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Il Papa sui cristiani “malati” di protagonismo: non diventerete mai santi

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 15/11/18
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Il Papa: chi si comporta con spirito pelagiano, “voglio fare io, faccio io”, non può aspirare alla santità. L’esempio migliore da imitare? La Madonna

«La santità è lasciare fare a Dio. Non dobbiamo dimenticare che uno dei nemici della santità è lo spirito pelagiano, “Voglio fare io, faccio io, io”. È Dio che fa tutto, perché Dio viene sempre prima».

Lo sostiene Papa Francesco, nella quinta puntata del programma ‘Ave Maria’, condotto da don Marco Pozza, teologo e cappellano del carcere di Padova, andato in onda su Tv2000 martedì 13 novembre. Il programma, nato dalla collaborazione tra il Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede e Tv2000, è strutturato in undici puntate, nel corso delle quali don Marco conversa con il Papa sulla preghiera più conosciuta al mondo

Papa Francesco e don Marco Pozza 2 (credit – foto Vatican Media)

Vatican Media
Papa Francesco e Don Marco Pozza

Lo scandalo della Madonna

«La santità di Maria – spiega il Papa – è facile dirla: magari non così facile da capire, ma da dire sì. È la pienezza dello Spirito Santo in sé. Maria è ciò che è proprio per il fatto di essere colma di Spirito. L’espressione “la classe media della santità” non è mia: l’ho rubata a uno scrittore francese, Joseph Malègue. È lui che ha osato dire: “Lo scandalo e la difficoltà non è capire se Dio esiste, ma è capire che Dio si è fatto Cristo”. Questo è lo scandalo. E la Madonna è al centro di questo scandalo. La santità è al centro di questo scandalo. Non possiamo capire la santità senza capire questo scandalo, che Dio si è fatto Gesù Cristo, cioè vero uomo come noi e vero Dio».



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La pettegola

La santità di Maria, prosegue Francesco, «è la pienezza dello Spirito Santo, e la nostra santità è lasciare che Dio si faccia Cristo in noi, nelle piccole cose di ogni giorno. Ho voluto citare nell’esortazione apostolica sulla santità, Gaudete et exsultate, un piccolo esempio che mi piace tanto. Una signora incontra un’amica al mercato, iniziano a parlare e poi lentamente scivolano nel pettegolezzo. Ma questa donna promette a se stessa di non parlare male di nessuno. Si ferma in tempo, riesce a non distruggere il buon nome degli altri. Ecco un piccolo passo verso la santità, la santità di tutti i giorni, della semplicità, della classe media, come direbbe Malègue».


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“Sei piena di grazia”

Maria è l’immagine più autentica della bellezza che si ha nell’incontro con Cristo. «L’angelo non dice a Maria: “Tu sei piena di intelletto, sei intelligente, sei piena di virtù, sei una donna ultrabuona”. No: “Sei piena di grazia“, cioè di gratuità, di bellezza. La Madonna – conclude il Papa – è la bella per eccellenza. La bellezza è una delle dimensioni umane che troppo spesso trascuriamo. Parliamo della verità, della bontà e lasciamo da parte la bellezza. Invece è importante quanto le altre. È importante trovare Dio nella bellezza».

“E’ Dio che fa tutto”

La santità, aggiunge ancora Bergoglio, «è lasciare fare a Dio. Non dobbiamo dimenticare che uno dei nemici della santità è lo spirito pelagiano, cioè l’insistenza sulla volontà umana e non sulla grazia: “Voglio fare io, faccio io, io…”. È Dio che fa tutto, Dio è sempre “prima”».

Nel Libro del profeta Geremia, infatti, «il Signore per parlare del suo intervento a favore del popolo usa l’immagine del ramo di mandorlo (cfr. Ger 1,11-12). Perché? Perché fiorisce per primo. È primavera. Il Signore ci anticipa sempre, la sua azione ci anticipa sempre. Mi torna in mente un modo poetico di descrivere Dio, attraverso un dialogo fra la quercia e il mandorlo. La quercia chiese al mandorlo: “Parlami di Dio”. E il mandorlo fiorì».



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