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Il giorno della conversione di Charles de Foucauld

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 19/12/18
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Vi raccontiamo cosa accadde a Parigi quella mattina di fine ottobre del 1886

Parigi, chiesa di Saint-Augustin, una mattina di fine ottobre 1886. In quel luogo accade qualcosa di straordinario: la conversione di un uomo che un tempo era credente, ma poi nel suo cuore erano subentrate razionalità e dubbi. Aveva scelto la vita militare, prima di prenderne le distanze. E ora si ritrovava lì, a Saint Augustine.

Quel giorno (il 27 o 30 ottobre, non è riportato con esattezza ndr) Charles de Foucauld, grande intellettuale e scritto francese, riabbracciava Gesù Cristo.

In confessionale con l’abbè

Nei suoi scritti, si ricorda di aver detto all’abbé Huvelin che non veniva a confessarsi, non avendo la fede, ma che auspicava dei chiarimenti sulla religione cattolica: «Facendomi entrare nel suo confessionale, mi avete dato tutti i beni, mio Dio; se c’è della gioia nel cielo alla vista di un peccatore che si converte, ce n’è stata quando sono entrato in quel confessionale».

Riprende qui le parole di Gesù sulla pecora ritrovata, la dracma ritrovata, il figlio perduto ritrovato (cfr. Lc 15,7.10.32).

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PD

“Chiedevo lezioni di religione”

«Quale giorno benedetto, quale giorno di benedizione… e da quel giorno, tutta la mia vita è stata una concatenazione di benedizioni!», afferma Charles, riconoscendo che la prima manifestazione della grazia di Dio quel mattino fu di essere stato «messo sotto le ali di quel santo» (l’abbè Huvelin ndr).

Quel giorno, scrive Pierre Sourisseau in “Charles de Foucauld” (Effatà editrice), Charles sperava di trovare qualcuno che gli avrebbe dato dei «corsi di religione»: l’abbé, con un’esortazione breve e vibrante, stravolge la domanda e colui che la pone. Gli indica quello che bisogna fare per cominciare: «Chiedevo lezioni di religione: mi fece mettere in ginocchio e mi fece confessare, e mi inviò a fare la comunione seduta stante».


VISCOUNT CHARLES DE FOUCAULD
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I sacramenti

Attraverso dei segni ecclesiali, su colui che veniva a cercare risposta a una questione umana sono scese le benedizioni divine. I sacramenti ricevuti quel mattino, quello della Riconciliazione, nuovo Battesimo- Cresima, e quello dell’Eucaristia, sono i sacramenti dell’iniziazione cristiana, che con la loro azione creano un uomo nuovo.

Bł. Karol de Foucauld – człowiek, który zamienił religię w miłość

“La Risposta”

Entrato a Saint-Augustin per porre una domanda al sacerdote che lo accoglieva, il cristiano Charles de Foucauld ne esce con «la Risposta». Ormai ci sarà per lui un prima e un dopo e chiamerà questo istante «la mia conversione». Quando ritornerà su questo momento di grazia, dirà quanto questo avvenimento abbia sconvolto la sua vita; la sua conversione l’ha fatto uscire da una vita senza scopo e nelle tenebre del dubbio, per una vita nella Luce.


VISCOUNT CHARLES DE FOUCAULD
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Le obiezioni

L’abbé Huvelin non espone la dottrina, ma trasmette il cuore di questa dottrina come una Parola di vita o un Poema d’amore. Dal primo contatto, Charles è colpito e portato a fare «della religione un amore» e non un approccio intellettuale.

Le obiezioni contro le quali urtava cadono da sole: come conciliare un solo Dio e la Trinità? Non è più facile con il Corano esaminare Dio sotto tutti i punti di vista, lui che è «il Solo»? Come ammettere che il Dio dei cristiani sia anche un uomo? Come credere che abbia fatto dei miracoli in contraddizione con le leggi della natura? Come può l’ostia della messa contenere il corpo di Gesù Cristo? E altre obiezioni ancora, sulle quali voleva delle prove ragionevoli, incontrovertibili.

12 anni senza Dio

Fino ad ora, e per dodici anni, era rimasto «senza negare niente e senza credere niente, disperando della verità, e non credendo neanche in Dio, non sembrandomi nessuna prova abbastanza evidente», come scriverà a de Castries il 14 agosto 1901.



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Luce al posto della ragione

Come mai le spiegazioni razionali, di cui disperava, sono state così facilmente e così radicalmente abbandonate? Risponde: «Non posso che attribuirlo ad una cosa: la Bontà infinita di Colui che ha detto di Se stesso “quoniam bonus, quoniam in saeculum misericordia ejus”, e la Sua Onnipotenza».

Il dono ricevuto da Dio fu il dono della fede, la grazia di una Luce differente da quella della ragione.



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