Paola Toeschi, compagna di vita dell’ex chitarrista dei Pooh: non ero credente, la preghiera ha trasformato la mia vita
«Un giorno mi sono svegliata e non controllavo più l’arto sinistro, pensavo fosse una cosa banale». Inizia così il racconto che Paola Toeschi, moglie di Dodi Battaglia ex chitarrista e componente dei Pooh, al suo fianco anche in studio, ha fatto a Domenica Live (19 novembre 2018), rivelando la storia della sua malattia, la paura e poi la guarigione.
«Ho accompagnato la bimba all’asilo – prosegue Paola – mi sono fatta comunque portare al pronto soccorso e salta fuori che avevo un tumore al cervello. Faccio tutte le analisi, mi operano dopo 15 giorni. Pian piano recupero».
Al recupero, la donna ha dedicato il libro “Più forte del male“, in cui parla anche del viaggio a Medjugorje che le ha cambiato la vita. «Il recupero è stato lentissimo. La forza me l’ha data lui – dice, indicando Dodi – anche mia mamma, la mia bambina». E la fede (Leggo, 18 novembre).
La malattia
E’ il 2010. Paola, dopo la diagnosi subisce interventi chirurgici e affronta cicli di terapie: «Pensavo a mia figlia, che era piccolina e sarebbe rimasta sola, e mi chiedevo perché fosse capitato a me. Non ero una credente, o meglio avevo una fede superficiale. Poi un giorno, dopo l’intervento, leggo il libro di uno psichiatra francese, David Servan-Schreiber, che consigliava la preghiera come strumento terapeutico: scandisce il tuo respiro, ti aiuta a tranquillizzarti».
Leggi anche:
Cosa ho visto a Medjugorje
L’intercessione dei santi
«E’ quello che ho fatto, in modo molto banale, mi aiutava a stare meglio – prosegue la moglie di Dodi Battaglia – Poi chiedevo l’aiuto dei santi, anzi, siccome pensavo che i santi importanti fossero troppo impegnati, pregavo don Domenico Masi, fondatore della scuola materna frequentata da mia figlia».
Il viaggio a Medjugorje
E’ Dodi, il marito, a presentarle un amico che era stato a Medjugorje e stava organizzando un pellegrinaggio: «Ci sono andata la prima volta nel giugno del 2013, non so cosa mi sia successo. So però che da quel momento ho iniziato ad avere una gioia intensa, quel luogo mi ha trasmesso un’energia enorme. Ho iniziato a pregare, a ringraziare la Madonna per il regalo che mi aveva dato. Ho ringraziato per la malattia, perché se non ci fosse stata non avrei potuto avere questa esperienza».
Leggi anche:
Loretta Young, la famosa diva di Hollywood, prima di morire: “Medjugorje ha dato un senso a tutto”
Guarigione spirituale
Otto anni dopo Paola non è guarita completamente dal punto di vista fisico; deve continuare a tenere sotto controllo i residui tumorali, «ma sono totalmente guarita sotto il profilo spirituale, è cambiata la mia mentalità, ormai non ho più nessun timore» (La Stampa, 2015).