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Giusy Buscemi: 8 figli? Sarebbe perfetto!

GIUSY BUSCEMI
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BenEssere - pubblicato il 30/07/18
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L’attrice siciliana da sei mesi mamma di Caterina Maria racconta il desiderio di avere una famiglia numerosa e l’importanza della preghiera e la messaL’abbiamo lasciata china sul selciato, davanti al Paradiso delle signore, primo piano intenso, disperata per il colpo di pistola che ha piegato a terra Pietro Mori. È questa l’ultima immagine, drammatica, che tutti abbiamo dell’attrice Giusy Buscemi, 25 anni, Miss Italia nel 2012, anche se l’abbiamo vista da poco al cinema nel film Arrivano i prof, con Claudio Bisio, dove interpreta un’insegnante di latino, commedia spassosa e «spruzzata di sentimenti», scrivono i fan su Facebook. Ma sono la forza e l’orgoglio di Teresa che hanno conquistato il pubblico della serie Tv ambientata negli anni Cinquanta.
La ritroviamo qui, a Roma, seduti a un bar di Trastevere. Il contrasto è forte. Ti aspetti la Miss e arriva una mamma dolcissima con uno scricciolo di bimba nel marsupio frontale, portato come raccomandano gli esperti, pancia pancia, a stretto contatto con il corpo materno. Noi di BenEssere parliamo con la stella del “Paradiso”. Caterina Maria, qualche mese di vita, dorme placidamente.

Hanno scritto sui social: «Prego che sia forte e coraggiosa come la santa di cui porta il nome»…

«Sì, li ringrazio tutti con affetto. Un nome pensato in modo consapevole, la testimonianza di un cammino di discernimento fatto prima del matrimonio, che ha portato a un incontro più profondo e autentico con Dio».

Sei sempre stata così spiritualmente sensibile?

«Non sempre. Di più dopo l’incontro con mio marito, che era più avanti di me in questo percorso. Ora mi ritaglio momenti di preghiera, se posso partecipo alla Messa. E comunque cerco uno spazio per isolarmi e stare in ascolto».

Segui qualche congregazione in particolare?

«Sono vicina all’esperienza nuova di due donne consacrate, si chiama “Opera del cuore immacolato di Maria”. Siamo diventate amiche. Mi sono state vicine nel periodo prima delle nozze, per capire se era la scelta giusta. È bello che laici e religiosi possano camminare insieme».



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Nel mondo del cinema non è molto comune…

«Non lo è per niente. Ma sono convinta che tutti, anche gli artisti, abbiano dentro una sete di bellezza e d’infinito, ciascuno con i propri dubbi».

Diciamo la verità: tu per milioni di italiani sei Teresa, la fidanzata tradita di Pietro Mori, ferita ma aperta al perdono, generosa, sensibile. L’impressione che tanti hanno avuto è che questo ruolo sia ritagliato sulla tua personalità. È così?

«È possibile che un’immedesimazione così forte nasca da un vissuto anche personale, di una certa famiglia. Sicuramente le origini sono simili: come Teresa anch’io arrivo da un paese della Sicilia in cerca del grande sogno, di un’emancipazione. Sono stata fortunata: non capita a tutti gli attori d’avere un ruolo così, cucito addosso su misura».

Hai dichiarato che vorresti avere la purezza e la spontaneità di Teresa. Ma quelli erano gli anni Cinquanta: sono valori ancora buoni?

«Lo sono sempre. Non hanno epoca, dovrebbero far parte delle nostre giornate».

Ora questo personaggio ti sta stretto, vero?

«No, per niente, è ancora una benedizione, ma credo che i nuovi lavori – come Arrivano i prof, oppure C’era una volta Studio uno, dove sono la soubrette sempre in cerca di bellezza, una ballerina di rivista, assai lontana dalla semplicità di Teresa – mi abbiano fatto fare un passo avanti».

Come attrice sì, ma quello più grande è diventare mamma a 24 anni. Decisione in forte controtendenza. Una scelta che andava bene per le nostre nonne, le nostre madri…

«Sì, ora è così. Ma se potessi dare un consiglio ai giovani direi loro di fare grandi scelte nell’età più bella, la gioventù, quando abbiamo il massimo delle energie per donare tutto l’amore possibile. Rimandare per godersi la vita è una prospettiva che non ho mai sentito mia».

È vero che vorresti fare otto figli?

«(Sorride). Lo confidavo a una giornalista, tempo fa. Non escludo niente, siamo aperti alla vita. Avere molti bambini, per me, è un’attrazione irresistibile. Qualche settimana fa siamo stati a cena da una famiglia con sette gli, il settimo in attesa: mi ha emozionato vedere quel caos, però in perfetto equilibrio. Forse otto è il numero perfetto. Sarebbe una scelta coraggiosa, lo è già stato sposarmi a 24 anni».



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Noi siamo abituati a pensarti giovane e bella, la ragazza siciliana che a 19 anni ha trionfato a Miss Italia. Ma il tempo passa, ti porti dietro qualche acciacco?

«Direi di no, sono in ottima salute, però ho la pressione bassa, e così tendo a essere un po’ lenta, riflessiva, meditativa, come in fondo lo sono i siciliani. A volte troppo».

Dopo la maternità come ti tieni in forma? Pratichi qualche sport, oppure fai ginnastica o segui tecniche particolari di stretching?

«Devo proprio»?

Eh sì, sei la star di BenEssere questo mese…

«Allora diciamo che sinora ho campato di rendita, senza fare nulla. Dopo la gravidanza però sento l’esigenza di fare qualche attività sportiva, un po’ per staccare e un po’ per non abusare della mia buona sorte. Così ho iniziato pilates. Insieme con lunghe passeggiate, qui a Roma».

Pilates in casa o in palestra?

«In palestra, seguita dagli esperti. Ma amo anche gli sport ludici, come la pallavolo, che facevo tanto a scuola. Mi piacerebbe ricominciare, nel paese dove sono nata era più semplice, a Roma è tutto più complicato».

Il paese è Menfi, 12 mila abitanti affacciati sul mare, davanti a Pantelleria. Come hanno festeggiato il successo del Paradiso?

«Con un forte senso di appartenenza. Se è successo a uno di “noi”, allora tutti possono farcela».

Quattro Miss Italia, tutte siciliane, applaudite sul piccolo e grande schermo: Giusy Buscemi, Anna Valle, Miriam Leone, Francesca Chillemi. Terra di belle donne, la vostra, in gamba, determinate, coraggiose nell’inseguire un sogno…

«È vero, la Sicilia lega le nostre storie con il filo della Tv e dello spettacolo. Io sono appena all’inizio, Anna Valle è più di un modello, ha davvero talento».

Le attrici sono ammirate e invidiate, ma devono sapersi trattenere, per esempio a tavola. La tua alimentazione è cambiata per la gravidanza e dopo?

«Direi di no, continuo a seguire l’equilibrio, per me perfetto, della dieta mediterranea. Adoro la pasta. Però dopo il parto e con l’allattamento cerco di variare ancora di più i cibi».



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Dunque, la maternità non ha potato a scelte di tipo vegetariano…

«Assolutamente no, seguo i metodi della nonna: un arcobaleno di piatti e di gusti. E mi trovo benissimo».

Sei testimonial di una serie di integratori proposti da un’azienda australiana. Credi in questi prodotti?

«Li uso, sono del tutto naturali, per rinforzare capelli, pelle e unghie. Ma non sono curativi, servono appunto soltanto a integrare, li provano anche tanti giovani, che oggi più di ieri amano prendersi cura del corpo. Io li alterno con rimedi più antichi».

Quali in particolare?

«Per esempio, gli impacchi d’olio d’oliva. La mia famiglia giù ha un terreno con gli ulivi, quindi spesso me ne mandano una scorta dalla Sicilia. Lo uso in tutte le forme, dalla cucina ai trattamenti per idratare il viso, in alternativa alle creme. Una tradizione mediterranea».



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Caterina Maria adesso si sta svegliando, richiama l’attenzione della mamma…

«Sì, è ora di tornare a casa, Trastevere è un luogo ancora troppo affollato per lei».

Nessuna tata o educatrice all’inglese, da royal family?

«Non ci penso neppure, sono una madre orgogliosamente italiana. Voglio dedicarmi a mia figlia in prima persona, nei primi mesi è fondamentale e arricchente».

Questa bimba bloccherà un po’ la tua carriera?

«Non importa, prima viene lei. Non bisogna avere paura di rinunciare alle proprie aspirazioni, perché questo è un regalo ancora più grande. Anche se, in realtà, non accade, perché ho iniziato a fare dei provini da subito, anche in questi primi mesi di vita di mia figlia, sono comunque attiva. E se dovessero capitarmi ruoli interessanti c’è sempre mia mamma, ancora giovane, un’ottima nonna-sitter. La migliore possibile».