I libri: chi li ama e chi li odia e chi… ni.
“Non so mai quale scegliere.”
“Ne ho cominciato uno ma non mi prende.”
Mia cugina ripete spesso questa frase, annoiata dalla lettura, e mio zio ha una battuta unica con cui le risponde puntualmente scatenando le nostre più fragorose risate. La riporto in romanesco:
“Vedrai che mo’ te pja, te pja, te pja… sonno”.
Traduzione:
“Vedrai che ora ti prende, ti prende, ti prende… sonno”.
Chi non ha mai usato la lettura serale per addormentarsi alzi la mano!
Quante volte leggere ci sembra un’impresa sfiancante e noiosa, una scala ripida da salire senza corrimano, mentre accendere la TV rappresenta un perfetto scivolo nella piscina del relax.
Che peccato!
Abbiamo bisogno solo di libri belli! Che ci entusiasmino! Che scatenino in noi l’ansia di pagine da gustare per sapere cosa succederà, come andrà a finire! Per poi raccontarlo agli amici, parlarne a tavola con il marito, al telefono con la collega, e invidiarla perché lei adesso leggerà quella meraviglia per la prima volta e potrà goderne, mentre tu hai già avuto quell’incontro, assaporato quell’amore!
Come quando a Roma passi davanti al Colosseo e vedi le espressioni stregate dei turisti che, usciti dalla metro, si imbattono per la prima volta nell’ “enorme tamburo con orbite senz’occhi” (cit. Ungaretti) ed è tutto un fioccare di “wow”! Ecco, c’è bisogno di libri wow!
Anche questa settimana, care lettrici di For Her, ve ne proponiamo 5. Li abbiamo selezionati per voi e siamo sicure che almeno uno farà al caso vostro, farà breccia nel vostro cuore! Fateci sapere, basta anche solo una faccina nei commenti, magari proprio quella con la bocca spalancata e gli occhi sgranati che dice: wow!
1) “Il centuplo quaggiù. Adozioni internazionali e tanta Provvidenza”. Di Laura Debolini e Filippo Fiani (Berica editrice, 2017)
Un libro emozionante fin dalle primissime pagine, scritto a quattro mani con un linguaggio vivace e colorito, da una coppia di sposi che raccontano con ironia e passione i percorsi adottivi che hanno affrontato per accogliere i figli Maria Pilar e Samuel. Non si tratta di un resoconto dettagliato che snocciola ogni step burocratico dell’adozione, ma molto di più: una testimonianza di costante affidamento alla Provvidenza. Scrivono nell’introduzione Marco Griffini e Irene Bertuzzi, fondatori di Ai.Bi.:
“(…) è un vero atto di fede. Qui riviviamo in tutta la sua intensità quel “credo” recitato forse inconsapevolmente da tanti genitori adottivi: «Anche se non ti ho partorito, anche se non sei frutto della mia carne, del mio sangue, io credo che tu sia mio figlio!»”.
2) ”Uccidere il cancro” di Patrizia Paterlini-Bréchot (Mondadori, 2017)
«La scoperta che racconto in questo libro acuisce la mia impazienza di uccidere il cancro. Lo devo a tutti i malati di cui ho incontrato lo sguardo, e ancor più a coloro che hanno dato, a me che sono medico, straordinarie lezioni di coraggio e di saggezza» scrive l’autrice, l’oncologa italiana Patrizia Paterlini-Bréchot, docente presso l’Università Paris-Descartes, che ha dedicato la propria vita allo studio di metodi sperimentali per la diagnosi precoce e la prevenzione del tumore.
Il libro è un’autobiografica scientifica e personale, piena di amore per la ricerca e di empatia con il dolore. Tutti noi siamo entrati in contatto, più o meno direttamente, con questa malattia e sappiamo che spesso il male viene scoperto troppo tardi, in uno stadio avanzato. L’innovativa e geniale scoperta della scienziata risiede nel test ISET da lei brevettato, in grado di diagnosticare il tumore invasivo con diversi anni di anticipo rispetto al manifestarsi della malattia.
3) “Io e lei. Confessioni della sclerosi multipla” di Fiamma Satta (Mondadori, 2017)
L’autrice, scrittrice e giornalista, voce storica di Radio2, racconta nel nuovo libro la sclerosi multipla, la malattia neurodegenerativa che l’ha colpita 25 anni fa. Fiamma Satta esalta ed elogia la capacità dell’essere umano di resistere ed adattarsi alle condizioni più devastanti. Nel romanzo la malattia (che è un personaggio) è turbata e irritata da questa resistenza, che rende inutili i suoi continui tentativi di soggiogare completamente la donna. Il libro narra il loro rapporto di amore e odio fra l’autrice e la sclerosi, amiche nemiche che vivono un rapporto simbiotico e opposto. La malattia è la voce narrante, tagliente, politicamente scorretta e ironica.
«Parla in prima persona e attacca tutto e tutti: parte dalla donna (“piccola decerebrata”) dentro la quale si è annidata, passa ai suoi lettori (“uditorio miserrimo”) e non risparmia nemmeno la rubrica che Fiamma firma per la Gazzetta dello sport (che la malattia squalifica come “un desolante diario pubblico di disavventure”). Ma l’autrice non si identifica con la sclerosi: è anche altro, è soprattutto altro. E tira fuori un romanzo universale, che dà coraggio a chi soffre di qualsiasi malattia, che può essere un’occasione di crescita interiore per chiunque» (Repubblica).
4) “Carciofi alla giudia” di Elisabetta Fiorito (Mondadori 2017)
La giornalista parlamentare di Radio24-Il Sole 24ore e drammaturga Elisabetta Fiorito coinvolge i lettori con uno libro brillante e leggero, che racconta i legami familiari:
«Da anglista – sottolinea Elisabetta Fiorito – volevo scrivere un libro ironico, con una forte trama, che però raccontasse anche esperienze drammatiche. Il libro non ha lo stile tipico della narrazione italiana» (Il sole 24ore).
La protagonista della storia è Rosamaria una donna illuminista e indipendente che ha inseguito le sue passioni fino a diventare regista teatrale. Quando però si innamora di David, di famiglia ebraica tripolina osservante, da cui ora, a quarantadue anni, aspetta il piccolo Arturo i suoi equilibri vengono un po’ scombussolati. Si ritrova a vivere tra due fuochi: gli Shabbat e i pasti rigorosamente kasher con la famiglia del compagno e i pranzi domenicali molto romaneschi e ruspanti, tendenzialmente impuri, preparati invece da sua madre, che, abituata all’autonomia e libertà della figlia, sopporta a fatica di vederla così arrendevole nei confronti di David. Un romanzo allegro e chiassoso, con una protagonista femminile che volteggia con grazia tra gli impegni della vita provando con tutta se stessa a rendere felice che ama.
5) “Quello che sei per me. Parole sull’intimità” di Luigi Maria Epicoco (San Paolo edizioni 2017)
Il nuovo libro di don Luigi Maria Epicoco, dopo il bellissimo “Solo i malati guariscono”, ci invita a fermarci, a non lasciarci risucchiare dagli impegni delle giornate frenetiche che viviamo senza fissare gli occhi su Gesù. Dobbiamo trovare un tempo per pregare, per riservare a Dio alcuni momenti, anche brevi, di intimità. Leggere la Parola, recitare una preghiera significa rimettere Lui al centro, per recuperare una relazione con Chi ci ha creato e ci ama e anche con noi stessi. L’autore propone “cinque soste” per prendersi una pausa e riscoprirsi bisognosi dello sguardo di Dio.
«Tutto deve iniziare sempre con l’umiltà di chiedere. La constatazione di essere dei mendicanti ci prepara alla preghiera vera». #quellocheseiperme (dalla pagina Facebook dell’autore)