Luci e ombre dell'avvocato 5 Stelle che potrebbe ricevere l'incarico di formare un governo
Dopo circa due mesi e mezzo dalle elezioni politiche che hanno lasciato il Paese senza una maggioranza parlamentare autonoma, i due vincitori “morali” della contesa, la Lega e il Movimento 5 Stelle, hanno dato il via libera (dopo un lungo confronto) ad un programma di governo e hanno indicato a Sergio Mattarella il nome del candidato premier che otterrebbe la fiducia delle due camere da parte delle suddette forze politiche. Il nome è quello del professor Giuseppe Conte, ordinario di diritto privato a Firenze e avvocato in Cassazione a Roma.
Una educazione cattolica
Il professor Conte, 54 anni originario del foggiano, ha studiato alla Sapienza di Roma laureandosi con lode nel 1988 e lavorando poi al fianco del suo maestro all’università Guido Alpa. Durante il periodo universitario Conte ha frequentato Villa Nazareth di cui attualmente fa parte del Comitato che lo gestisce.
Un dettaglio non irrilevante per capire la personalità del premier indicato da M5S e Lega, visto che quel luogo è noto come il tempo del cattolicesimo democratico: negli anni, come docenti o come ospiti, di lì sono passati Sergio Mattarella, Aldo Moro, Romano Prodi, Oscar Luigi Scalfaro, e vi hanno fatto visita Pontefici come Giovanni Paolo II e Francesco, riconoscendone il ruolo formativo. Negli anni in cui Conte era a Villa Nazareth, direttore era un certo Pietro Parolin, futuro segretario di Stato vaticano, e circolavano personaggi chiave del cattolicesimo democratico come Leopoldo Elia, Pietro Scoppola, Paolo Prodi, ma anche Federico Fellini e Vittorio Gassman (HuffPost).
Amici e vicini del paese natio descrivono lui e la sua famiglia come molto riservata e molto religiosa. Conte si è definito un “elettore che ha sempre votato a sinistra”, ma “Quando M5S nel 2013 mi propose di indicarmi nel Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa – ha raccontato a marzo scorso Conte – fui molto chiaro e dissi: Non vi ho votato e non posso considerarmi un vostro simpatizzante. Mi risposero che era meglio così. in questi anni non ho mai ricevuto una telefonata e così ho avuto modo di apprezzare la buona volontà di questi ragazzi”. Da qui il progressivo avvicinamento al Movimento guidato da Luigi Di Maio.
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Un curriculum non chiaro
Del lungo e prestigioso curriculum del professore e avvocato, consegnato sia alla Camera dei Deputati quando ha fato parte del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa, sia all’associazione dei civilisti italiani, alcuni elementi non tornano. Due al momento non trovano dei riscontri precisi: