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Don Fabio Rosini: padri, dite ai vostri figli quanto siete felici di averli

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Dads taking me on an outdoor adventure. Portrait of a little boy bonding with his father outdoors.

PeopleImages.com - Yuri A | Shutterstock

Silvia Lucchetti - pubblicato il 21/12/22

Don Fabio Rosini affronta il tema dell'importanza del ruolo paterno per infondere sicurezza nei figli. E incoraggia uomini e donne a non dubitare delle loro capacità di essere i genitori giusti per i loro ragazzi

Mi sono imbattuta in un video su YouTube in cui don Fabio Rosini, intervistato da Gigi De Palo (presidente Forum Famiglie) parla della paternità e del ruolo dei padri in occasione della festa di San Giuseppe. Ho ascoltato il filmato più volte per tentare di tenere a mente alcuni concetti importanti. Perché don Fabio parla ai padri ma chiaramente si rivolge anche a noi madri, indicandoci quale atteggiamento avere riguardo il marito di fronte ai figli. Materia assai difficile, si sa.

Riportiamo di seguito alcuni passaggi cruciali ma per cogliere il discorso nella sua interezza consigliamo di goderne interamente.

La frase finale rivolta ai genitori mi ha “inchiodato”:

Smettete di dubitare di voi stessi e credete al fatto che Dio vi ha messo dove state. Se sei padre sei tu il padre giusto, se sei madre sei tu la madre giusta. Sbaglia tranquillamente perché c’è una grazia che si chiama grazia di stato che è quella dello stato in cui stai (…) Tu non sei un caso, tu stai qui, messo qui dalla Provvidenza.

Don Fabio Rosini: la paura dei padri

Cosa significa diventare padre? cominciare a sbagliare, ma non solo: decentrarsi.

Per il padre il figlio è un’idea finché non lo vede, è un’idea perché la moglie ha il corpo che cambia (…) il padre invece sta lì. Pensa di cavarsela, e dovrà scoprire che no, non se la cava. La madre ha affrontato già un mare di difficoltà con il bimbo portatile che ha nel grembo e alla nascita vive altre difficoltà (…) ma il marito, il padre, deve scoprire chi è. La grandissima gioia che si prova nella paternità corrisponde a un’enigma. Come si fa a fare questa cosa? i modelli sono crollati. (…) adesso improvvisi. Sì, padri si diventa. (…) il padre inizia i suoi 9 mesi dopo (…) e qual è il problema: diventare cosa? cosa vuol dire diventare padri? perdere il centro, decentrarsi secondo un processo che è naturale e nello stesso tempo non succede da solo, è naturale ma lo devi assecondare. Diventare padri è collegato fondamentalmente alla crescita.

Il padre ti dice chi sei

Il padre, afferma don Fabio, è quello che ti dice chi sei. Infatti l’angelo così si rivolge a San Giuseppe: “e tu lo chiamerai Gesù”.

La madre è una certezza antica, è sicura, è il punto di partenza. Il padre è qualcosa da esplorare, da scoprire, da comprendere (…) il padre deve dare la certezza oggettiva, deve essere quel di più rispetto al rapporto simbiotico madre/figlio-a. (…) Se il padre non c’è manca la sponda per la certezza, manca il punto di riferimento per essere certi delle cose. (…) Chi non sa chi è il proprio padre in fondo dice: ma io chi sono? (…) San Giuseppe cosa deve fare rispetto a Gesù? (…) “Ella partorirà un figlio e tu lo clamerai Gesù”. Il padre è quello che ti dice chi sei. Tua madre ti genera e ti dice attraverso il suo amore chi sei, ma il tuo nome te lo dà il padre. (…) Molti problemi dei figli derivano dall’indefinitezza del padre, dal non essere nitido, dall’essere fumoso.

Perché gli uomini di oggi hanno paura di diventare padri?

Gli uomini di oggi hanno timore di diventare padri perché, sottolinea don Fabio, hanno paura di sbagliare e di assumersi la responsabilità di diventare essenziali per i figli.

Qual è la paura dei maschi di questo tempo? (…) è la paura della grandezza. (…) la paura del sublime, la paura della luce, il voler restare in penombra. (…) i maschi hanno la tendenza alla superficialità, fanno i superficiali non sono superficiali. Non accettate mai da un maschio il suo ruolo di superficiale perché è un sistema di difesa. Sa capire perfettamente tutto, sa entrare in profondità nelle cose ma ne ha paura. Ha paura di diventare padre, ha paura di diventare importante per qualcuno, ha paura di essere il punto di riferimento. (…) ha paura di sbagliare. (…) ci vuole un angelo che ti parla per vincerla quella paura, ci vuole qualcosa che è molto più che martellate sulla tua psicologia. Non ti puoi costringere, al momento devi intuire una grandezza più grande di tutto, delle cose che fai.

Don Fabio Rosini: cosa devono dire i padri ai figli piccoli

Secondo il sacerdote è molto importante che il papà dica ai figli piccoli, in particolare al maschio, che è contento di averlo, che è la sua felicità.

Pensate cos’è l’ansia da riconoscimento, quanto facciamo per farci riconoscere da tutti, molto spesso perché nessuno ci ha riconosciuto. Molto spesso perché nessuno ci ha detto: sei mio figlio ed io son felice che ci stai. A volte ho consigliato a certi padri di fare un atto con i bambini piccoli. Dirgli proprio: “ma tu lo sai quanto papà è felice che ci sei? ma tu lo sai che sei proprio la gioia di papà?”. Spesso lo dicono alle femminucce (…) e invece no, lo devi dire al maschietto. E fare una cosa che è straordinaria, gli metti una mano sul cuore: “me lo dici cosa ci sta in questo cuoricino? me lo dici?”.

Come fanno i genitori a infondere sicurezza nei figli?

E poi don Fabio indica il precetto fondamentale per una famiglia che voglia infondere nei figli la sicurezza di base di cui hanno profondamente bisogno:

Ruolo della madre è parlare bene del padre ai figli. (…) quante volte invece ci si permette di fare la critica (…) quello è il loro padre, se tu distruggi il padre nel cuore dei bambini quelli c’avranno una decurtazione gravissima. E qual è il compito del padre? corteggiare la madre insieme ai figli, fare un sacco di tenerezze, di atti d’amore, di cose… il padre si deve mostrare innamorato della mamma, la mamma si deve mostrare che stima il padre. Che lo ami è normale perché la mamma ama. (…) capite quanto è grave se una donna denigra il marito? capite quanto è grave se un marito si mostra freddo e riduttivo nel rapporto con la moglie? c’è proprio un immaginario affettivo molto doloroso. (…) il papà deve organizzare sorprese per la mamma insieme ai figli. Portare i fiori alla mamma… e cosa si vede? che il papà desidera la mamma e che la mamma stima il papà.

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