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Un uomo prima di tutto ama la sua sposa, figlia mia

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Alessandro Benigni - pubblicato il 26/07/18
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I dolci pensieri di un padre che, con occhi pieni di stupore, guarda crescere sua figlia Perché sì, eri lunga due spanne.
Sono sicuro.
Ti avrò misurata mille volte, e mille ancora.
E ancora.
Perché ridevi come una matta e perchè ridevo anch’io, che forse matto son sempre stato davvero.
Ma stasera mentre ti asciugavo le due spanne sono solo per i tuoi capelli: e tu mi arrivi alla spalla, già balli sola nella tua stanza, mi chiedi come stai, se meglio così o cosà, e già mille specchi non bastano più.
E chissà se ricorderai i tuoni di stanotte, la pioggia, e poi il sole, e la preghierina, e quante volte ti ho detto che un uomo prima di tutto ama la sua sposa. Prima di tutto.
Ama.
Come fanno anche i padri: loro sì, sono di fronte all’amore come i turisti che si credono intenditori di fronte a un’opera d’arte. Occhi sbarrati e bocca aperta.
Ma non ci capiscono niente, com’è logico che sia.
Ed è così: noi padri guardiamo crescere quest’opera d’arte che è qui, nelle nostre mani.
Ma nostra non è.
E sappiamo che è tutto veloce: come la pagina di un libro.
Anche la più bella, è già finita.

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