Il dossier di una piattaforma web spagnola. Ecco gli studi e le ricerche che attestano il rischio
C’è nesso perverso tra la pornografia e la violenza contro le donne. A dimostrarlo sono una serie di studi citati da una piattaforma spagnola chiamata Daleunavuelta, che ha reso disponibili documenti, informazioni che spiegano il “legame”.
Come contrastare gli abusi sessuali
La pornografia, è l’esito di questi studi, promuove l’aggressione della donna, promuove la dominanza dell’uomo sulla donna e, se viene consumata da persone che non sono consapevoli di questo rischio, può far credere che agire in quel modo sia una condizione normale. «Sarebbe dunque interessante – afferma lo psicoterapeuta spagnolo Carlos Chiclana Actis, intervistato da Tebaldo Vinciguerra – considerare che lottare contro la pornografia e tentare di sradicarla, potrebbe essere una modalità di contrastare gli abusi e la violenza contro le donne» (www.puridicuore.it).
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Dalle sculacciate al vomito
Un esempio di questo è l’articolo pubblicato sulla rivista Sage Journal della York University, nel 2010, dal titolo “Violenza contro le donne“, dove dopo aver analizzato 304 scene pornografiche, gli autori concludono che l’ 88,2% di queste scene contiene aggressioni fisiche (principalmente sculacciate, conati di vomito e schiaffi), e il 48,7% contiene aggressioni verbali.
«Questo studio – si legge – analizza il contenuto di video pornografici popolari, con l’obiettivo di aggiornare le rappresentazioni di aggressività, degrado e pratiche sessuali e di confrontare i risultati dello studio con precedenti studi di analisi del contenuto. Gli aggressori sono risultati, di solito, maschi, mentre i bersagli di aggressione erano per lo più femmine».
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Dall’uomo verso la donna
Inoltre, un articolo del Journal of Communication della Oxford University, del 2015, ha condotto una meta-analisi di 22 studi in 7 paesi diversi, dimostrando la correlazione tra atteggiamenti e comportamenti aggressivi all’interno della sfera sessuale e il consumo di pornografia. Questi risultati hanno mostrato come gli effetti sull’aggressività siano di solito principalmente dall’uomo verso la donna.
«Le associazioni – è riportato negli esiti della ricerca – erano più forti per le aggressioni verbali che fisiche, sebbene entrambe fossero significative. Lo schema generale dei risultati ha suggerito che il contenuto sessuale violento potrebbe essere un fattore esacerbante della violenza stessa».
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Potere e gerarchie sessuali
Nello stesso anno un articolo pubblicato su The Journal of Sex Research, autorevole rivisita di sessuologia a cura della Society for the Scientific Study of Sexuality conferma che il consumo di materiale pornografico porta ad una maggiore permissività sessuale tra gli adolescenti, facilita l’aggressione sessuale, compreso il comportamento illegale, l’amoralismo e la vittimizzazione.
Allo stesso modo, questo stesso articolo difende la visione così parziale con cui il materiale pornografico mostra le relazioni sessuali, basandole sul potere e creando una gerarchia di ruoli sessuali, dove le donne devono sottomettersi all’uomo per raggiungere, a qualsiasi prezzo, la soddisfazione sessuale di quest’ultimo.
«L’obiettivo di questa revisione – recita la ricerca – era di sistematizzare la ricerca empirica che è stata pubblicata in riviste in lingua inglese peer-reviewed tra il 1995 e il 2015 sulla prevalenza, i predittori e le implicazioni dell’uso della pornografia da parte degli adolescenti. Questa ricerca ha dimostrato che gli adolescenti usano la pornografia, ma i tassi di prevalenza variano notevolmente».
Adolescenti sessualmente aggressivi
Gli adolescenti che usavano la pornografia più frequentemente erano maschi, in una fase puberale più avanzata, alla ricerca di sensazioni forti, e avevano relazioni familiari deboli o problematiche.
«L’uso della pornografia – si legge – era associato ad atteggiamenti sessuali più permissivi e tendeva ad essere associato a credenze sessuali stereotipate più forti di genere. Sembrava anche essere correlato ad una maggiore aggressività sessuale, sia in termini di perpetrazione che di vittimizzazione. I risultati di questa revisione devono essere visti sullo sfondo di varie carenze metodologiche e teoriche, così come diversi pregiudizi in letteratura, che attualmente preclude conclusioni causali internamente valide sugli effetti della pornografia sugli adolescenti».
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