I veri ospiti di riguardo della cerimonia sono sfuggiti a tutti i paparazzi, poco abituati ad alzare gli occhi al cielo Che ci resta da dire sull’evento più mediatico degli ultimi giorni? Le riviste patinate di mezzo mondo hanno già vivisezionato ogni dettaglio del Battesimo reale del piccolo Louis Arthur Charles, terzogenito di Kate e William d’Inghilterra.
Abbiamo già deciso se era più bella Kate in un candido Alexander Mc Queen o Meghan in un sofisticato Ralph Lauren? Pienamente promosse entrambe, dicono i guru. Perché la regina Elisabetta era assente? Niente allarmismi, lo aveva già annunciato da tempo. George e Charlotte hanno fatto le loro faccine buffe? Sì, dicono che Charlotte abbia sfoggiato sopracciglia molto aggrottate verso i paparazzi. Chi sono stati i padrini e le madrine? Amici e cugini, a quanto pare. Nessuno scandalo, dunque? Forse solo qualche illustre assente da segnalare.
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Quindi, che ci resta da dire sull’evento più mediatico degli ultimi giorni?
Qualcosa in effetti è sfuggito agli occhi dei royal experts e ai teleobbiettivi giganti dei fotografi. Ed è, in effetti, la lista completa degli ospiti, la parte meno appariscente e quella che io preferisco. Cosa cantava Cesare Cremonini?
Che tu sia figlio di un re o capo di stato,
che tu sia buono come il pane, o brutto e maleducato,…
anche tu come me…
Anche tu, Louis figlio di re, condividi con tutti noi, nel momento del Battesimo, una compagnia preziosa di ospiti: i santi. Sono gli imbucati speciali di ogni Santo Battesimo, o forse gli unici veri parenti più stretti. Accorrono a frotte, esultano dal cielo. Per ricordarlo a noi viventi, c’è, almeno nel rito cattolico, un appello generale che il sacerdote svolge durante la cerimonia, così che possiamo essere consapevoli della presenza non meno partecipata della schiera celeste. Sono le cosiddette litanie dei santi e sono bellissime.
Mentre dai banchi la zia sussurra alla cognata: “E’ venuta anche la sorella di Mario, pensa un po’!”, dall’altare il prete scandisce con chiarezza che sono venuti anche San Paolo, San Pietro, San Matteo … pensa un po’.
Per tutti e tre i miei figli ho intensamente voluto allungare la lista. Il sacerdote chiedeva con discrezione: “Vuole che inseriamo il nome di qualche santo particolare?” e io tiravo fuori due pagine scritte a mano con l’intera candida rosa di Dante.
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Non so se il rito anglicano preveda questa parte, ma credo che i santi non si formalizzino. Non avranno certo disertato la festa per Louis Arthur Charles, così come non disertano quella di un qualsiasi neonato … anche battezzato d’urgenza nei luoghi meno sacri e probabili. Alcuni miei amici lo fecero con della soluzione fisiologica su un’ambulanza in corsa, poi andò tutto bene.
Il primo segno distintivo del cristianesimo è una compagnia. Insieme all’acqua, arriva anche una cascata di amici e la certezza di non essere più da soli. I vecchi dipinti lo spiegavano bene, prendiamo il Battesimo di Gesù del Perugino:
C’è una compagnia terrena che assiste all’evento, poi c’è una compagnia celeste altrettanto folta.
Ciascuno potrà scegliere se è più chic una cerimonia con qualche invitato o con una marea gente, ma nessun bambino sarà mai abbandonato dalla grande compagnia celeste.
L’Inghilterra sta conoscendo, dal punto di vista umano, un momento davvero cupo, l’eco della voce pura di Alfie non ci lascia. Un grande scrittore britannico intuì questa crisi molto prima che i suoi effetti più tragici si manifestassero. Siamo nel 1934, quando T. S. Eliot scrisse un capolavoro snobbato da molti, La Rocca.
Racconta di uno sparuto gruppo di muratori che è chiamato a un’opera impossibile: costruire una chiesa in un luogo geologicamente inadatto, contro la volontà dei poteri forti, subissati dalle pressioni degli zelanti oppositori del cristianesimo. Si tratta di un’opera impossibile a mano umana, come tante imprese che giudichiamo perse in partenza nei nostri recinti di vita. Eppure quella chiesa, la rocca-roccia di Pietro, alla fine viene edificata, perché nell’immaginazione alquanto realista di Eliot intervengono i santi del passato a dare una mano ai muratori.
Uno di loro dice:
Se avrete fede, noi vi aiuteremo. Coloro, visibili ed invisibili, che hanno aiutato me, aiuteranno anche voi. Se avrete fede, tutti gli angeli e i santi di Dio pregheranno per voi e il vostro lavoro sarà benedetto.
Questa parte invisibile della Chiesa, che ci è compagna fin dal giorno del nostro Battesimo, ha un ruolo operativo nella nostra vita. La loro presenza tira su muri, abbatte barriere. Ci sono accanto sul serio; ospiti graditi, amici fedelissimi fino all’ultimo respiro.
Dunque, esulta anche tu, Louis Arthur Charles, figlio di re e fratello di tutti noi cristiani.