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La Bibbia è il testo “perfetto” secondo l’Intelligenza Artificiale

BIBLE

Leggere la Bibbia (lectio divina) può essere un eccellente punto di partenza per la preghiera di coppia. Potete scegliere insieme un passaggio, poi leggerlo ad alta voce e, dopo un momento di preghiera, confrontarvi su quello che il testo vi ha ispirato.

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 24/10/18
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Meglio di Shakespeare e Wikipedia. Un team di esperti negli Usa la fa analizzare da due algoritmi. Servirà per realizzare testi comprensibili da ogni tipologia di lettori   

L’Intelligenza Artificiale studia la Bibbia per realizzare testi comprensibili a tutti. I ricercatori del Dartmouth College, nel New Hampshire (Stati Uniti), hanno utilizzato il libro sacro per ‘addestrare’ due algoritmi a creare versioni diverse di ogni libro esistente (Sky TG24, 24 ottobre).

Parole e sintassi più o meno complesse

I risultati dell’esperimento, pubblicati sulla rivista Royal Society Open Science (24 ottobre), aprono la strada a una nuova generazione di algoritmi che, invece di tradurre i testi da una lingua all’altra, li riscrivono con parole e sintassi più o meno complesse per generare versioni colte, popolari, adatte ai bambini o a lettori di culture differenti.



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Fonte ideale

L’esperimento era già stato fatto in passato usando opere di Shakespeare o voci di Wikipedia: questi modelli, però, avevano prodotto pochi dati da far ‘macinare’ agli algoritmi di intelligenza artificiale.

La Bibbia, invece, si è dimostrata la fonte ideale: ogni versione del testo sacro contiene infatti oltre 31.000 versetti, perfettamente indicizzati e quindi impossibili da confondere, che sono stati usati per produrre più di un milione e mezzo di appaiamenti destinati al processo di apprendimento automatico.




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34 versioni

In particolare, i ricercatori hanno scelto di mettere a confronto 34 versioni della Bibbia, scritte con stili diversi che vanno dalla Bibbia di re Giacomo alla Bibbia in inglese per principianti. I testi sono stati dati in pasto a due algoritmi: un sistema che usa un approccio statistico alla traduzione, chiamato ‘Moses‘, e una rete neurale normalmente usata per la traduzione, chiamata ‘Seq2Seq(Ansa, 24 ottobre).

Il team di ricerca spera di poter utilizzare i risultati ottenuti durante l’esperimento per sviluppare dei sistemi in grado di tradurre ogni testo esistente nello stile più adatto al pubblico che si desidera raggiungere.


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