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Noiose le litanie? Scopriamole, invece: la Rosa Mistica

MADONNA, ROSE, DIPINTO

Madonna delle rose

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Annalisa Teggi - Aleteia - pubblicato il 18/05/18
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Prega per noi, Tu che sei il fiore più bello del giardino di DioÈ impossibile non notare che maggio sia il mese delle rose. Fioriscono tutto l’anno, anche generosamente, ma dopo il riposo invernale è proprio nel quinto mese dell’anno che esplode una fioritura pazzesca. Adoro questa sovrabbondanza di foto su Facebook in cui si condivide questo tripudio di roseti fioriti. Mi incanto a guardare ogni singolo cespuglio che si piega a terra per il peso eccessivo dei fiori. So che ci sono stati giardinieri che hanno trascorso la vita a curarle, crearne specie nuove, dar vita a giardini di straordinaria bellezza. Li capisco, è affascinante.


MADONNA WITH CHILD
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Ci siamo mai presi il tempo di guardare una rosa da vicino?

ROSA, ARANCIONE, CIELO

Shutterstock

Non c’è da stupirsi che sia considerata la regina dei fiori. Ne ho una che è proprio quella del Piccolo Principe, di un rosso rubino e con 60 petali per fiore: è maestosa e profumata, non passa inosservata e svetta alta nel giardino. Poi c’è la faccenda delle spine. La proteggono? Oppure sono un segno di prudenza, perché anche dietro un aspetto invitante può nascondersi un pericolo?

Nonostante tutta questa aura di eleganza e solennità ho imparato, da giardiniera fai da te, che la pianta della rosa è rustica e fragilissima. Di suo, non le occorre molto: si adatta a ogni tipo di terreno, non muore se dimentico qualche annaffiatura. Viene attaccata da tantissimi parassiti in compenso, nel mio caso afidi e mal bianco: i boccioli sono aggrediti e letteralmente soffocati da frotte di insettini e le foglie si accartocciano punzecchiate da macchie bianche.
È quando sto in giardino a curare le mie quattro piante di rose che penso e prego la Madonna. E a maggio mi capita di più, perché c’è questa strana combinazione per cui è il mese di Maria ed è il mese delle loro fioritura abbondante e la Madonna è la Rosa Mistica.



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Penso a Maria soprattutto guardando i parassiti, le spine e il terreno rustico delle rose. Tutto il fiorire della Sua Bellezza ha questo sostrato nutrito di umiltà e di ferita. Lei era una semplice vergine di una provincia sperduta dell’impero romano, lei che ha portato il peso di vedere un figlio incoronato di spine, lei che si frappone come scudo tra noi e tutti i parassiti del male che ci assalgono.

ROSA BIANCA, FIORE, GIARDINO

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Lei è bellissima. Ed è mistica, cioè segreta. È segreta perché è pura, intoccabile, vergine. È segreta perché è misteriosamente tanto vicina a noi e tanto vicina al Padre (come può essere?). È segreta perché custodisce nel suo cuore il peso del mondo e la chiave per liberarlo.
La rosa profuma. Anche la fragranza del profumo è un mistero, è quasi una presenza invisibile: c’è ma non si vede. L’opera di Maria è un profumo. Così discreta, eppure fattuale, è la presenza di Maria per chi la prega: indiscutibilmente lei dà prova che la sua mano ci tiene, come quella della mamma che accompagna i primi passi del figlio; eppure ha il tocco delicato di una brezza, alcuni ci deridono quando parliamo di Lei come fosse nostra compagna in carne ed ossa.


HILDEGARDA BINGEN
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Tutta la nostra storia cominciò in giardino, dal quale fummo cacciati; e la Madonna è il fiore che curò la ferita di Eva. Tutta la tradizione artistica e letteraria ha creato capolavori dedicati alla rosa, forse inconsapevoli lodi a Lei, inconsapevoli litanie di attesa. Nel mondo greco le rose sbocciarono dal sangue di Afrodite (sangue della bellezza, dunque!), nel medioevo Il romanzo della rosa è un allegorico canto d’amore. Inconsapevole non fu certo Dante che immaginò il Paradiso in forma di candida rosa.

Immagino che si potrebbero arricchire queste poche citazioni con migliaia di altri riferimenti colti e popolari, antichi e moderni. Perché la Verità ha il potere di reincarnarsi sempre in forme nuove, eppure non del tutto nuove, per attirare a sé gli uomini.
Senza addentrarmi nell’erudizione, mi accontento di stare nel mio giardino, dove l’eterno viene a far visita compiacendosi di ogni ritaglio anche misero di terra. Guardo le mie rose, le curo, le annuso. E prego la Madonna. Penso a ciò che scrisse Santa Brigida:

«La rosa produce un odore fragrante, è bella alla vista e morbida al tatto; eppure cresce tra le spine che sono nemiche della bellezza e della tenerezza. Allo stesso modo anche coloro che sono miti, pazienti e splendenti di virtù saranno messi alla prova tra le avversità. E così come le spine, d’altra parte, fanno guardia al fiore, così i malvagi che circondano il giusto lo proteggono dal peccato mostrando la distruttività del peccato».