Il frate di Assisi, in due missive, scrive una serie di raccomandazioni alla Sorella spirituale e lancia le basi per la creazione delle Clarisse. Ecco i testi originali
Un’amicizia e un legame spirituale fortissimo, ma anche una serie di indicazioni per dare vita ad un ordine al femminile.
Attesta tutto questo la corrispondenza tra San Francesco d’Assisi e Santa Chiara. In particolare, ci sono alcune lettere inviate alla futura fondatrice delle Clarisse, in cui Francesco indica sue precise volontà.
Il rapporto tra Chiara e Francesco
Ma facciamo un passo indietro. Perché il rapporto tra Chiara e il “poverello” di Assisi nasce da lontano. Siamo nella prima metà del 1200.
Chiara viene dall’aristocrazia. La giovane, appena sedicenne, decide di mollare tutto – malgrado il matrimonio già organizzato dai suoi genitori per quando lei avesse avuto diciott’anni – per seguire lo stile di vita predicato da Francesco, di cui ad Assisi si parlava molto. Anche lui aveva lasciato cadere i fasti di una vita da giovanotto bene per abbandonarsi a Cristo, trascinando dietro di sé uno stormo di altri giovanotti. In segreto, allora, si unisce ai frati minori con una delle sue amiche, e Francesco l’accoglie con gioia immensa. Fin da questo primo giorno, il Poverello è colpito da questa volontà di piacere a Dio che illumina Chiara. Da parte sua, lei scopre un amico.
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“Due anime infiammate dello stesso amore”
Benedetto XVI, nel corso dell’udienza generale del 15 settembre 2010, dirà a proposito:
Soprattutto al principio della sua esperienza religiosa, Chiara ebbe in Francesco d’Assisi non solo un maestro di cui seguire gli insegnamenti, ma anche un amico fraterno. L’amicizia tra questi due santi costituisce un aspetto molto bello e importante. Infatti, quando due anime pure ed infiammate dallo stesso amore per Dio si incontrano, esse traggono dalla reciproca amicizia uno stimolo fortissimo per percorrere la via della perfezione (Aleteia, 11 agosto 2017).
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Le due lettere
In “La Regola e altri scritti” (edizioni San Paolo) a cura di Mariano da Alatri riporta le due lettere più importanti.
La “Forma di vita” data a santa Chiara, da lei inserita nel capitolo VI della Regola, che rappresenta forse soltanto una parte della “forma di vita” che Francesco le diede agli inizi della sua consacrazione. Anche la seconda lettera, l’ “Ultima volontà” fu inserita nella Regola da Chiara, che l’aveva ricevuta da Francesco ormai prossimo a morire.
Forma di vita data a Santa Chiara
Lettera di Francesco a Chiara:
«Poiché, per divina ispirazione, vi siete fatte figlie e ancelle dell’altissimo sommo Re, il Padre celeste, e vi siete sposate allo Spirito Santo, eleggendo di vivere secondo la perfezione del santo vangelo, voglio e prometto, personalmente e per mezzo dei miei frati, di avere sempre per voi diligente cura e speciale sollecitudine, come l’ho per essi frati».
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Ultima volontà scritta a Santa Chiara
Lettera di Francesco a Chiara:
«Io, fratello Francesco piccolo, voglio seguire la vita e la povertà dell’altissimo Signore nostro Gesù Cristo e della sua santissima Madre, e in essa perseverare sino alla fine. E prego voi, mie signore, e vi do consiglio di vivere sempre in questa santissima vita e povertà. E guardatevi bene dall’allontanarvene giammai minimamente per l’insegnamento o il consiglio di chicchessia».