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Nicaragua, la polizia rinchiude in casa un vescovo. E gli vieta di dire messa

MGR ROLANDO JOSE ALVAREZ LAGOS

Capture d'écran YouTube / VOS TV

Mgr Rolando José Álvarez Lagos, évêque de Matagalpa (Nicaragua).

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 08/08/22

Pesanti accuse contro monsignor Alvarez Lagos (VIDEO)

Da giovedì 4 agosto la polizia del Nicaragua blocca nel Palazzo vescovile di Matagalpa monsignor Rolando José Álvarez Lagos, vescovo delle diocesi di Matagalpa ed Estelí, assieme a 6 laici e 6 sacerdoti. L’accusa è di incitamento alla violenza per destabilizzare il Paese. 

“Atti di odio contro il governo” 

La polizia afferma che la Chiesa e Álvarez Lagos, apertamente critico nei confronti del presidente Daniel Ortega, stavano “cercando di organizzare gruppi violenti incitandoli a compiere atti di odio contro” il governo (Avvenire, 9 agosto).

Fermato mentre pregava in strada

Sempre giovedì scorso, la polizia antisommossa ha impedito al vescovo di andare a celebrare la Messa. Álvarez Lagos ha cercato di pregare in strada, portando con sé anche l’Eucaristia in un ostensorio, ma è stato fermato dagli agenti della polizia, come riferisce Vatican News (8 agosto).

Le accuse della polizia

La polizia ha accusato le persone rinchiuse nel Palazzo vescovile di provocare “un’atmosfera di ansia e disordine, disturbando la pace e l’armonia nella comunità con lo scopo di destabilizzare lo stato del Nicaragua e aggredire le autorità costituzionali”.

Le radio cattoliche costrette a chiudere

In Nicaragua, la repressione contro il vescovo non è isolata. I cattolici sono da tempo nel mirino del governo. Proprio in questi giorni diverse emittenti cattoliche, tra le quali Radio Hermanos, nella diocesi di Matagalpa, sono state costrette a chiudere. Nei mesi scorsi era stato cacciato il Nunzio apostolico e più recentemente hanno dovuto lasciare il Nicaragua anche le suore di Madre Teresa di Calcutta.

La repressione con 355 morti

La Chiesa in Nicaragua è stata sottoposta a crescenti pressioni da parte del governo da quando le proteste dell’opposizione nel 2018 hanno incontrato la repressione che ha provocato 355 morti, secondo la Commissione interamericana per i diritti umani.

Secondo Ortega è un “complotto” americano

Ortega, che sostiene che le proteste facevano parte di un complotto dell’opposizione sostenuto da Washington per spodestarlo, ha accusato i vescovi di complicità e ha affermato che i manifestanti hanno usato le chiese come “basi logistiche“, dando riparo ai manifestanti feriti o nascosti.

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