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Quaresima: disintossicati dall’apparenza per recuperare la tua autenticità

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don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 01/03/22

Arriverai a festeggiare la Pasqua solo con la tua faccia, senza nessuna maschera

Vangelo di mercoledì 2 marzo 2022 (Le ceneri)

Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

(Matteo 6,1-6.16-18)

Il tempo della Quaresima che si inaugura con il mercoledì della ceneri ci fa entrare in quel tempo tutto speciale che ci prepara alla Pasqua. E nessuno può resistere alla luce della Pasqua se non si è allenato alla luce stessa, se non ha rotto tutti i compromessi con il buio che lo abita.

Ecco perché i quaranta giorni della Quaresima sono un formidabile aiuto a non sprecare la Pasqua. Mi piace però pensare che il digiuno con cui si inaugurano questi giorni non sia un digiuno semplicemente fisico, ma bensì un digiuno talmente più profondo che la questione del cibo è solo un grande memoriale di quello che davvero dovrebbe essere il nostro combattimento:

Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.

Il vero nodo è proprio nella dipendenza dall’apparenza che affligge la nostra vita. Essa non è semplicemente una forma malsana di vanità, ma bensì un bisogno di sentirsi confermati, guardati, rassicurati dagli altri.

Il problema però e che questo bisogno può diventare talmente tanto compulsivo da non farci vivere più la nostra vita ma solo la vita che lo sguardo e il giudizio degli altri ci impongono.

Smarriamo così noi stessi, e dietro le nostre maschere si accumulano infelicità, contraddizioni, frustrazioni che ci trasformano in ciò che non vorremmo.

La quaresima è così un disintossicarci dall’apparenza per recuperare la nostra autenticità. Si arriva alla pasqua solo con la propria faccia, senza nessuna maschera. 

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