Il medico brasiliano Fernando Guedes de Cunha è già noto come “dottor danzante” per via dell’insolito metodo “antidolorifico” che propone nel suo reparto. L’atmosfera non è male!Ricordate il tormentone dell’estate scorsa? Sì proprio quello. Despacito. A giugno sui social, oltre a probabili altre parodie, impazzava una versione della canzone davvero simpatica e tenera.
Il titolo era diventato Despancito perchè accompagnava l’attesa impaziente degli ultimi giorni di gravidanza di una bella mamma italiana e di suo marito. Insomma il figlioletto di questa coppia milanese non aveva nessuna fretta di uscire. E loro, subissati di consigli più o meno saggi, se l’erano cavata cantando e ballandoci sopra.
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Ora, venendo a sapere della pratica di un ginecologo brasiliano che invita le sue partorienti a ballare proprio durante il travaglio, vien fatto di pensare che sia davvero una bella idea e non un semplice gioco. Certo si diverte pure lui, credo. Ma non è male pensare che alle volte la medicina “demedicalizza” certi processi, soprattutto quelli come il parto che hanno bisogno di accompagnamento e di rimozione di ostacoli e non così spesso di interventi invasivi. (Dio benedica però tutto ciò che ha salvato mamme e bimbi!)
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Che quei movimenti di bacino, i passi ondeggianti, gli accosciamenti che probabilmente aiutano il bacino ad adattarsi e il bambino a scendere, e forse anche il rilascio di endorfine come si può intuire dai larghi sorrisi della donne (sarei curiosa di vederle durante le contrazioni quelle toste:-) servano davvero a lenire i dolori e a vivere meglio l’avventura a tratti scioccante della nascita di un bambino?
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Forse. E se i balli in sala parto (o più probabilmente in quella dedicata al travaglio) servissero anche soltanto ad avvicinarsi con maggiore serenità alla fase espulsiva, a prenderla con un po’più di ingenua baldanza, ben vengano! Che ne dite?
Non lo so. Intanto balliamoci sopra…