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7 cose curiose legate alla storia della Chiesa medievale

EARLY MIDDLE AGES TAPESTRY

Wolfgang Sauber | CC

Gelsomino Del Guercio - Aleteia Italia - pubblicato il 20/10/17

Dai templari alla guerra contro l'Inghilterra, dalle scomuniche alla fuga dei papi. Fatti inediti in secoli molto complicati per le istituzioni ecclesiastiche

Cinque episodi curiosi che hanno caratterizzato la storia della Chiesa nel Medioevo. Fatti poco conosciuti, che hanno segnato le istituzioni ecclesiastiche raccontati da Emanuele Curzel in “Nell’anno del Signore” (Ancora editrice).

1) L’IMPERATORE SCARTA TRE ASPIRANTI PAPI

1046 Enrico III, imperatore di Germania, in viaggio verso Roma per ricevere l’incoronazione, giudica e depone i tre papi allora contendenti: Benedetto IX, Silvestro III e Gregorio VI (quest’ultimo personalmente degno, ma accusabile di simonia).

L’ingerenza dell’imperatore nell’elezione pontificia era una consuetudine nel Medioevo (Privilegium Othonis), specie per quegli imperatori germanici appartenenti alla dinastia di Sassonia e dei Salii.

Su sua proposta viene eletto papa al loro posto Suidger, vescovo di Bamberga (Clemente II, 1046-1047).

Ma, dopo meno di un anno, il 9 ottobre 1947, dopo aver accompagnato Enrico III in Italia meridionale, Clemente II muore di malaria.




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2) LA NASCITA DEI “TEMPLARI” NELLA TERRA DI CRISTO

1119 Ugo di Payens e altri otto compagni fondano a Gerusalemme una comunità religiosa per prestare aiuto ai pellegrini lungo il percorso tra Giaffa e Gerusalemme: prendono il nome di Templari in quanto alloggiati nel palazzo reale di Baldovino (detto «Tempio di Salomone»). La predicazione di Bernardo di Chiaravalle procura loro un gran numero di aderenti e sostenitori.

3) L’OMICIDIO DI TOMMASO BECKET E IL MEA CULPA DI ENRICO II

1170 (29 dicembre) Il re d’Inghilterra Enrico II fa uccidere l’arcivescovo di Canterbury Tommaso Becket, che lottava per la libertà della Chiesa inglese dalle ingerenze regie; fuggito in Francia nel 1164, era tornato in Inghilterra solo qualche giorno prima (il re gli aveva promesso la riconciliazione).

In seguito all’assassinio, papa Alessandro III colpisce l’Inghilterra con l’interdetto (divieto di celebrazione dei sacramenti). Enrico II fa penitenza (1172), si impegna a riconoscere la libertà della Chiesa inglese e a mettersi a disposizione del papa.




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4) LA CROCIATA DELLA FRANCIA CONTRO L’INGHILTERRA

1213 Federico II si impegna a difendere la libertà della Chiesa, a sostenere la lotta contro l’eresia e a riconoscere i diritti del papa in Italia meridionale (bolla d’oro di Eger).

Per contrastare le intromissioni del re Giovanni «Senzaterra» nella vita della Chiesa inglese, Innocenzo III trasforma la guerra che la Francia sta conducendo contro l’Inghilterra in una crociata. L’Inghilterra si arrende e re Giovanni si riconosce vassallo del papa.


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5) IL “BOOM” DI FRANCESCO D’ASSISI

1223 La Regula bullata (scritta con la collaborazione del cardinale Ugolino di Ostia) fissa la struttura dell’ordine dei frati minori e favorisce così l’evoluzione istituzionale del movimento fondato da Francesco d’Assisi (1182-1226).

Francesco vive una forte esperienza della maestà di Dio e della sua presenza nei poveri; si pone alla sequela di Cristo nell’eremitismo, nella predicazione, nella fraternità e nella carità. Il movimento carismatico da lui fondato si espande rapidamente; ottiene una prima autorizzazione da parte di Innocenzo III nel 1209 o 1210. Francesco accompagna la quinta crociata nel 1219, per annunciare pacificamente il vangelo.


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6) LE SCOMUNICHE “MULTIPLE” DI GIOVANNI XXII

1316 (7 agosto) Dopo due anni di contrasti, causati anche dai parenti di Clemente V presenti nel collegio cardinalizio, a Lione viene eletto papa il settantaduenne cardinale Giacomo da Cahors (Giovanni XXII, 1316-1334), che si stabilisce ad Avignone.

Il suo governo si contraddistingue per un marcato appoggio alla politica francese, a danno dell’Impero e del re di Sicilia Federico d’Aragona; Giovanni XXII usa dichiarare eretici e scomunicare i suoi avversari, anche politici, e scagliare l’interdetto su città e regioni che considera ostili. Sotto il suo pontificato la Curia di Avignone viene resa molto efficiente e ricca.


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7) IL CONCILIO SILURA PAPA E LAICI

1414 (5 novembre) Su proposta di Sigismondo, imperatore del Sacro Romano Impero, un concilio si apre a Costanza (XVI concilio ecumenico) per trovare una soluzione allo scisma d’Occidente. Formalmente viene convocato da Giovanni XXIII, il quale in quel momento gode dell’obbedienza più ampia.

Il 20 marzo del 1415 Giovanni XXIII, resosi conto che il concilio non intende confermarlo papa ma attende le sue dimissioni, fugge, pensando di far così fallire la riunione. Il concilio prosegue però autonomamente le sue sedute, sostenuto da Sigismondo.

Il 6 aprile con il decreto Haec sacrosancta synodus si definisce la superiorità del concilio sul papa e il 29 il concilio depone Giovanni XXIII.

Il 15 giugno un importante provvedimento: il concilio proibisce ai laici la comunione eucaristica sotto le due specie (non solo con il pane ma anche con il vino), per riaffermare la netta distinzione tra clero e laici.

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