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Quel caso singolare in cui Benedetto XVI sconfisse il demonio

EXORCISM
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Ary Waldir Ramos Díaz - pubblicato il 16/04/18
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Aneddoto tratto dal libro “Professione Esorcista”, testimonianza di un discepolo di padre Gabriele AmorthIl primo caso di possessione autentica non si dimentica mai, parola del sacerdote messicano che è stato discepolo di padre Gabriel Amorth per quattro anni. Charles, un nobile francese, iniziò a sentirsi male dopo un ritiro spirituale a Digione, in Borgogna. Entrava inspiegabilmente in trance, e nulla riusciva a liberarlo.

Nel libro Professione Esorcista di padre Cesare Truqui con la vaticanista Chiara Santomiero (ed. Piemme, 2018) si spiega come l’esorcista stabilisca un colloquio con la presunta vittima del maligno, e una volta verificato il caso escludendo che si tratti di un problema psichiatrico o medico obblighi il demonio a rivelarsi attraverso la preghiera e alcune domande.

È stato così nel caso di Charles, alto un metro e novanta, felicemente sposato con un figlio e che Benedetto XVI ha liberato dal demonio con il solo potere della preghiera. La voce che usciva dal corpo del posseduto si è identificata: “Sono il principe del mondo”, e insisteva superba e altezzosa davanti all’esorcista Francesco Bamonte, di grande esperienza: “Non puoi far niente con me!” “E chi, allora?” – “Il Papa o un vescovo”, rispondeva la voce infernale.

Charles era un uomo normale, di successo, di sangue blu e proveniente da una famiglia ricca. La mattina del ritiro spirituale ha attaccato con una forza fuori dal comune un compagno che gli si era avvicinato preoccupato per la sua reazione alla preghiera. Sono seguiti interminabili incontri con psichiatri, specialisti e sacerdoti. Nessuno riusciva a spiegare la situazione, che faceva disperare lui e la sua famiglia.



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Padre Bamonte sentiva che stava perdendo la lotta spirituale con Satana, l’angelo caduto, sul campo di battaglia che era il corpo martirizzato di Charles. Ha allora consultato allora padre Amorth, che lo ha invitato a non lasciarsi ingannare e impaurire. Satana insisteva dicendo che solo il Papa avrebbe potuto tirarlo fuori da lì.

Charles è peggiorato, e quindi gli è stato consigliato di scrivere direttamente a Papa Benedetto XVI. La lettera è arrivata attraverso un sacerdote di fiducia mediante la Segreteria di Stato. La risposta è giunta una settimana dopo firmata dal segretario di Papa Ratzinger, e vi si prometteva di pregare per il posseduto.

Benedetto XVI ha offerto intenzioni nelle Messe successive per liberare l’uomo. Truqui narra che tre mesi dopo ha ricevuto una telefonata da padre Bamonte: “Padre, non mi crederà, ma penso che Charles sia stato liberato!” Durante l’ultimo esorcismo, Charles aveva lanciato un grido liberatorio e si era alzato felice.

L’unica spiegazione, sostiene Truqui, è la potente preghiera del Papa, che ha messo in ginocchio Satana dopo che i genitori di Charles – che non ne era a conoscenza – avevano stretto un patto diabolico e lo avevano offerto quando era bambino come tributo in cambio di potere e denaro insieme al suo fratello gemello abortito.

Truqui è oggi professore del corso annuale di esorcismo e preghiera di liberazione organizzato dal Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma (XIII edizione, 16-21 aprile 2018), e ricorda di non aver avuto paura in quella prima visione di una possessione, ma che è stato illuminante riconoscere la verità del male descritto nel Vangelo.


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Un altro episodio simile e che coinvolge Benedetto XVI, avvenuto nel maggio 2009, è stato raccontato dallo stesso padre Amorth nel libro L’ultimo esorcista.

In quel caso il Papa tedesco, che il 16 aprile compie 91 anni, ha aiutato a curare due giovani posseduti, Marco e Giovanni, che erano stati portati in Piazza San Pietro perché sembrava che non migliorassero solo con le preghiere e il rito. Nell’udienza generale del mercoledì, mentre la papamobile si avvicinava, hanno iniziato ad avere delle convulsioni.

Una delle due assistenti di padre Amorth che accompagnavano i giovani ha chiesto a Giovanni come stava. “Non sono Giovanni”, ha detto una voce rauca. La ragazza non ha risposto. “Sa che con il diavolo solo un esorcista può parlare”, ha spiegato padre Amorth.

Il Papa è sceso dalla jeep e ha salutato la folla. I giovani posseduti tremavano e balbettavano. Una delle donne ha gridato: “Santità, Santità, siamo qui!” Il Papa si è girato verso di loro, li ha osservati da lontano, non si è turbato, ha alzato il braccio e li ha benedetti. I due posseduti si sono sentiti scossi fortemente e sono stati gettati tre metri più in là, sosteneva padre Amorth. I ragazzi hanno iniziato a piangere, e quando il Papa si è allontanato sono tornati in sé.

Nel libro scritto con la Santomiero, Truqui racconta che il demonio teme Gesù e la Vergine Maria, e in particolare la madre di Cristo, ma che Lucifero sulla Terra lotta contro la Chiesa di Cristo.

In base alle rivelazioni dei demoni durante il rito, i vescovi sono gli unici a inviare i sacerdoti esorcisti perché compiano quel ministero speciale, anche se per molto tempo questa pratica liberatoria è stata screditata dalla scienze e anche da alcune chiese, che la ritengono superstiziosa e anacronistica, il che porta alla mancanza di sacerdoti preparati in alcune regioni del nord d’Europa e del resto del mondo.

In questo, senso, secondo gli esperti va ricordato che la possessione demoniaca si verifica raramente. Sante Babolin, un altro noto esorcista, constata che nelle migliaia di casi analizzati nella diocesi di Padova le vere possessioni sono pochissime.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]