Il pontefice ad Alessano: Don Tonino, seminato nella sua terra
La mattinata di Papa Francesco in Puglia è iniziata ad Alessano, in Salento, paese in cui è nato don Tonino Bello. intensa la preghiera sulla tomba del vescovo (Tv2000, 20 aprile).
Il Papa raggiunge la tomba direttamente dall’elicottero e si ferma per lunghi minuti di preghiera silenziosa in piedi davanti alla lastra che ricopre la tomba. Il silenzio è assoluto. Si sente solo il vento che agita gli alberi e la veste bianca del Pontefice, il quale deve tenere in mano lo zucchetto per evitare che il vento stesso glielo porti via.
Francesco depone sull’aiuola un mazzo di fiori bianchi e gialli. Infine si segna e va a pregare anche davanti alla tomba della madre di don Tonino, distante qualche passo (Avvenire, 20 aprile).
Il dono di Trifone e Marcello
Ritornando verso l’ingresso del cimitero il Papa si ferma a salutare a uno a uno i familiari del vescovo di Molfetta, accarezza e bacia i bambini, pronipoti di don Tonino, stringe le mani ai due fratelli Trifone e Marcello.
E riceve in dono da loro una stola appartenuta a don Tonino, che gli fu regalata durante un viaggio a El Salvador nel decennale dell’assassinio di monsignor Romero, e un grembiule ricamato dalle donne del paese, segno della Chiesa col grembiule tanto cara a monsignor Bello.
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Alla preghiera sulla tomba il Papa fa riferimento all’inizio del suo discorso. E dice che quella tomba «non si innalza verso l’alto, ma è tutta piantata nella terra: don Tonino seminato nella sua terra», si legge sempre su Avvenire.
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Simbolo di una Chiesa non mondana
Di don Tonino Bello, papa Francesco ha evidenziato «il desiderio di una Chiesa per il mondo: non mondana, ma per il mondo». «Una Chiesa non mondana! – ha quindi ribadito – Che il Signore ci dia questa grazia: non mondana, ma al servizio del mondo».
«Una Chiesa monda di autoreferenzialità ed estroversa, protesa, non avviluppata dentro di sé – ha spiegato – non in attesa di ricevere, ma di prestare pronto soccorso; mai assopita nelle nostalgie del passato, ma accesa d’amore per l’oggi, sull’esempio di Dio, che “ha tanto amato il mondo”» (Ansa, 20 aprile).
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