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La madre di Vincent Lambert parteciperà alla Marcia per la Vita il 19 maggio

VIVIANE LAMBERT

BERTRAND GUAY / AFP

Giovanni Marcotullio - Aleteia Italia - pubblicato il 10/05/18

È ufficiale: la donna che col marito si batte da dieci anni perché al figlio tetraplegico – Papa Francesco pregò insieme per lui e per il piccolo Alfie Evans – siano riconosciuti gli inalienabili diritti derivanti da quello alla vita presenzierà all'evento prolife di sabato prossimo. Qui le dichiarazioni della Presidente Virginia Coda Nunziante

Viviane, la madre di Vincent Lambert, sarà in Italia per partecipare all’VIII edizione italiana della Marcia per la Vita (versione nazionale dell’omonima iniziativa prolife made in U.S.A.). A darne informazione ad Aleteia in anteprima è la stessa Presidente, Virginia Coda Nunziante, con queste parole:

Abbiamo appena appreso che la madre di Vincent Lambert che si batte in Francia per evitare che suo figlio venga fatto morire di fame e di sete per decisione dei medici, ha accettato il nostro invito: verrà a Roma alla Marcia per la Vita del prossimo 19 maggio per darci la sua coraggiosa testimonianza.




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Una relativa sorpresa, dunque, per quanti si aspettavano una focalizzazione monotematica sull’aborto, data la ricorrenza del quarantennale della legge 194/1978: i prolife sanno bene (e ribadiscono) che la vita umana inizia al concepimento, e che fin da quell’istante è sacra e inalienabile, ma non dimenticano che essa prosegue intatta in quell’inviolabile dignità fino alla sua fine naturale.

Si parlerà dunque di Vincent Lambert, dunque, e ne parlerà quella che è forse la bocca più attendibile e affidabile in materia. In realtà, in molti sanno ancora pochissimo del suo caso, che pure si trascina con vicende alterne da più di dieci anni: a fronte di una particolare concentrazione del mondo prolife sul caso del piccolo Alfie Evans, infatti, avevo notato insieme con altri amici una certa tiepidezza nei confronti di quello del quarantaduenne francese tetraplegico dal 2008… La cosa è tanto più strana in quanto la dolorosa vicenda dell’uomo richiama nitidamente quelle dell’italiana Eluana Englaro e della statunitense Terri Schiavo, entrambe gravide di nefaste conseguenze politiche. Commenta grave la Presidente della Marcia:

Nessuno, neppure i genitori, a cui pure spetta il diritto primario di aver cura dei figli, hanno la facoltà di disporre del bene inalienabile della vita che è un dono indisponibile di Dio. Chiunque sopprime la vita dell’innocente, o non si oppone alla sua soppressione, è colpevole o complice di un abominevole delitto.

Si parlerà quindi di lui ma non solo del suo “caso” – uno dei limiti del mondo prolife è la tendenza a impagliare le persone in “cause” (quando non in blasoni…) –: Vincent, come Eluana e come Terri, è l’emblema di una cultura di morte (Giovanni Paolo II) e “dello scarto” (Francesco) che mentre espande nominalmente presunti “diritti individuali” mina alla radice i diritti inviolabili della persona umana.




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In tal senso mi ha molto consolato vedere come Papa Francesco abbia parlato, e ripetutamente, di Vincent Lambert sempre affiancandolo al piccolo Alfie Evans: abbiamo a cuore le persone, certo, ma non perdiamo di vista le macrodinamiche della politica e della società, quelle nei cui ingranaggi finiscono appunto stritolati gli individui una volta che siano stati spogliati dei vincoli della famiglia e della dignità personale. Con le parole di Virginia Coda Nunziante:

Il caso Alfie, come quello di Vincent Lambert, deve suonare come un terribile campanello d’allarme per le nostre coscienze. Questi casi infatti svelano il volto totalitario dello Stato moderno che si arroga il diritto di decidere sulla vita e sulla morte di ognuno di noi.

Il più importante appuntamento annuale del mondo prolife italiano, dunque, si annuncia particolarmente ricco e impegnativo, per questo 2018.




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La Marcia partirà da piazza della Repubblica alle ore 14:30 e terminerà a piazza Madonna di Loreto (piazza Venezia) verso le 17:30, dopo le testimonianze.

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