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Contro finti esorcismi e messe di guarigione arriva il decalogo della diocesi

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Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 12/01/16
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A Benevento la diocesi scende in campo, imponendo regole anti “truffa”

«Incremento della presenza di sedicenti maghi e guaritori che riscuotono un grande consenso da parte della gente» solo grazie «alle difficoltà economiche e all’instabilità affettiva». Sono queste – ma anche altre – le motivazioni che hanno spinto tutti i vescovi della Campania a rimarcare le «disposizioni normative circa gli esorcismi e le preghiere di guarigione» (Ottopagine.it, 12 gennaio).

Un documento forte, pubblicato sulla rivista Chiesa Nuova, supplemento di Tempi Nuovi, periodico religioso – socioculturale a cura dell’Ufficio comunicazioni Sociali della diocesi di Benevento e affisso dinanzi alle chiese sannite.

“NO” A FINTI ESORCISMI

Nella lunga lettera i Vescovi vengono invitati a controllare cosa accade nelle comunità religiose da loro dirette e viene ribadito che «il sacerdote è l’unico abilitato a ricevere la licenza per esercitare il ministero di esorcista… non delegabile, invece, dal sacerdote ad altri presbiteri e tantomeno ai laici».

“NO” A BENEDIZIONI DI MEDICINALI

Ed ancora, nel decalogo diocesano sono assolutamente vietate pratiche di benedizione “fuori dai canoni”: «Non è consentito benedire medicinali o cartelle cliniche. Vietatissimo riprendere o registrare i riti», con con telefonini o altri mezzi di comunicazione.

“NO” A MESSE DI GUARIGIONE

Il documento della chiesa beneventana impone anche di distinguere il rito dell’esorcismo dalla adorazione eucaristica. «E’ vietato utilizzare espressioni del tipo: messe di guarigione. Ogni messa – spiegano – attua la salvezza e la guarigione portata da Cristo». Poi un invito alla «gratuita economica di qualsiasi celebrazione».

GLI ERRORI DEI PASTORI

Un rigore morale richiesto dalla Chiesa a causa dell’aumento di «richieste di esorcismi e benedizioni, molte volte legate all’aumento di instabilità esistenziale e precarietà lavorativa. Richieste che oggi purtroppo trovano nei pastori risposte non adeguate: preghiere di liberazione, messe definite di guarigione. Adorazione eucaristica con la presenza di diagnosi cliniche sulle quali si invoca la benedizione o passaggio tra i fedeli riuniti dell’ostensorio con Gesù Sacramentato».

ATTENTI AI MAGHI

Insomma, «strumentalizzazione dei sacramenti come forme analoghe alle soluzioni dei maghi. Case private adibite a luoghi di culto con la presenza di sacerdoti o anche laici che effettuano benedizioni – conclude il documento della diocesi di Benevento – o gesti sacramentali del ministero ordinato«.