La comunicazione sfrutta immagini di noia e rabbia per condizionarci, la realtà ci invita a cogliere il seme di felicità che c’è anche solo in un soffio di vento
L’infelicità ha un grandissimo marketing: basta prendere in mano un giornale femminile di alto standing: il 95% delle modelle ha una faccia imbronciata o arrabbiata o spaventata, ed è fotografata sullo sfondo di luoghi cupi o squallidi. Moltissime persone imparano ad avere un’aria annoiata e schifata nella convinzione, ovunque incoraggiata, di sembrare più intelligenti, almeno più interessanti. Se guardo il mondo con aria di noia e disgusto, forse darò l’impressione di quello che al mondo è superiore.
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È una strategia disastrosa. Fingersi di malumore determina un umore disastroso: la correlazione tra espressione del viso ed emozione funziona nei due sensi. Questo concetto sarà ripreso nel capitolo sul sorriso ed è dimostrato in maniera certa dalle neuroscienze. Inoltre più cerco motivi per essere astioso e scontento, più ne trovo.
«A chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza, e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha» Matteo, 13:12.
La nostra mentalità sindacale sussulta a queste parole: e la ridistribuzione dei redditi? Il senso invece è di una potenza assoluta, pari solo alla verità.
A chi ha (motivi di scontento) sarà dato (altro scontento), colui che non ha, perché tiene sempre l’attenzione concentrata su quello che manca, perderà tutto. A chi ha motivo di gioia, perché la trova dappertutto, anche in un soffio di brezza o in un frammento di cielo azzurro, e ne è grato,sarà data altra gioia, altre cose di cui essere grati.
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Il gradino A è cercare di essere contenti di quello che abbiamo, per quanto poco sia. Aiutati che il ciel ti aiuta. Il primo pezzetto devi farlo tu. Se non ti aiuti per il primo pezzetto, il cielo non si scomoda.
Il gradino B è condizionare il nostro subconscio a dare una mano a procurare i cambiamenti che voglio nella vita.
Al gradino B si arriva solo dal gradino A. Niente salti di gradino. Posso dare testimonianza diretta e recente che a saltare i gradini si cade e ci si fa male. Mai litigare con le scale, tanto vincono loro.