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Quand’è che un esorcismo è un vero esorcismo cattolico?

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Juan Escobar Soriano - pubblicato il 16/03/18
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Molti di coloro che si dicono esorcisti in realtà non lo sono e ingannano la genteAi giorni nostri si parla e si scrive molto di “esorcismo” ed “esorcismi”, e in America Latina i culti che offrono esorcismi sono un fenomeno preoccupante. Va anche menzionata l’influenza di film, serie televisive, programmi e molti libri e riviste che purtroppo non presentano il tema in modo serio, corretto e obiettivo. A tutto questo bisogna aggiungere il fatto che sono comparsi molti sacerdoti e laici che si definiscono esorcisti, provocando inganno e confusione in fedeli che conoscono poco la propria fede.

Cos’è davvero un esorcismo?

L’esorcismo è un antico sacramentale che la Chiesa utilizza contro il potere del demonio. I sacramentali sono cose o azioni che la Chiesa impiega a imitazione dei sacramenti per ottenere da Dio, mediante l’intercessione della Chiesa, determinati effetti di indole particolarmente spirituale. Nella tradizione cattolico-romana, la corretta definizione di esorcismo è questa: “Quando la Chiesa domanda pubblicamente e con autorità, in nome di Gesù Cristo, che una persona o un oggetto sia protetto contro l’influenza del maligno e sottratto al suo dominio, si parla di esorcismo…” (n. 1673).

L’esorcismo va inteso partendo da Gesù, dalla sua vita e dalla sua missione. Gesù Cristo annuncia e inaugura il Regno di Dio e libera la persona dal male, dal peccato e da tutte le forme di dominazione del demonio e dei suoi seguaci, che vogliono pervertire il senso vero della vita delle persone. Per questo Gesù espelleva demoni e liberava dalla possessione degli spiriti demoniaci. La Chiesa è chiamata a seguire Gesù e ha ricevuto da Lui il potere di portare avanti la sua missione nel suo nome.

La preghiera di liberazione è un’altra cosa

Non bisogna confondere la Preghiera di Liberazione con l’esorcismo. Molti cattolici che hanno partecipato a una preghiera di liberazione l’hanno confusa con l’esorcismo, e in molti luoghi in cui si realizza questa preghiera si crede che si pratichi l’esorcismo. La Preghiera di Liberazione è la preghiera che si fa per porre fine all’influenza del demonio in una persona. In genere viene realizzata da un sacerdote o da un gruppo di laici (con o senza sacerdote) che pregano Dio perché la persona sia liberata da ogni influenza demoniaca.

La grande differenza sta nel fatto che nell’esorcismo il sacerdote esorcista si rivolge al demonio, mentre la preghiera viene rivolta a Dio.



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Chi può decidere di compiere un esorcismo?

Il Rituale di Esorcismo Attuale è stato promulgato da San Giovanni Paolo II nel gennaio 1999, e afferma chiaramente che “il ministero di esorcizzare le persone possedute dal Maligno è affidato con speciale ed espressa licenza dell’Ordinario del luogo, di norma il Vescovo diocesano”.

Se un sacerdote non ha quindi l’autorizzazione espressa del vescovo diocesano non può realizzare in modo lecito un esorcismo. I diaconi e i laici non hanno la potestà di mettere in atto questo rituale.

Un aspetto importante di cui tener conto è il fatto di scartare l’ipotesi che la persona soffra di una malattia, in particolare di natura psichica. Alcune malattie di questo tipo sono la schizofrenia paranoica, il disordine dissociativo della personalità, la personalità psicotica o le crisi isteriche. È bene che di fronte al sospetto di una possibile possessione demoniaca il vescovo diocesano nomini una commissione di esperti alla quale partecipino anche medici, psichiatri e psicologi. Ciò aiuterà il discernimento del vescovo nell’autorizzare o meno un esorcismo.

Il Nuovo Rituale aggiunge che non si deve credere che ci sia una possessione per la sola affermazione di qualcuno che dice di essere particolarmente tentato, desolato o tormentato dal demonio, visto che la persona potrebbe essere ingannata dalla propria immaginazione.

Alcuni criteri che permetterebbero di scoprire una possibile possessione demoniaca dopo aver scartato l’ipotesi di una malattia, la cui cura spetterebbe alla scienza medica, sono parlare con molte parole in lingue sconosciute o capirle, svelare cose nascoste o distanti o avere una forza superiore a quella della propria condizione fisica, il tutto unito a un’avversione nei confronti di Dio, della Vergine, della croce e delle immagini sacre.

Bisogna infine avere chiaro che il demonio non può impadronirsi della libera volontà del posseduto fino al punto da farlo peccare.

Chi può essere esorcista?

Quando parliamo di “esorcista”, la Chiesa intende sempre il “sacerdote esorcista”. La licenza di esorcista, concessa dal vescovo diocesano, è sempre data a un sacerdote dotato di pietà, scienza, prudenza e integrità di vita, che dev’essere preparato specificamente per questo ufficio e lo potrà esercitare in modo stabile o per un caso isolato.

L’esorcista eserciterà questa missione delicata e caritatevole con umiltà e fiducia, sempre sotto la direzione del vescovo diocesano, e di fronte a un intervento diabolico dovrà avere massima circospezione e prudenza, in particolare al giorno d’oggi, in cui tutto ciò che è demoniaco provoca grande impatto e suscita attrazione, soprattutto nei mezzi di comunicazione sociale. Bisogna proteggere il fedele tormentato, la sua famiglia e le persone a lui vicine.



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In definitiva…

Dobbiamo ricordare che la possessione diabolica non è la forma più frequente di manifestazione e influsso satanico. Richiama la nostra attenzione per via di quanto ne sappiamo attraverso film, letteratura ecc. sul tema. Ci sono altre forme di influenza satanica delle quali non ci curiamo molto, come la menzogna, l’ingiustizia, la violenza, la libertà male intesa, il sostituire la legge di Dio come criterio di moralità e molto altro, che purtroppo fanno parte della nostra quotidianità.

Di fronte a un caso di possessione la fede e la preghiera sono fondamentali, e ricordiamo che con Cristo, per Cristo e in Cristo possiamo vincere il demonio e i suoi seguaci.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]