Più i genitori si insultano più il bambino perde il senso del proprio valore. La separazione è un lutto.
Il dolore del bambino non amato
C’è qualcosa di molto sottovalutato: è il dolore del figlio nella separazione dei genitori. Alcuni bambini dichiarano di essere stati contenti alla separazione. Il fatto è che i genitori avevano reso la vita un tale inferno di belligeranza permanente che la separazione è stata meglio. E’ lo stesso concetto per cui la resa è meglio di un assedio senza speranza. I bambini nascono da padre e madre, nei loro lineamenti ci sono i lineamenti di entrambi, due stirpi che si uniscono. Quando il padre guarda con amore la madre, il figlio ha una prova del suo valore, quando la madre guarda con amore il padre, il figlio ha una prova del suo valore. Il contrario nel disprezzo; nelle urla, negli insulti. Più i genitori si insultano più il bambino perde il senso del proprio valore.
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La separazione è un lutto, una perdita di sicurezza, il libro di algebra sempre nella casa sbagliata, la speranza sempre delusa che i due incauti si rimettano insieme. Oppure un incauto solo, che sta imponendo la sua volontà di andarsene a quella degli altri, di vederlo restare. Non vi inventate che sia indolore.
Dovere verso un figlio
Tra i doveri che si hanno verso un figlio ci sono il latte, la tenerezza, un cambio di pannolino frequente.
Un’altra cosa gentile sarebbe non fare violenze al bambino.
Le violenze possibili sono due:
– la mancanza di amore
– la mancanza di identità e dell’educazione necessaria per realizzare l’identità.
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La separazione dei genitori diminuisce il senso del sé. Abbatte il sogno di essere figlio del re e della regina. Papà per mamma è un disgraziato, mamma per papà è una deficiente: ti trovi a essere figlio di un disgraziatoe di una deficiente.
Per l’essere umano la mancanza di identità, di senso del sé, è un dolore insopportabile, è la situazione spesso descritta con un italiano un po’ di plastica, come mancanza di autostima.