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Soffrite di dermatite atopica? In attesa del dermatologo alcuni preziosi consigli

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Flowerista - pubblicato il 31/01/18
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Una breve lista di Sì e di NO per trattare adeguatamente questo fastidioso disturbo ed evitarne l’aggravamentoLa dermatite atopica è quella fastidiosa alterazione della pelle che può presentarsi sotto forma di screpolaturasecchezza e arrossamento, dall’infanzia fino all’età adulta, con fasi alterne di miglioramenti e peggioramenti, fino ad arrivare a situazioni croniche di ispessimento cutaneo, fissurazioni e sanguinamento.

Le cause scatenanti possono essere molteplici, a volte è il risultato dell’esposizione a particolari allergeni, ma può anche essere causata da un periodo di forte stress.

Spesso chi si trova di fronte alla dermatite atopica, non sa come trattarla; oltre ad avere un consulto da un dermatologo, ci sono alcuni accorgimenti da prendere fin dai primi segnali

Di seguito una carrellata di SI e NO per il trattamento di questa fastidiosa problematica



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SI
– Applicare una crema emolliente 1-2 volte al giorno
– Prediligi tessuti di cotone, che minimizzano il rischio di irritazioni
– Doccia breve e con temperatura non superiore ai 34 gradi
– Olio di borragine: arricchisci la tua crema con una capsula di olio di borragine che aumenta l’elasticità cutanea ed è emolliente e decongestionante e assumine una al giorno per aiutarti a preoteggerti dall’interno
– Cardiospermum halicacabum: in farmacia si può trovare la pomata a base di questa pianta che è un cortisone naturale da spalmare in fase acuta per sfiammare
– Olio di Jojoba e burro di karitè: preferire creme e oli contenenti questi ingredienti che risultano essere estremamente tollerati dalle pelli a tendenza atopica



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NO
– Moquette da evitare e cuscini e piumini sono da preferire in fibra antiacaro
– Le fibre sintetiche per i capi a diretto contatto con la pelle sono da evitare per le possibili reazioni allergiche che possono scatenare
– Evitare detergenti che contengono tensioattivi non naturali, perchè la grande capacità schiumogena e la notevole resistenza, li porta a rimanere a lungo sulla cute, disidratandola
– Evitare di coprire troppo i bambini per limitare sudorazione e prurito
– No alle sostanze chimiche e alle profumazioni a diretto contatto con la pelle
– Evitare gli oli vegetali di germe di grano e di mandorla nel caso di ipersensibilità respiratoria alle Graminacee
– Cibi che contengono istamina o che ne favoriscono la liberazione da parte delle cellule, una sostanza prodotta dall’organismo durante l’infiammazione che da il fastidioso prurito: pomodori crudi, spinaci, fragole, banana, ananas, kiwi, anacardi, nocciole e frutta secca, cioccolato, formaggi fermentati come il gorgonzola, il pesce azzurro (aringhe, sardine, acciughe), salmone e tonno in scatole, insaccati, albume d’uovo, frutti di mare, estratto di carne.

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