omelia.
Resta fino alla fine, respira e vai avanti.
Vai, mostra ai tuoi figli chi è il Dio che servi,
trova sempre un modo, ma mai una scusa.
Vai, madre, pianta il piccolo seme del Vangelo.
Vai, non desistere.