separateurCreated with Sketch.

Anna Magnani implorò la Madonna delle grazie: guarisci mio figlio!

ANNA MAGNANI
whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Silvia Lucchetti - pubblicato il 24/09/18
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

Nannarella era molto devota alla Vergine Maria che pregò per una grazia speciale nel maggio del 1947. Ecco la storiaSe penso ad Anna Magnani mi vengono subito in mente i suoi occhi, fieri, indagatori, duri come ciottoli di strada e malinconici come le foglie dopo l’acquazzone.

Nannarella, classe 1908, romana, con quella sua risata viva, tagliente, scanzonata, di chi la vita la beve tutta d’un sorso anche quando è amara, fu un’attrice sensibile, appassionata, generosa. Nei suoi personaggi non nascose mai la donna che era: forte e fragile al tempo stesso, fatta di luci ed ombre, austera e popolare, semplice nella sua profondità imperscrutabile, assetata d’amore e segnata dai dolori, ma mai affranta.
Quest’anno ricorre il 45esimo anniversario dalla morte, avvenuta il 26 settembre 1973, una grande perdita per tutta l’Italia e per Roma, perché Nannarella era icona della italianità ma soprattutto della romanità nel mondo.

Sempre alla ricerca del grande amore

Nata da madre romagnola e padre calabrese che non conobbe mai, trascorse la sua infanzia con la nonna, mentre la mamma si trasferì ad Alessandria d’Egitto. Le mancò sempre il calore e la stabilità di una famiglia. Si iscrisse giovane all’accademia di arte drammatica Eleonora Duse, e inizio così a recitare prima in teatro e poi al cinema dove brillò in film come l’indimenticabile Roma città aperta, Bellissima e La rosa tatuata con il quale vinse il premio Oscar nel 1955. La carriera le donò grandi soddisfazioni, ma nella sfera privata non fu altrettanto felice: il suo matrimonio con il regista Goffredo Alessandrini naufragò e a questa delusione seguì un rapporto d’amore sofferto con l’attore Massimo Serato di otto anni più giovane con il quale ebbe Luca, il suo unico figlio di cui si prese cura da sola. A quei tempi essere una madre single ancor più di oggi non era cosa semplice infatti in più occasioni  il figlio ha ricordato i sacrifici fatti dalla mamma per crescerlo ed educarlo.

«Ma la figura del padre non ci è mai mancata. Nè a me né a lei. Anche se è stato difficile: si è creata da sola, non aveva un regista o un produttore accanto, non aveva via di scampo, non poteva prepararmi la pappa o mettermi a letto la sera» (La Stampa)

La rivista settimanale Maria con te racconta un episodio sconosciuto ai più della vita di Nannarella: la sua devozione alla Madonna delle Grazie di Velletri.


NATHALIE GUETTA
Leggi anche:
Nathalie Guetta: sono un’attrice ma volevo solo essere una mamma e una moglie

“Ci deve essere un Dio buono che mi aiuti”

Quando Oriana Fallaci chiese ad Anna Magnani se fosse religiosa lei rispose: “Ci dev’essere un Dio buono che mi aiuti. Dio è coscienza ed io sono in pace con la mia. Di errori ne ho fatti tanti, ma cattive azioni mai” (Maria con te). La sua fede divenne più forte attraverso l’esperienza della malattia del figlio che da bambino fu colpito da paralisi infantile.

ANNA MAGNANI

Deborah Hustic I CC BY-SA 2.0

La processione della Madonna delle Grazie

Un giorno del mese di maggio del 1947 Anna era a Velletri, vicino Roma, quando si ritrova casualmente a passare accanto ai fedeli riuniti in processione in onore della Madonna delle Grazie. Il fiume di persone, che omaggia la Vergine e si affida alla sua protezione intonando preghiere e canti, colpisce profondamente il cuore di Nannarella che si accoda commossa alla folla orante. Un momento speciale che la travolge come in un abbraccio e le dona un po’ di consolazione in un momento così difficile, pieno di paure e preoccupazioni a causa della malattia che aveva colpito il figlio di cinque anni. Dopo qualche giorno Anna Magnani ritorna a Velletri, vuole “rincontrare” la Vergine e confidarle le sue pene.


massimo dapporto
Leggi anche:
Massimo Dapporto: quel giorno che la Vergine Maria si è materializzata nella mia mente

La grazia per il figlio

In chiesa a tu per tu con Maria le affida da mamma a Mamma la vita di suo figlio, la implora di salvarlo, la prega intensamente, e poi dopo averle aperto il suo cuore le lascia come pegno votivo un paio di orecchini tempestati di brillanti e smeraldi:

“Si tratta di un gioiello a cui è particolarmente affezionata, ma ora vuole che adorni la Madonna” (Maria con te)

Un gesto istintivo, intimo, pieno di slancio e fiducia di chi è certo che verrà ascoltato. La richiesta di grazia di una madre disperata con il bambino malato, ricoverato in una clinica in Svizzera, che spera potrà condurre una vita normale. E la supplica di Nannarella verrà ascoltata dalla Madonna delle Grazie, perché Luca oggi è marito, padre e architetto e sua figlia Olivia nata nel 1975 oggi fa lo stesso lavoro della nonna.

«Come architetto non ho fatto nulla di eccezionale e a quasi 75 anni ancora la gente mi chiama il figlio della Magnani. Se a questo punto della propria vita ancora non si ha una propria identità… (…) Non è una lamentela, mi fa piacere» (La Stampa).

La devozione mariana

Anna Magnani non fu una cattolica praticante e tenne sempre nascosta, anche a motivo del suo carattere schivo, la sua devozione mariana dalla curiosità del pubblico. Nella sua abitazione romana a palazzo Altieri conservava degli angeli in terracotta di un presepe napoletano del 700, mentre l’immagine di Maria la contemplava ogni volta che incrociava lo sguardo di suo figlio, salvo per grazia ricevuta.


Nicola Savino
Leggi anche:
Nicola Savino: “Tutte le mattine andavo in chiesa ed accendevo un cero alla Madonna, era come andare a trovare mia mamma”