La zia più amata d’Italia racconta la sua fede “forte e imprevedibile” e il suo legame speciale con la chiesa di Santo Spirito in Sassia a RomaLa zia più famosa e amata d’Italia, Mara Venier, la signora della domenica, è tornata in questa stagione a condurre su Rai1 Domenica In ed è stato subito un trionfo di ascolti.
“(…) non mi aspettavo tutto quest’affetto. È stata una bella rivincita, dopo quattro anni di assenza dalla Rai. Vado avanti con tenacia e fatica. Le polemiche non m’interessano” (Famiglia Cristiana)
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Segni particolari? Chioma bionda, sorriso contagioso, risata incontenibile. Ha aperto il suo cuore in una lunga intervista rilasciata a Famiglia Cristiana raccontando alcuni aspetti della sua vita: l’infanzia a Mestre dove non torna da quando è morta sua madre, la scuola dalle suore Canossiane e il primo premio vinto al concorso di catechismo, la sua esperienza di mamma diciassettenne “per sposarmi con Francesco Ferracini serviva l’assenso dei miei, perché ero minorenne. Don Gino mi disse di tenermi Elisabetta e rinunciare al matrimonio. Era un prete straordinario. L’avessi ascoltato…”, il rapporto intimo e forte con Dio e il grande affetto per Papa Francesco.
L’amore per Roma e per Campo de’ Fiori
La zia Mara nonostante la carriera strepitosa è rimasta nell’animo la “stracciarola” di Campo de’ Fiori – per via del suo negozio di abiti usati -, autentica, verace, passionale, fumantina al punto giusto, una veneziana romana, perché la capitale l’ha adottata regalandole il successo insieme a cieli meravigliosi, squarci mozzafiato, cupole a perdita d’occhio, chiese nemmeno a contarle, come ha più volte orgogliosamente ribadito.
“Appena arrivai a Roma mi innamorai perdutamente della città. I colori del tramonto a Villa Borghese, l’atmosfera. Fu un colpo di fulmine. Era maggio, avevo un cappottino bianco e nero che mi aveva cucito mia madre” (Famiglia Cristiana)
Ho bisogno di parlare con Dio
Stendhal nelle sue “Passeggiate romane” scriveva che solo a Roma si prega veramente e nell’intervista la presentatrice ha confidato ad Antonio Sanfrancesco di avere un legame speciale con la chiesa di Santo Spirito in Sassia – il santuario della Divina Misericordia – che si trova accanto a San Pietro. Il suo rapporto con la fede? “forte e imprevedibile”:
“Sento spesso il bisogno di entrare in chiesa e pregare. A Roma vado a Santo Spirito in Sassia, vicino a San Pietro. Con Dio ho bisogno di parlare, discutere, a volte mi sfogo, è un rapporto personale, molto intimo” (Famiglia Cristiana)
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La morte di mia madre è stato il dolore più grande della mia vita
La Venier ha parlato della sua infanzia vivace, era “una peste, la dannazione dei miei”, della famiglia di origine “Vengo da una famiglia modesta: papà ferroviere, mamma sarta. Non avevamo tanto, ma eravamo uniti e ci volevamo bene”, e di quanto soffre ancora oggi per la morte di sua madre con cui aveva un legame unico e che spera di rincontrare:
“(…) A volte prendevo il treno da Roma, arrivavo a Mestre, le facevo la spesa e ripartivo. Ci sentivamo tre volte al giorno. La sua morte è stato il dolore più grande della mia vita.” (Ibidem)
Più che una brava mamma sono una brava nonna
“Da madre ho fatto molti errori. Ero sola, dovevo pensare a lavorare per mantenere la famiglia. Fortuna che c’era mia madre che accudiva i miei figli. Adesso non riesco a stare più di due giorni lontana da mio nipote Claudietto. È una peste, mi abbraccia, mi bacia, mi tira i capelli” (Famiglia Cristiana).
La famiglia è il vero successo della presentatrice che condivide spesso sui social alcuni scatti in compagnia del marito, dei figli e dei nipoti, corredati da pensieri allegri, pieni di gratitudine. Per loro ama cucinare dopo aver finito la diretta di Domenica In, edizione che ha come pezzo forte le interviste che Mara conduce con il suo stile sensibile e diretto. Ma c’è una persona che più di tutte vorrebbe conoscere e magari anche intervistare: Papa Francesco.
“Ho un desiderio: incontrare papa Francesco. Questo Papa mi piace perché è imprevedibile, come me.” (Ibidem)
Alla Mara nazionale riuscirà anche questa grande (santa) impresa? 😉
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