Esecutivo di coalizione tra Lega e 5 Stelle tra tecnici e ministri alla prima esperienzaIeri alla fine dopo che nel pomeriggio Salvini ha ceduto alle pressioni dei 5 Stelle si è sbloccata la possibilità di varare un governo di tipo politico sostenuto dai due partiti che tanto avevano lavorato per un programma condiviso nei quasi tre mesi post elezione. E’ successo dunque che il professor Giuseppe Conte è stato ricevuto e dopo una breve consultazione con Mattarella ha portato una lista definitiva di ministri che hanno trovato il benestare del Colle, mentre Carlo Cottarelli – evidentemente utilizzato dal Capo dello Stato per forzare lo stallo – ha rimesso il suo incarico. Così Mattarella:
Il Presidente del Consiglio, professor Giuseppe Conte, avvocato e docente di diritto Civile ha quindi letto la lista dei ministri.
Ma vediamo la compagine di Governo in maggiore dettaglio.
Presidente del Consiglio: Professor Giuseppe Conte, avvocato e professore ordinario di diritto civile di formazione cattolica e vicino al Movimento 5 Stelle. Qui una scheda più approfondita che ne tratta la biografia nel dettaglio.
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: un ruolo chiave nel Governo, è andato a Giancarlo Giorgetti, attualmente capogruppo alla Camera per la Lega Nord (di cui è Vice Segretario) è uno degli uomini più vicini a Matteo Salvini. Molti lo definiscono già il “Gianni Letta della Lega” per i toni pacati e la capacità di mediazione, oltre che il fiuto politico. Quest’anno era alla Marcia per la Vita a Roma ed è stato il principale artefice della Legge 40 sulla procreazione assistita.
Ministro del Lavoro e delle politiche sociali: Luigi di Maio, il capo politico del Movimento 5 Stelle, sarà anche uno dei due Vice di Conte. Prima esperienza di governo per lui, il suo scopo sarà portare a casa il Redditto di Cittadinanza, vero cavallo di battaglia dei pentastellati.
Ministro dell’Interno: casella a lungo ambita specie per governare i flussi migratori, è andata Matteo Salvini, segretario della Lega e protagonista di questa fase politica. Anche lui sarà Vice del Presidente del Consiglio.
Fin qui i nomi più scontati, quelli che ci si aspettava e che corrispondono al primo giro di proposte al Capo dello Stato. Ma vediamo anche le altre caselle, specialmente quella del Ministero dell’Economia e la sorpresa agli Esteri.
Ministero degli Esteri: a sorpresa, perché mai si era parlato di lui come capo della diplomazia, Enzo Moavero Milanesi, i più attenti lo ricorderanno per la sua partecipazione al Governo Ciampi nel 1994 come sottosegretario agli Affari Europei, ma soprattutto come Ministro degli Esteri sia con Mario Monti che con Enrico Letta. Un convinto europeista dunque che sicuramente ha ottenuto il gradimento del Colle. Anche lui docente è da considerarsi un tecnico.
Ministro dell’Economia: la casella più importante di un esecutivo, il guardiano dei conti dello Stato è andato a Giovanni Tria, ordinario di economia politica all’Università Tor Vergata di Roma e presidente della Scuola Nazionale dell’Amministrazione. Di recente sul sito Formiche.net aveva sostanzialmente sposato le tesi di Savona:
La Malfa e Savona sostanzialmente rispondono che il governo italiano dovrebbe reagire sostenendo che è la Germania che dovrebbe uscire dall’euro perché il suo surplus della bilancia commerciale non è compatibile con il regime di cambi fissi che vige nell’eurozona, o perlomeno accettare un passaggio ad un regime di cambi fissi aggiustabili.
Quel che mi ha colpito è che un’analisi economica seria, non si tratta di una battuta di politici anti-euro, ma di due eminenti economisti con i quali peraltro concordo in pieno
Consulente di diversi governi, è anche Preside della Facoltà di Economia di Tor Vergata, considerata una delle migliori in Italia. Anche lui casella tecnico. Su Avvenire nel suo profilo viene descritto come
Collega dell’ex ministro di Forza Italia Renato Brunetta, con lui ha scritto lo scorso anno un articolo a doppia firma sul Sole24ore dove non si risparmiavano critiche a un’eurozona troppo germanocentrica. Quanto alla moneta unica «non ha ragione chi invoca l’uscita dall’euro senza se e senza ma come panacea di tutti i mali», ma non ha ragione neppure chi sostiene che l’euro è irreversibile.
Ministri senza portafoglio, cioè quei ministri di un Governo che non sono tuttavia preposti a nessun dicastero. Queste figure fanno parte a tutti gli effetti del consiglio dei ministri pur senza sovrintendere ad alcuno specifico ministero (Wikipedia). Vediamoli:
Rapporti con il Parlamento e democrazia diretta: a guidare questo dicastero sarà Riccardo Fraccaro, deputato del Movimento e attualmente questore alla Camera. Membro del collegio dei Probi viri dei 5 Stelle è considerato un pretoriano di Luigi Di Maio. Uno dei più sensibili al tema dei privilegi della “Casta” e delle norme sul conflitto d’interessi, vera incognita politica in questo esecutivo.
Pubblica Amministrazione: sarà l’avvocato Giulia Bongiorno, divenuta famosa come difensore di Giulio Andreotti e poi di Raffaele Sollecito è stata deputata eletta nel Popolo della Libertà nel 2006, passò con Fini in Futuro e Libertà. Attualmente è senatrice con la Lega. Con Michelle Hunziker ha dato vita alla onlus “Doppia Difesa“, fondazione che ha come scopo la sensibilizzazione contro fenomeni come abusi, stupro e discriminazioni.
Affari Regionali ed Autonomie: anche qui un avvocato e una leghista doc, è Erika Stefani, in politica dal 1999 ha fatto la gavetta dal territorio fino al Parlamento.
Ministro per il Sud: sarà la pentastellata Barbara Lezzi, alla sua seconda legislatura come parlamentare. Di Lecce, 46 anni, professione impiegata, arriva in Parlamento nel 2013. A Palazzo Madama è eletta anche nel 2018, questa volta battendo nel collegio uninominale di Nardò big come Teresa Bellanova del Pd, vice ministro dello Sviluppo economico, e Massimo D’Alema schierato da LeU. Considerata una pasionaria del Movimento è stata sfiorata dal ciclone dei mancati rimborsi M5s per un bonifico di poche migliaia di euro che mancava all’appello.
Ministro per la disabilità e famiglia: sarà il rappresentate della Lega Lorenzo Fontana che ha detto: “Se non si rispetta la vita dal concepimento alla fine naturale si arriva ad aberrazioni”. Nel suo profilo Twitter si definisce “veronese, cattolico, attualmente Vicesegretario federale della Lega”. E’ stato due volte europarlamentare. Ha scritto un libro “La culla vuota della civiltà. All’origine della crisi” con Ettore Gotti Tedeschi e una prefazione dello stesso Salvini.
Ministro per gli Affari Europei: sarà invece Paolo Savona, rientrato così nell’esecutivo e messo in una posizione che gli consentirà di lavorare sui dossier europei pur senza occupare la delicata casella del MEF dove però – a quanto pare – siede un suo collega con il quale c’è molta sintonia. Avevamo parlato di lui qui. Anche lui dunque un tecnico.
Ministri con portafoglio invece sono:
Ministro della Giustizia: il siciliano Alfonso Bonafede deputato del M5S al secondo mandato, avvocato con studio legale nel capoluogo toscano, è – secondo Repubblica – «unanimemente considerato il Mr Wolf del Movimento.Laddove c’è un problema, spunta una controversia, esplode una crisi (spesso di nervi) – sia dentro sia fuori il Parlamento, vedi alla voce il Campidoglio – è lui che il capo politico chiama, sicuro di poterla risolvere». Altro fedelissimo di Di Maio, è una casella chiave per i rapporti tra la Lega e Silvio Berlusconi per cui un grillino, tendenzialmente giustizialista, è un affronto. Nella scorsa legislatura appena eletto,
scrive e deposita la proposta di legge che mira all’introduzione della class action in Italia, applicabile come strumento generale per tutti i cittadini e le imprese e non solo per i consumatori; poi firma quella sul divorzio breve, trasformata in legge nel 2015. Di pari passo scala il Movimento: cura i rapporti con gli enti locali 5S e a fine 2016 diviene responsabile della funzione “Scudo della Rete” nella piattaforma Rousseau.
Ministro della Difesa: Elisabetta Trenta analista nei temi della difesa e della sicurezza, Trenta è vice-direttrice del master in Intelligence e sicurezza della Link Campus University, università “di riferimento” del mondo pentastellato. Candidata al Senato per il Movimento 5 Stelle alle ultime politiche, prima del voto del 4 marzo Trenta era già stata indicata dal leader grillino come possibile ministro della Difesa. Profilo tecnico.
Ministro delle politiche agricole: è il leghista Gianmarco Centinaio, già capogruppo al Senato, fedelissimo di Salvini è stato vicesindaco e segretario della Lega Nord a Pavia.
Ministro delle infrastrutture: è Danilo Toninelli volto noto del Movimento 5 Stelle è un No-Tav convinto ed ha espresso perplessità su molte grandi opere, su questo punto la frizione con gli alleati leghisti sarà molto forte. E’ anche lui nella cerchia stretta di Di Maio.
Ministero dell’Istruzione: un altro tecnico-politico Marco Busetti è stato allenatore di basket e insegnante di educazione fisica fino al 2011, quando – dice il sito Tecnica della Scuola – «vince il concorso per dirigente presso l’istituto comprensivo di Corbetta di Milano, per cui dovrebbe conoscere bene il mondo della scuola, le sue fasi, gli inghippi, le difficoltà». E’ considerato vicino a Giorgetti.
Beni Culturali e Turismo: Design, moda e formazione. Sono le competenze del padano Alberto Bonisoli, l’uomo indicato dal premier Giuseppe Conte per la guida del ministero di Beni culturali e turismo. Bocconiano, classe 1961 era già stato indicato dai 5 Stelle come possibile titolare del Mibact. Nel contratto di governo non ci sono provvedimenti particolari da tenere d’occhio, si spera anzi che l’esperienza di Bonisoli possa raddrizzare un punto di governo evidentemente trattato con superficialità.
Ministro della Salute: è Giulia Grillo, Movimento 5 Stelle (nessuna parentela con Beppe…) siciliana, medico e attualmente capogruppo alla Camera. Nella 17ma legislatura ha fatto approvare 3 mozioni a sua prima firma su governance farmaceutica, sblocco turn-over del personale sanitario, revisione della disciplina sull’intramoenia e governo delle liste d’attesa. Inoltre, ha depositato 4 proposte di legge e 213 atti di indirizzo e controllo alla Camera. Tra le sue battaglie quella per il ‘giusto’ prezzo dei farmaci innovativi.
Ministro dell’Ambiente: sarà il generale dei Carabinieri che ha combattuto la Terra dei fuochi, Sergio Costa, comandante della compagnia della regione Campania. Il generale è stato anche uno dei sostenitori della Legge 68 sugli ecoreati. «Ha scoperto la più grande discarica di rifiuti pericolosi d’Europa seppellita nel territorio di Caserta – disse di Costa il leader M5S – e ha anche scoperto la discarica dei rifiuti nel territorio del Parco nazionale del Vesuvio».
Oggi alle ore 16 il giuramento del Governo.