Dalla telefonata della più famosa conduttrice italiana a La vita in diretta l’invito a fare qualcosa per affrettare l’ultimo definitivo traguardo dell’amico Fabrizio: pregare, pregare, pregareOggi alle dodici sono stati celebrati i suoi funerali. Nella Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo, a Roma. Fabrizio Frizzi, morto a sessant’anni per le conseguenze di una emorragia cerebrale, lascia la moglie Carlotta e la figlioletta Stella di soli cinque anni. “Se n’è andato” esordivano molti cronisti la mattina del 26 marzo appena tragicamente trascorso, per la famiglia del conduttore.
Certo, ma dove?
A ricordarlo agli italiani, popolo che ancora, se interrogato, si definisce cattolico, Raffaella Roberta Pelloni per tutti dalla metà degli anni Sessanta “la Carrà”. Verso la fine del collegamento telefonico con La Vita in diretta di due giorni fa si chiede come possa lei accompagnare Fabrizio. E se va accompagnato significa che la morte non cancella la persona e che le destinazioni eterne ci sono e vanno raggiunte.
Leggi anche:
Antonella Clerici ricordando Frizzi si stupisce del mistero fecondo della morte
Non si affretta a canonizzarlo come spesso si improvvisano a fare in molti, in circostanze simili; e la rapidità del processo aumenta di solito con l’aumentare della distanza dalla pratica religiosa più genuina. Non lo spinge a forza e superficialmente su nuvole candide a godersi un generico paradiso. Cosa le costerebbe? Lo dice anche lei, e a ragione, che era un uomo buono, per bene, onesto, pronto al sorriso e all’abbraccio per tutti. Altri colleghi sveleranno l’eccesso di prodigalità nelle donazioni che lui invece manteneva segrete.
No: dice che lei può pregare, pregare, pregare. E che questo suo modo di fare qualcosa per lui è un modo di tantissimi. Bello che si torni a parlare di queste cose in TV. Non sono pochi i vip che escono dalle catacombe mediatiche e confessano pubblicamente la propria fede, le devozioni personali più care, le grazie chieste e ricevute…
Leggi anche:
Fabrizio Frizzi era devoto alla Madonna e a santa Gemma Galgani
Qua parliamo addirittura dei novissimi. Lo scopo di questo articolo è solo richiamare l’attenzione su un gesto bello e di vera carità cristiana: pregare per la salvezza delle anime dei cari defunti. Solo questo. E questo Raffaella dice, trattenendo le lacrime:
“Ho un modo mio che abbiamo tantissimi di noi ed è quello di pregare, pregare, pregare per lui fino a che arrivi lassù, alla sua stella e che naturalmente da lassù guardi la sua Stella piccolina che è qui, è rimasta senza papà ma che avrà un ricordo e un insegnamento meraviglioso. Era un uomo per bene come abbiamo detto in tanti perché lo era veramente…Io sono veramente sconvolta e non so trovare altre parole”
Forse dopo questo invito ad intercedere presso Dio perché l’anima del caro Fabrizio giunga alla beatitudine eterna i suoi auguri finali di Buona Pasqua dicono davvero quello che dicono: Cristo è risorto e in Paradiso ci possiamo davvero arrivare. Aiutiamoci.