Sulle piaghe realmente accadeva qualcosa che la medicina non è mai riuscita a spiegare
Il suo corpo sudava sangue che sui vestiti o sui fazzoletti ‘componeva’ scritte e disegni. Sembra una storia incredibile, invece, è quello che è accaduto per buona parte della sua vita a Natuzza Evolo. Senza mai che i medici e gli studiosi che analizzavano questi fenomeni, fossero in grado di dare una valida spiegazione scientifica.
A raccontare cosa accadeva della mistica calabrese, per cui si è aperto il processo di beatificazione, è il volume “Natuzza Evolo – Le stimmate, la Madonna e l’angelo custode” di Don Marcello Stanzione (Gribaudi editore).
La “testimone chiave”
Trascorsi circa otto mesi, nel giugno 1939 in occasione del sacramento della Cresima, nel momento stesso in cui il vescovo di Mileto le segnava con l’olio santo del Crisma la fronte, Natuzza provò una forte emozione, insieme a brividi e alla sensazione di qualcosa che le scorreva sulla schiena. Rientrata in casa, la signora Alba Collòca insieme a un’amica, constatarono che una grande croce di sangue era apparsa sul retro della sua camicia. Fu forse questa la sua prima manifestazione “emografica”.
Scritture di sangue
Questi episodi, sicuramente fuori dal comune, sono state definite scritture di sangue. Con questa espressione si vuole indicare la comparsa misteriosa su un tessuto bianco applicato sulla pelle umana piagata, di rosso vivo o anche sbiadito. E Natuzza “funzionava” proprio come una sorta di macchina tipografica: si metteva il fazzoletto sul suo petto, avvolto, piegato o stropicciato; lo si levava, ed era come se una macchina vi avesse stampato scritte e disegni.
«Si leggeva di tutto e si leggeva meravigliosamente bene», precisava a quei tempi l’avvocato Collòca. e ricordiamoci, evidenzia Don Marcello Stanzione nel suo libro, che Natuzza era analfabeta e non era in grado di comprendere da sola il significato delle scritture, tanto che ne doveva chiedere agli altri l’interpretazione.
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Dalla Bibbia alle preghiere in aramaico
Le scritte riproducevano passi della Bibbia, Vecchio e Nuovo testamento, inni, motti religiosi, sentenze, versetti, preghiere lunghe e brevi anche in latino, in greco, in aramaico, in tutte le lingue moderne. In questi casi il sangue superando misteriosamente le barrire presentate dalle varie pieghe, si andava a disporre all’interno sui punti giusti.
Croci e calici
I disegni e le figure mistiche consistevano in croci, calici, ostie e ostensori raggianti, corone di spine, rosari, stelle a cinque punte, angeli, colombe, figure e altri simboli della fede.
La sudorazione ematica si verificava con gocce che spuntavano quasi sempre sulla fronte, sulle guance, sul mento e sul lato sinistro del suo petto. Le gocce si riproducevano anche sul dorso e sul palmo delle sue mani, sul dorso dei piedi, sulla spalla sinistra o destra. Ma anche dagli occhi scendevano grosse lacrime di sangue.
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L’iscrizione IHS
Sono innumerevoli gli episodi testimoniati. ne citiamo almeno due che ebbero come testimone Don Clemente Silipo. Il parroco distribuiva la comunione, e Natuzza era inginocchiata all’altare per prenderla: appena l’ostia fu accostata alle sue labbra, sull’occhio spuntò una grossa lacrima di sangue. Natuzza si asciugò con il fazzoletto, e su questo apparve una croce.
Un’altra volta il parroco venne chiamato da alcune giovani che erano inginocchiate vicino a Natuzza. Insieme a tutti i presenti vide che sul dorso della sua mano destra una goccia di sangue aveva assunto la forma di un’ostia con dentro, chiarissima, l’iscrizione IHS.
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Esami con esito normale
Intanto, mentre le sudorazioni ematiche di Natuzza con tali figure e scritte a carattere religioso erano diventate più frequenti, nel 1948, un’équipe di medici giunse da Roma a Paravati. I ricercatori fecero esperimenti, analisi e controanalisi per stabilire se emergevano fattori patologici nell’ambito della sua sfera nervosa, di quella ormonica, o altro, per controllare se l’organismo di Natuzza fosse sano dal punto di vista clinico o se avesse avuto qualche carenza o deficit. Questi esami diedero esiti del tutto normali.
L’endocrinologo
Negli anni ’50 e ’60 arrivarono, sempre a Paravati, sia un gruppo di ricercatori inviato dal noto endocrinologo, il professor Nicola Pende, sia un altro inviato da una università americana: ambedue conclusero le loro indagini dichiarando che il fenomeno delle stimmate e quello delle scritte fiorite dal sangue asciugato su stoffe e fazzoletti restavano inspiegabili.
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