Da questo antico mito polinesiano possiamo trarre un insegnamento cattolico
– SPOILER ALERT –
Mio marito è stato via per sei giorni, cosa dovrebbe quindi fare una madre di quattro bambini piccoli? Guardare un film (o più di uno, se necessario).
Anche se avevo sentito parlare bene di “Oceania”, non sapevo bene cosa aspettarmi. Ma sono rimasta molto sorpresa. Quale futura sovrana dell’isola, Moana sa bene quale sia la sua missione. Il suo compito è quello di salvare la sua civiltà riportando alla dea della vita il “cuore” che le è stato rubato.
I miei figli sono rimasti affascinati dalla colonna sonora del film. E quelle melodie mi hanno riportato alla mente le lezioni senza tempo di questa antica storia confezionata in modo accattivante (sì, l’animazione è incredibile, soltanto i capelli lasciano a bocca aperta per un’ora e mezza).
Sebbene sia basato su antichi miti della Polinesia, Oceania non si allontana dalle verità senza tempo sul cuore umano proprie della sapienza cattolica.
Saggezza è azione
Moana è combattuta tra l’obbedire a suo padre, l’attuale capo dell’isola, e ciò che lei sente sia la sua chiamata. Steven Greydanus sostiene che il filone de “i più giovani ne sanno di più” abbia stancato. Sebbene io sia tendenzialmente d’accordo con lui, è pur vero che ci siano dei momenti in cui i più piccoli potrebbero proprio saperne di più. Viviamo in uno di quei periodi in cui non è raro trovare figli e nipoti che evangelizzano genitori e nonni. Così come non è raro trovare qualcuno che sente di avere una vocazione alla vita religiosa o al sacerdozio, per poi avere un genitore che smorza i propri desideri con ogni mezzo a disposizione.
Moana sa di avere una chiamata profonda, quindi rigetta le trappole della paura e dell’orgoglio che hanno reso schiavo suo padre (e la stessa isola). In modo molto simile ai tanti giovani che hanno risposto alla chiamata al sacerdozio o alla vita religiosa (o anche semplicemente ad una vita di fede autentica).
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L’insensibilità ci rende terrificanti
Dopo aver superato ogni sfida di Maui – il semidio narcisista che l’ha intrappolata in una grotta col Tamatoa, un granchio mostruoso che ha mangiato sua nonna – Moana ha un ultimo demone da superare, Te Kā.
Te Kā è una figura terrificante, ma quella figura terrificante si rivela essere la dea Ta Fiti “senza cuore”. Senza amore (caritas) possiamo diventare terrificanti o, perlomeno, alquanto sgradevoli. Temo che alla mia famiglia, in alcuni momenti, io possa assomigliare molto più a Te Kā che a Ta Fiti. Ma questo avviene proprio in quei momenti in cui non ho amore, e non nei momenti in cui sono paziente, gentile, compassionevole e altruista.
Spesso siamo il nemico di noi stessi
Te Kā, la grande minaccia, ha fatto tutto ciò che poteva per fermare Moana. Come accade spesso nella vita, era Moana stessa la persona che l’avrebbe potuta aiutare. Persino quando vogliamo offrire a qualcuno la cosa migliore al mondo (come la nostra fede), questa persona potrebbe resistere con tutto ciò che ha. La parte più difficile nell’aiutare Te Kā, era di andare oltre Te Kā stessa. Chiunque abbia lottato per cambiare o aiutare una persona amata lo sa molto bene. Possiamo davvero essere il nostro peggior nemico.
Nelle civiltà sane le donne sono fondamentali
Cosa succede quando le donne rifiutano la loro capacità di portare vita, nelle sue molteplici forme? Come mostratto in questo mito polinesiano, in una società sana le donne hanno un ruolo importante. Non è un concetto nuovo. Sebbene Oceania possa sembrare l’ennesimo messaggio ambientalista, il film esprime bene l’antica saggezza che vede nelle donne la base della fioritura di una civiltà. E non solo perché noi donne ricicliamo cartoni e bottiglie di vetro. Il nostro vero potere è nei doni unici del nostro cuore. Se non c’è cuore, non può esserci vita.
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Il cuore, più dell’intelletto
Spesso i cattolici hanno discussioni sul fronte intellettuale, soprattutto in merito all’evangelizzazione. Ma ancora più spesso le vere divisioni provengono da questioni del cuore, come ad esempio per delle ferite causate da un’altra persona, o per un attaccamento emotivo a cose sbagliate. Per quanto possiamo usare la ragione, le nostre migliori argomentazioni potrebbero rivelarsi inutili semplicemente perché non arrivano al cuore della questione.
Alla fine del film, quando si scopre che Te Kā è davvero la dea della vita, Moana non vince Ta Fiti con la ragione, ma semplicemente ricorda alla dea “senza cuore” che la rabbia e la distruzione non sono chi lei è realmente. “Ma chi sei tu lo sai”, dice (o meglio, canta).
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Sì, se solo fosse così facile… ma spesso la facciamo più complicata di quanto dovremmo. In questo mondo poche cose sono costanti, e il cuore dell’uomo è una di quelle. Nonostante il passare dei secoli, è cambiato molto poco. Oceania ci ricorda che dovremmo imparare a parlare la sua lingua.
[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]