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10 consigli per affrontare una gravidanza inattesa

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Catholic Link - pubblicato il 09/12/16
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Consideriamo due situazioni: la prima è quella della gravidanza fuori dal matrimonio, la seconda è quella di una coppia sposata che si aspettava tutto, tranne che avere un altro figlio. In entrambe le situazioni ci si trova di fronte ad una gravidanza inattesa, e c’è in gioco la vita di un essere innocente; ma le circostanze dei due casi sono radicalmente diversi.

Volgiamo lo sguardo a Maria Santissima – perfetto esempio di obbedienza e impegno – e ricordiamoci che, quando era ancora single, Dio Padre la scelse per farla diventare madre di Suo Figlio, l’uomo che avrebbe portato la salvezza al mondo intero. Sebbene la sua gravidanza non si possa paragonare alle altre, vorrei soffermarmi sull’atteggiamento di Maria, sul suo “sì” travolgente, quel “sì” che tutte le donne dovrebbero serbare per i propri figli.

Con questo articolo vorrei mostrare alcuni passi da seguire, alcuni consigli su cosa fare se doveste trovarvi di fronte ad una gravidanza inaspettata (o se vi si trovi qualcuno che voi conoscete):

1. Pensa al bambino

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So che la prima reazione potrebbe essere quella di avere un attacco di panico, e con esso ci vengono in mente i peggiori pensieri. «Mi cacceranno di casa», «i miei genitori non reggeranno il colpo», «dove troverò i soldi?», «dovrò abbandonare i miei studi e il mio lavoro». Una volta superato lo shock bisogna trovare la calma e pensare che adesso siamo responsabili della vita di un essere umano e dunque, se abbiamo preso la decisione di avere rapporti sessuali, dobbiamo assumercene le conseguenze. Per quanto possa sembrare duro, in momenti come questi bisogno essere concreti.

2. Comunica la notizia al tuo partner o ad un’amica intima

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È fondamentale non mantenere un silenzio assoluto. Parlane con il tuo partner, con un’amica a te vicina o con un membro della tua famiglia. Non prendere decisioni affrettate e non fare ipotesi su quello che potrà succedere. Se il tuo partner non dovesse offrirti il supporto necessario, cerca una persona di fiducia che possa consigliarti. Molto spesso le situazioni difficili ci spingono a prendere scelte sbagliate o a ricorrere a “soluzioni semplici” come l’aborto. Parlare con un’altra persona ti aiuterà ad attenuare un po’ l’incertezza e la paura.


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3. Non prestare attenzione ai commenti negativi

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Se sei single o se hai subito uno stupro e dovessi decidere comunque di rispettare la vita del bambino – oppure se sei sposata ma hai già altri bambini e la gravidanza dovesse aver sorpreso tutti – fa un respiro profondo e ignora i commenti delle persone. Preparati ad ascoltare i tipici “ti sei rovinata la vita”, “avevi tanti sogni, adesso non potrai fare più nulla”, “la tua vita si appiattirà”. Devi tenere a mente che l’unica a lottare per fare andare avanti quel bambino sei tu (insieme all’eventuale partner). Nessuna di quelle persone che ti criticano dovranno gestire il bambino. Quindi fatti coraggio per questa nuova vita che sta per arrivare.

4. L’adozione potrebbe essere un’opzione

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La maggior parte delle donne ha paura di ciò che dirà la gente, dello scandalo che potrebbe succedere, della mancanza di risorse economiche adeguate e di essere etichettati come pazzi. Nessuna donna odia il proprio bambino quando scopre che il test è positivo, ma la confusione e la paura giocano un bello scherzo. Se dunque avete già considerato tutte le opzioni e vi siete resi conto di non poter in alcun modo farvi carico del bambino, è giunto il momento di pensare all’adozione, di essere razionali e anteporre ad ogni cosa il diritto alla vita di questa creatura. A volte ci sono amici o parenti stretti disposti a farsi carico del bambino o associazioni che si occupano di accogliere bambini in questa situazione per trovare loro una casa.


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5. Contatta un’organizzazione a difesa della vita

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Potranno fornire aiuto psicologico, indicarti il percorso da seguire in base all’opzione che intendi prendere: tenere il bambino o darlo in adozione. Inoltre, la maggior parte di queste organizzazioni fornisce aiuto in base al profilo specifico: ad esempio se hai bisogno di un dottore, se non hai denaro per i controlli prenatali, se ti hanno cacciata di casa o se non dovessi avere degli oggetti in particolare (pannolini, vestiti, coperte etc).

6. Unisciti ad un gruppo di madri

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Sebbene nella fase della gravidanza sia fondamentale il supporto del partner, degli amici e della famiglia, bisogna cercare assolutamente anche altre donne che sono nella stessa situazione. Esistono della app per cellulare che, oltre ad aiutarti a seguire la crescita del bambino, possono metterti in contatto con dei gruppi di madri in base alla tua situazione (nuove mamme, mamme single, con una gravidanza ad alto rischio, in base al paese, all’età, etc.). Ti aiuterà a sentirti più tranquilla, a dissolvere i tuoi dubbi e a condividere le esperienze che vivi durante la gravidanza.

7. Dai alle tue attività e abitudini le giuste priorità

Sebbene l’idea di diventare madre non fosse tra i tuoi piani, devi iniziare a dare la priorità il benessere tuo e del tuo bambino. Cerca dunque di evitare ambienti pesanti, conflitti, persone negative o aggressive, lavori troppo faticosi e luoghi in cui la tua vita o quella del tuo bambino potrebbero correre dei rischi. È difficile fare propria l’idea della maternità da un giorno all’altro, ma se hai preso la decisione più coraggiosa, devi anche pensare alla tua salute e iniziare a cambiare le tue abitudini alimentari, mettere da parte sigarette, alcolici e tutto ciò che possa pregiudicare il benessere tuo e del tuo bambino.

8. Ricorri ad un buon psicologo

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Questa scelta è opzionale. Alcune donne possono fare affidamento sul sostegno di tutte le persone attorno a loro, ma in altre situazioni potrebbero insorgere degli ostacoli. Ecco perché suggerisco alle donne in gravidanza di ricorrere ad uno psicologo (possibilmente un professionista che condivida i tuoi ideali cristiani) che le possa aiutare ad alleggerire in qualche modo il peso emotivo che stanno portando. La gravidanza è inoltre una fase contraddistinta da cambiamenti ormonali che, aggiunti a tutto il resto – ad esempio ristrettezze economiche, perdita del lavoro o solitudine – possono portare ad una forma depressiva. Questo non fa bene né alla madre né al bambino; cercare dunque il punto di vista di una persona che non ti giudichi potrebbe farti vedere le cose da un’altra prospettiva.

9. Pensa positivo

positivo

Sebbene all’orizzonte vi siano tantissime incertezze, non smettere di pensare a quanto possa meraviglioso essere una madre, al miracolo che sta accadendo nel tuo ventre, a quanto tu sia fortunata ad essere stata scelta come madre. È importantissimo, per il bambino in arrivo. Ti amerà incondizionatamente, ti riempirà i giorni di allegria, ti regalerà continuamente dei sorrisi, ti farà compiere cose che non avresti mai ritenuto possibili, ti farà diventare un essere umano migliore, ti racconterà le migliori storie, ti bacerà e abbraccerà a prescindere dal luogo e dall’ora in cui vi troviate. Questi nove mesi di gravidanza diventeranno l’attesa migliore nel momento in cui vedrai per la prima volta i suoi occhi, il suo volto, in cui toccherai le sue manine o quando ti dirà “mamma” per la prima volta.


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10. Ricorda che un aborto non si dimentica mai

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Quando prendiamo decisioni durante dei momenti di crisi, non consideriamo quasi mai le conseguenze che verranno. La donna che abortisce non pensa a come si sentirà qualche anno dopo, o a volte qualche mese dopo. Non immagina che dopo essersi “sbarazzata del problema” arriverà il dolore, il vuoto, la colpa, il pentimento, l’angoscia e un turbine di sentimenti che forse si mettono a tacere riempendo di attività la proprie giornate, ma che torneranno come una pugnalata quando meno le si aspetta. Come quando, ad esempio, in famiglia o sul posto di lavoro si tocca l’argomento della genitorialità, quando si scopre che qualcuna sta aspettando un bambino, quando camminando per un parco verrà da pensare con quali giochi si sarebbe potuto divertire il bambino che non poté nascere, quale sarebbe stata la sua data di nascita, quale la sua età o persino il suo nome. Anche se le donne che abortiscono provano ad andare avanti come se non fosse accaduto nulla, in realtà non dimenticheranno il giorno in cui presero la decisione di abortire.


La nascita di un bambino è forse il miracolo più grande che possa avvenire nella vita di una donna o di una coppia. Se conosci qualcuna che stia pensando di abortire, parla con lei, ascoltala, non giudicarla e accoglila con lo stesso amore con cui Maria accolse Gesù nel suo ventre.

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[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]