Nella cittadina in provincia di Cuneo si ripete ogni anno un fatto straordinario che neppure la scienza spiega. E si richiama alla presenza della Vergine Maria. Ecco di cosa si tratta
Una fioritura anomala di un albero di pruno si ripete ogni anno nei pressi di Bra, cittadina in provincia di Cuneo, dove sorge il santuario della Madonna dei Fiori. Anomala perché questo albero dovrebbe fiorire con le temperature calde, e invece in quel luogo la fioritura accade in un periodo freddo, che però rievoca un fatto miracoloso avvenuto il 29 dicembre 1336.
Il “Miracolo dei Fiori” è un episodio che neppure le scienze naturalistiche sanno spiegare. Si è ripetuto quasi costantemente dal 1336 sino ai nostri giorni. Anche nel 2018 è avvenuta la fioritura fuori stagione, precisamente il 20 novembre, e si è protratta nelle settimane successive.
L’evento ricorda la vicenda di una giovane donna incinta, Egidia Mathis, a cui sarebbe apparsa la Madonna. La Nuova Bussola Quotidiano ha ricostruito il miracolo.
La preghiera alla Madonna
Egidia, quel 29 dicembre si trovava presso una selva di pruni ai margini dell’abitato di Bra, più precisamente alla selva detta “della Madonna”, esattamente nel punto in cui due viottoli di campagna si congiungono ai piedi di un pilone votivo dedicato a Maria. In quella fredda serata d’inverno, Egidia stava rincasando. La donna era prossima al parto e volle fermarsi in quell’incrocio per pregare la Madonna. Si trattava di un gesto abituale, che era solita compiere al rientro in città.
I due soldati
Due soldati di ventura, malintenzionati, che si trovavano da quelle parti aggredirono la donna. In preda alla più disperazione, Egidia si strinse al pilone, invocando a gran voce l’intervento della Vergine Maria, raffigurata nella nicchia votiva.
Per tutta risposta, i due furfanti le intimarono di lasciare stare la Madonna, ché alla giovane avrebbero pensato loro!
La luce e la “matrona”
A quel punto si compì il miracolo: dal cielo discese una grande luce che illuminò a giorno la selva circostante, con una intensità e una repentinità tali da indurre i due soldati a una fuga precipitosa.
Ripresasi dallo spavento, Egidia vide accanto a sé una “dignitosa matrona” che, tutta sfolgorante di luce, la confortava. Nella nicchia del pilone votivo, frattanto, l’immagine bizantina della Madonna con Bambino era scomparsa. Dileguatasi anche la “Dama”, la giovane donna restò da sola, circondata da una miracolosa fioritura del pruneto che, in quel freddo dicembre, presentava i suoi fiori come segno del prodigio celeste: l’apparizione di Maria Vergine in soccorso di una giovane madre minacciata di violenza.
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Il parto
La concitazione di quei terribili momenti aveva accelerato il parto, al punto che Egidia dovette partorire proprio là dove la Vergine era apparsa, circondata dai pruni in fiore. Faceva molto freddo, essendo una serata dicembrina, e la neo-mamma cercava in tutti i modi di riparare il bambino appena nato dalla letale morsa del gelo. Ecco allora che, in quella che pareva essere una situazione disperata, la Signora apparve nuovamente, le fu accanto, la confortò, porgendole delle candide fasce con le quali avvolgere il bambino. Poi scomparve.
Il racconto in paese
Egidia raccontò tutto quanto le era accaduto appena riuscì a tornare a casa. Il post-parto non fu traumatico, né ebbe complicazioni fisiche, a testimoniare l’eccezionalità dell’evento. A Bra si diffuse rapidamente la notizia e da allora nacque la devozione alla Madonna dei Fiori, a cui fu dedicato un santuario proprio nel luogo della straordinaria fioritura.
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La fioritura eccezionale
Ciò che rende prodigioso tale evento è il fatto che il Prunus spinosa ha solitamente una sola fioritura annuale, che avviene nei mesi primaverili: non ci sono dunque motivazioni di ordine biologico o fisico che possano spiegare il caso del pruneto di Bra, considerando poi altresì che il terreno braidese non è diverso da quello delle zone circostanti, né si riscontrano fenomeni geofisici o elettromagnetici che potrebbero essere all’origine del miracolo. La fioritura invernale ha poi la particolarità di non essere accompagnata dai frutti che invece, anche nel caso del pruneto braidese, seguono alla usuale fioritura primaverile.
Cosa dice la scienza
La Nuova Bussola riporta anche delle testimonianze scientifiche. Fin dal XVIII secolo, infatti, si sono compiuti studi scientifici sul fenomeno della fioritura del pruneto, con vivo interesse da parte dell’Università di Torino. E’ del 1882 il parere di Giuseppe Lanvini: «Il fenomeno trascende le leggi fisiche e biologiche», confermando quanto già riportato dall’agronomo di Alba, Lorenzo Roberto, nel 1817.
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“Le leggi naturali non spiegano il fatto”
Passano gli anni, ma non cala l’interesse scientifico per il pruneto miracoloso, al punto che nel 1974 Franco Montacchini, che sarebbe poi stato direttore dell’Orto Botanico dell’Università torinese, indicò come elemento caratteristico del pruneto braidese proprio la perdita della normale ciclicità della fioritura, solitamente collocata, lo abbiamo ricordato, nel periodo estivo. Vale poi la pena riportare le parole di Augusto Béguinot, illustre botanico italiano: «Come scienziato non conosco e non uso la parola miracolo, ma appunto come scienziato debbo dire che le leggi naturali che intessono la vita dei pruni spinosi non sono sufficienti a spiegare lo straordinario fenomeno della doppia fioritura».
Gli anni in cui non si è verificato
Un’altra anomalia è il non ripetersi del miracolo in anni particolari. Cioè nel 1914 anno dello scoppio della prima guerra mondiale e 1939 anno dello scoppio della seconda guerra mondiale..
Questo miracolo non si verificò l’anno dell’agonia del Beato Pio IX mentre questo albero fiorì miracolosamente il giorno 20 febbraio 1878 in cui fu eletto Leone XIII.
Infine la fioritura miracolosa è durata un anno intero nel 1950 che era l’anno della proclamazione del Dogma mariano dell’Assunzione.
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