Ecco le risposte di sei tra i più autorevoli Padri e Dottori della Chiesa
Gli angeli di che materia sono fatti? La loro è una sostanza corporea o incorporea? E’ possibile vederli o toccarli? A queste domande hanno provato a rispondere, sin dai primi secoli, i più autorevoli Padri e Dottori della Chiesa.
Don Marcello Stanzione in “Antologia Angelica” (Ancora editrice) ha raccolto le loro testimonianze.
1) Claudiano Mamerto
Claudiano Mamerto, Padre della Chiesa vissuto nel 400 d.c., così parla dell’arcangelo Gabriele: «In Gabriele c’è l’incorporeo, con il quale senza comunicare vede Dio, e il corpo, che Maria ha visto o per mezzo del quale era vista e che, sottomesso allo spirito, lo conduce in un luogo».
«È abbastanza manifesto, come credo – prosegue Mamerto – che gli Angeli beati sono dell’una e dell’altra sostanza» e che «sono incorporei in quella parte di sé per la quale agli stessi è visibile Dio» e «sono corporei in quella parte per la quale sono visibili agli uomini, perché né Dio può essere visto dall’Angelo tramite il corpo né l’Angelo può essere visto dall’uomo senza il corpo».
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2) San Basilio
San Basilio di Cesarea, Dottore della Chiesa vissuto nel 300 d.c., sostiene che «la sostanza delle potenze celesti è un soffio d’aria, o un fuoco immateriale, come lo suggerisce la Scrittura: “Fai dei venti i tuoi messaggeri e dei fulmini i tuoi ministri” (Sal 103,4). È per questo che esse sono in un luogo e diventano visibili, sotto l’aspetto dei propri corpi, quando si mostrano a quelli che ne sono degni».
3) San Giovanni Damasceno
San Giovanni Damasceno (650-749), Dottore della Chiesa, parlando di Dio e degli angeli: «Egli [Dio] è l’artefice e il creatore degli Angeli ma come Colui il quale li produsse dal nulla e li creò a sua immagine, con una natura incorporea come uno spirito o un fuoco privo di materia, come il santo Davide dice: “Colui che fa i suoi angeli, degli spiriti, e i suoi ministri, fuoco ardente” (Sal 103,4).
L’Angelo pertanto «è una sostanza intelligente, fornita di perpetuo movimento nonché di libero arbitrio, priva di corpo, serva di Dio, che possiede l’immortalità nella sua natura per dono di Dio. La forma e la definizione della sua sostanza solo il Creatore le conosce».
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4) Gregorio Magno
Per il Papa San Gregorio Magno (541-604 d.c.), Dottore della Chiesa, «gli spiriti degli Angeli sono sì circoscritti da un luogo, ma le loro conoscenze lungamente sopra di noi sono dilatate in modo incomparabile. La loro scienza, pertanto, paragonata alla nostra è dilatata; tuttavia paragonata alla divina scienza è angusta, come anche gli stessi loro spiriti a confronto con i nostri corpi sono spiriti, ma a paragone del Sommo e Non circoscritto Spirito sono corpi».
5) San Tommaso d’Aquino
San Tommaso d’Aquino, Dottore della Chiesa, nella sua Summa Theologia, dice che «dopo Dio, che non è contenuto in alcun genere, si trovino nel genere della sostanza alcune sostanze slegate dai corpi».
«Non è possibile – prosegue – che sotto Dio ci sia immediatamente una sostanza corporale che è completamente composta e divisibile, ma è necessario porre molte cose intermedie attraverso le quali si giunga dalla somma semplicità divina alla corporea molteplicità; delle quali cose intermedie alcune sono sostanze incorporee non unite a corpi, altre sostanze incorporee unite a corpi». Tra queste sostanze vi sarebbero gli angeli.
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6) Santa Teresa d’Avila
Santa Teresa d’Avila (1515-1582), Dottore della Chiesa, durante un’estasi mistica, descrive l’angelo che le era accanto: «Volle il Signore che, trovandomi in questo stato, avessi più volte la seguente visione. Vedevo un Angelo accanto a me, a sinistra, in forma corporea: cosa che non mi accade che rarissime volte. Benché infatti gli Angeli mi appaiano molto sovente, non mi accade quasi mai di vederli in tal modo. Stavolta piacque al Signore che io lo vedessi sotto questa forma».
«Non era un Angelo grande – sottolinea Santa Teresa – ma piccolo, bellissimo, col volto così infocato che pareva di quegli Angeli dei cori più alti, che paiono ardere tutti d’amore. Devono essere quelli chiamati Cherubini, ma non ne sono sicura perché non mi dicono mai i loro nomi, anche se vedo benissimo che in Cielo vi è tanta differenza da una categoria di Angeli all’altra, e dall’uno all’altro di essi, che tutto quello che potrei dire è poca cosa».
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