La crociata di Marco Baruffaldi, 22enne emiliano, su Facebook: “Non arrendetevi, denunciate i bulli!”. E il video diventa virale
Ci è passato anche lui, ma non aveva avuto il coraggio di parlare. «Ora basta al bullismo. Mando in rete questo messaggio perché vorrei raggiungere più persone possibili, tutti possono imparare a reagire e a difendersi contro il bullismo». Lo ha spiegato in un video pubblicato su Facebook Marco Baruffaldi, 22enne di Castelfranco Emilia, nel Modenese, affetto da sindrome di Down.
«Fin da piccolo – spiega Marco nel video su Facebook – a scuola sono stato maltrattato brutalmente. Un ragazzino mi picchiava continuamente, mi minacciava. E ho subito di peggio da un insegnante di sostegno: mi prendeva a sberle, mi pestava i piedi, mi insultava. Mi seguiva con l’auto per minacciarmi, perché non voleva che lo dicessi ai miei genitori. E io non ho mai detto niente» (Avvenire, 15 marzo).
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“Non fare il loro gioco”
Il 22enne lancia un accorato appello a tutte le vittime. «Spero così di poter salvare qualcun altro, un bambino o un ragazzo vittima di bullismo e violenza. Mi rivolgo a loro: non arrendetevi mai, parlate con i vostri genitori e professori, non fate il loro gioco. Ancora oggi sono pentito di non avere parlato con i miei quando è successo a me: era quello che avrei voluto e dovuto fare, ma la paura mi aveva bloccato».
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“Docente” nelle scuole
Un’ultima battuta, Marco la riserva proprio ai bulli, «grandi e piccoli: è ora di finirla, adesso basta». «E’ diventata la mia missione – ha aggiunto ieri il ragazzo – sento che devo fare qualcosa». E video a parte, Marco per questa sua battaglia sta già facendo tanto altro.
Il tam tam sul web lo ha infatti catapultato all’attenzione di diverse scuole emiliane, che lo hanno contattato perché parlasse in classe di bullismo agli alunni. Pochi giorni fa per la prima volta è salito in cattedra in una scuola media del Bolognese e ha letteralmente stregato i ragazzi. Intanto la lista degli inviti continua ad allungarsi, anche fuori regione (Il Resto del Carlino, 15 marzo).
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Il rap anti-bulli
Il ragazzo era già diventato una star del web per aver cantato il suo manifesto rap “Siamo diversi tra noi”, un inno potentissimo contro il bullismo, che aveva raccolto migliaia di visualizzazioni, con tanto di cd prodotto e venduto nelle edicole locali per raccogliere fondi a favore della disabilità.