Dalla prima apparizione della Vergine a sei anni, alle stimmate “consegnate” dall’arcangelo
Storie di mistiche e santi legati al loro rapporto con gli angeli. A documentarle è l’esperto di angiologia Don Marcello Stanzione in “I tre arcangeli” (Sugarco).
Stanzione riporta la vicenda di una delle mistiche italiane più recenti, Teresa Musco, salita al cielo nel 1976, all’età di 33 anni, in fama di santità, e del suo legame particolare con la Madonna e l’arcangelo Gabriele.
La prima volta della Madonna
Teresa nacque il 7 giugno 1943 in una povera casa a Caiazzo, in provincia di Caserta. I genitori di Teresa, Salvatore e Rosa Zullo, che hanno messo al mondo dieci figli, di cui quattro morti in tenera età, sono poverissimi e, fin dall’età di sette anni, la ragazzina deve assumere la sua parte di lavori domestici e occuparsi dei suoi fratellini. L’infanzia della bambina fu segnata da numerosi traumi che le diedero un grande senso di responsabilità nell’aiutare la famiglia in lavori anche molto al di sopra della sua età.
Teresa così descrive i suoi incontri con la Madonna:
«Posso dire che, dall’età di sei anni, sono stata circondata da particolare predilezione della Mamma Celeste. Difatti era con me quando rassettavo, quando pregavo e anche quando giocavo. Mi sentivo chiamare per trattenermi con Lei. Quando ero malata me la sentivo sempre vicino, e per me era un conforto e una protezione. L’unica cosa che mi ripeteva sempre era: “Offri la tua sofferenza per i peccatori”».
La prima volta dell’arcangelo
Quando il padre si ammala, la situazione della famiglia diventa critica: le poche lire che guadagna la madre effettuando piccoli lavori non bastano a nutrire la famiglia. Un giorno, quando tutti sono indisposti a causa di un’epidemia di influenza, la ragazzina confida la sua miseria alla Santa Vergine. Subito, vede in una luce splendente «un angelo bello, bellissimo», splendente, che le dice:
«Cara Teresa, la Mamma del Cielo mi incarica di darti questi soldi. Voi potrete così fare delle provvigioni per la settimana. Ma tu non devi dire come l’hai ricevuto, sarà questo il tuo segreto Ritornerò. Ti raccomando di pregare e di offrire a Dio tutto quello che ti accadrà. Io sono l’angelo Gabriele».
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La rabbia del padre
Tutta allegra, Teresa porta a sua madre i soldi che le ha consegnato l’angelo da parte della Madonna, dicendole che una signora sconosciuta glieli ha dati. Ma il padre la prende in giro, tratta sua figlia da mentitrice e ladra. Per punirla, la invia a vendere al mercato erbe e piante selvatiche che deve raccogliere nei campi: origano, finocchi, cicoria. Siccome la ragazzina, magrolina e debole di costituzione, è china sotto il peso della cesta che porta, sente diventare questa subito tutta leggera perchè l’angelo Gabriele è giunto in suo aiuto.
La nuova visione
Il 28 febbraio 1931, la famiglia si ritrova nell’estremo bisogno, reso più acuto ancora perché abbondanti cadute di neve impediscono che si esca. Come Teresa si volta verso la Madonna, l’angelo Gabriele le appare:
«Teresa, ecco quello che ti invia Gesù, egli vuole che tu sia in pace. Gesù è stanco di tanti peccati, e cerca delle anime che si sacrifichino per i peccatori e per le anime del Purgatorio. Tu soffrirai molto, ma non temere nulla, perché la Mamma del Cielo è con te, ella non ti lascerá mai sola. Sempre vicino a te per guidarti e seguirti, ella ti incoraggerà nei momenti più difficili».
Poi le dà una bottiglia d’olio e frutti di ogni tipo che estrae dal suo lungo abito bianco, e le indica, vicino alla porta d’entrata, un paniere pieno di viveri: patate, farina, pasta e tre chili di carne, il che vale alla ragazzina nuove sevizie e sfottò da parte di suo padre. Conformemente a quello che le ha annunciato l’angelo, Teresa impara così a soffrire in silenzio e ad offrire a Dio le sue prove.
La preghiera
Il 31 maggio 1951, Gabriele, mostrandosi di nuovo a lei, le insegna “parola per parola” una preghiera di consacrazione che ella rinnoverà tutti i giorni fino alla sua morte:
«O Dio! Permettimi di essere costantemente tra le tue mani, e che il mio cuore, il mio corpo e la mia anima siano sempre tra i Cuori di Gesù e di Maria.
«Gesù, ti offro la mia anima per pisside, il mio corpo per custodia. Che i miei sospiri ti siano un incenso gradito, che i miei pensieri ti adorino, che i miei affétti mi consumino come lampade accese davanti a te, e che l’anima mia s’innalzi sempre verso il tuo Sacro Cuore! (…)».
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La Madonna le parla attraverso l’arcangelo
Il 20 settembre successivo, quando la giovane mistica è in ospedale, l’angelo Gabriele si presenta come «un angioletto dalle ali argentee e dagli occhi luminosi come delle stelle», e la consola.
Il 5 novembre 1960 – Teresa ha diciassette anni – Gabriele le ordina, in nome della Madonna, di lasciare la casa paterna: egli provvederà ai suoi bisogni. Il 20 settembre 1964, le presenta una croce d’oro ornata di smeraldi, poi una semplice croce.
Le stimmate
Il 30 settembre 1971, la comunica poiché, ammalata, non si è potuta recare a messa. Il 1° dicembre dello stesso anno, la prepara alla stigmatizzazione, presentandole un calice ornato di perle: «Sono venuto a raccogliere le gocce del tuo sangue per presentarle al Padre».
Le visioni dell’arcangelo l’accompagneranno fino alla sua morte, sopraggiunta il 19 agosto 1976 dopo un’ultima estasi che, avendo messo fine ai suoi mesi di atroci sofferenze fisiche e spirituali – la notte dello spirito – le apre le porte della pace eterna.
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