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Perché le donne giovani hanno bisogno di quelle più grandi come guide spirituali

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Nicole Poole - pubblicato il 23/05/17

Se cammini insieme a qualcuno che ha vissuto le tue stesse esperienze avrai una persona nella quale poter confidare

Quest’anno mi sono proposta di leggere 100 libri. Anche se la maggior parte delle persone può pensare che sia un obiettivo esigente, la verità è che lo desideravo molto. Nelle letture che ho effettuato finora mi sono trovata davanti a molti generi con opinioni e insegnamenti vari. Un libro che mi ha colpito particolarmente è stato Adorned, di Nancy Demoss Wolgemuth. Non era la prima volta che leggevo questa autrice. Il suo libro Singled Out for Him è infatti uno di quelli che raccomando maggiormente a qualsiasi donna cristiana negli Stati Uniti che sia single.

Adorned ha stabilito un altro obiettivo elevato per me. In copertina appare la frase “Vivere insieme la bellezza del Vangelo”, che è la premessa del libro. La Wolgemuth parla molto dell’epistola dell’apostolo Paolo a Tito, in cui Paolo raccomandava alle donne anziane di prendere sotto la propria protezione quelle più giovani per insegnare loro a vivere il Vangelo con pienezza. Questa responsabilità contribuisce alla crescita della fede cristiana e continua ad essere necessaria al giorno d’oggi.

In tutti gli ambiti della mia vita ho o ho avuto qualche mentore, uomo o donna. Che si trattasse di scegliere di diventare biologa marina o di rimettermi in forma, ho sempre fatto ricorso a persone esperte del settore perché mi aiutassero. Man mano che maturavo alcuni sogni sono cambiati, ho raggiunto certi obiettivi e molti mentori sono entrati e usciti dal mio cammino, ma forse l’ambito della mia vita in cui è stato più critico l’intervento di un mentore è stato il cammino spirituale. Dal momento in cui mi sono stati presentati Dio e la Chiesa ho avuto qualcuno accanto a me a guidarmi, mostrandomi chi è Dio e aiutandomi a conoscere il Suo progetto per la mia vita. Gli effetti di questo mi hanno cambiato la vita.




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Come donna single che lavorava per costruirsi una carriera, dei rapporti e una famiglia, in molte occasioni ho dubitato del fatto di essere sulla buona strada, obbedendo al disegno vitale di Cristo per me. Come principale responsabile della cura dei miei genitori, avevo difficoltà a saperli amare come meritano e a sostenerli a livello economico.

Avere qualcuno che si interessa all’ambito più importante della mia vita è un sentimento insostituibile, e spesso ha fatto sì che i momenti complicati della vita diventassero più facili da sopportare. Ci sono stati innumerevoli altri momenti in cui ho avuto bisogno di una donna matura a livello spirituale, che avesse sperimentato la vita e camminasse al mio fianco, aiutandomi ad essere responsabile e a trovare la risposta alle mie domande, antiche quanto la coscienza ma sempre importanti per la nostra crescita spirituale. Sto rappresentando Cristo in tutto ciò che faccio? Prego ogni giorno per me stessa e per gli altri? Le mie aspirazioni sono pure e sante?

Al giorno d’oggi non si sente molto parlare dell’importanza dell’orientamento spirituale. In generale, tutti i cristiani condividono le stesse convinzioni, ma spesso cerchiamo di applicare queste convinzioni per conto nostro. Disporre di un mentore spirituale rispettabile è particolarmente importante per chi è nuovo alla fede o forse non ha ricevuto una formazione di base solida. Anche se sono stata cristiana per tutta la vita e avevo conoscenze della Bibbia, non ho ricevuto un’educazione consistente fino a un anno fa, quando mi sono unita alla mia chiesa. Ho verificato subito in prima persona che altri aspetti come il carattere di Dio e la corretta interpretazione delle Scritture e come applicarle richiedono un certo lavoro. Camminare insieme a qualcuno che ha vissuto le tue stesse esperienze non solo sfida le tue debolezze, ma ti dà anche qualcuno in cui poter confidare. Ho avuto esperienze che mi hanno arricchita molto con i miei mentori spirituali, e alcuni di loro hanno ammesso qualcosa aver imparato anche grazie a me.




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Non c’è motivo di fare tutto da soli. Immaginate di andare a fare escursionismo in un luogo nuovo in cui non conoscete nessuno e non avete alcun riferimento. Camminate in tondo cercando di trovare il vostro posto sulla mappa finché non vi rendete conto di esservi irrimediabilmente persi e di non potervi rivolgere a nessuno perché avete affrontato questo viaggio da soli per dimostrare di poter fare tutto senza l’aiuto altrui. Camminare nella fede senza qualcuno che ci guidi è così. Potremmo evitarci molti grattacapi se chiedessimo a qualcuno di condividere con noi questo cammino che per noi è strano e imprevedibile. Le donne giovani e quelle anziane che camminano insieme danno come risultato una donna giovane più saggia e una donna anziana più forte, e questo rende il mondo un luogo più sano e santo.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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