Troppo lunga e faticosa? Provate a seguire questo “bollettino” di Don Federico Tartaglia!
Volete imparare a leggere la Bibbia senza annoiarvi? Seguite questi 14 consigli di don Federico Tartaglia in “E’ ora di leggere la Bibbia” (Ancora editrice).
«Le statistiche ci dicono che la maggior parte degli italiani possiede una Bibbia – spiega Don Federico – Ma la mia esperienza di sacerdote mi fa dire che il 95% dei cattolici non la legge! La maggior parte non la trova né utile né interessante, per molti è noiosa e complicata, mentre per alcuni è una sorta di riparo dove trovare di tanto in tanto parole di conforto».
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“Quasi un optional!”
Osserva Don Federico: «Pensateci bene: delle persone che conoscete quasi nessuno legge la Bibbia, forse qualche catechista o qualche fervente cristiano, anche se in realtà nel mondo cattolico vanno di moda così tanti libri di devozione che la Bibbia è quasi un optional».
E non se la passano bene, ammonisce il sacerdote, «nemmeno preti, frati e suore, che leggono la Bibbia “a pezzettoni”, seguendo la liturgia, e nella maggior parte dei casi non provano quasi mai a leggere per intero i libri dell’Antico Testamento».
Una traversata di 73 libri
Allora ecco che Don Federico offre dei consigli a coloro che «non ce l’hanno fatta ad aprire la Bibbia o a continuare la lettura volonterosamente iniziata, per invogliarli a intraprendere questo folle viaggio! Sì, perché di questo si tratta: compiere la traversata di 73 libri, scritti lungo un arco temporale che sfiora i duemila anni!».
E in questo “folle viaggio” è partito da una sfida: realizzare un video di introduzione per ognuno dei 73 libri della Bibbia, che oggi sono visibili sul suo canale Youtube.
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Il “bollettino dei naviganti”
Il «folle viaggio» ha molte insidie e, per prima cosa, serve un «bollettino dei naviganti», per non insabbiarsi «in certe secche o incagliarsi su certi scogli». Sono quattordici i consigli che offre Don Federico.
1. La Bibbia non va letta, ma ascoltata. C’è bisogno per prima cosa di fidarsi del testo, di coloro che l’hanno scritto e dello Spirito che l’avvolge. Non si tratta di un libro antico, ma di un testo vivo che parla.
2. Non va letta per cercare un messaggio morale. Non si tratta di un libro che vuole offrirci regole morali, bastano i Dieci comandamenti per questo. Al centro di questo libro c’è l’uomo alla ricerca di Dio. Ogni pagina cerca di capire e di svelare il mistero dell’uomo alle prese con il mistero di Dio. E le sue conseguenze.
3. Va letta per capire se davvero Gesù è il Signore. Per noi cristiani è questa la prospettiva principale che ci spinge a ricercare come tutte le parole di questo testo trovino compimento e significato nella persona di Gesù.
4. Va compresa come un libro umano. È un libro scritto da uomini, che parla di uomini e delle loro vicende, cercando di capire l’umanità alla luce della fede in Dio. Ed è un’umanità sorprendente, quella di Gesù, il suo momento culminante.
5. Va giustificata per i suoi limiti. Non è un libro perfetto. Vi si trovano non solo peccati e nefandezze, ma anche errori, incongruenze e soprattutto visioni limitate dell’uomo e di Dio. È un libro in costante evoluzione, che svela progressivamente il volto di Dio, con grandi balzi in avanti e qualche arretramento.
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6. Va letta ogni giorno. Bisogna entrare in un regime di ascolto quotidiano, nel quale la costanza ceda poi il passo alla curiosità e alla passione.
7. Va letta in piccole porzioni, per facilitare l’assimilazione di quanto letto. E non c’è necessità di capire ogni singola parola del testo, ma di cogliere quell’aspetto che più attrae la nostra attenzione e che può essere utile al nostro percorso.
8. Va letta senza timori. Non c’è ragione di aver paura di sbagliare nell’interpretazione, bisogna semplicemente avere un ascolto attento e sincero. Lo Spirito è nel testo, ma anche nel nostro cuore.
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9. Va letta insieme ad alcuni strumenti. È importante avere una buona edizione della Bibbia che ci accompagni nella lettura con i suoi commenti e le note al testo. Del resto sia in rete che in libreria è possibile oggi trovare una gran quantità di commentari biblici.
10. Va letta anche insieme. La lettura personale è importante tanto quanto quella comunitaria. Il confronto e la condivisione con chi legge abitualmente la Bibbia ci aiuta e ci sostiene nel viaggio, e la sapienza di chi è più avanti non deve scoraggiarci ma solo ispirarci.
11. Va letta e anche scritta. L’uso di un quaderno nel quale riportare le frasi che ci colpiscono e le riflessioni che scaturiscono dalla lettura è molto utile, soprattutto all’inizio.
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12. Va pregata. Prima, durante e dopo la lettura, la preghiera è il segno e lo strumento di chi vuole ascoltare Dio. Iniziare a usare la preghiera dei Salmi, all’inizio anche solo di quelli che più ci piacciono, è molto importante.
13. Va richiamata nel silenzio. Accade che nel silenzio della mente la frase che ci ha colpito si riaffacci nel corso delle nostre giornate, provocando conforto e sorpresa.
14. Va goduta nelle scoperte. Quando si inizia a scoprire cose sorprendenti e significati che ci meravigliano, si è pronti per capire che i semi che Dio ha seminato nell’autunno di una lettura faticosa cominciano a portare i frutti di una primavera rigogliosa.
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